Archivio mensile:Febbraio 2022

Perché l’India ha rifiutato i vaccini ad mRNA

L’India, secondo Paese più popoloso al mondo, è stata al centro delle critiche per aver rifiutato i vaccini di Pfizer e Moderna (e preferendo AstraZeneca e vaccini prodotti in loco). Ma secondo quanto spiega il ministro della Sanità, Mansukh Mandaviya, si è trattato di una scelta di prudenza. L’India chiese uno studio locale e Pfizer rifiutò.

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La letteratura della gioia: elogio di Robert Louis Stevenson. Dialogo con Paolo Gulisano

Robert Louis Stevenson, in verità, non morì mai. A Vailima, nelle Samoa, ritornò bambino, per sempre, il figlio del virtuoso architetto di fari, uno che ama le isole e l’estremismo della luce, l’avventatezza sgranata in avventura. Come i bramini, i druidi, gli artefici del fuoco, Stevenson era una creatura priva di futuro, perciò pronta a tutto: “Il futuro esercitò un perentorio richiamo nei miei confronti, mi fece voltare indietro come fosse una voce che piange e supplica; e io ebbi paura e tremai come in bilico sopra una lama o come un bambino che si getti nel mare”, scrive in Memoirs of an Islet.

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Nel malato, il Suo volto. Quel che abbiamo scordato oggi

La Giornata Mondiale del malato: quanti ammalati di Covid hanno vissuto la malattia in solitudine? Tante piccole tragedie quotidiane nello scenario del grande reset sanitario dove si è persa la centralità del malato e dove l’enfasi è stata posta sulla malattia. Un calvario reso più dolente dalla lontananza della Chiesa dai luoghi di cura. Per rendere più umana l’assistenza sanitaria invece bisogna rifarsi a una visione trascendente dell’uomo.

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Abbiamo uno straziante bisogno di uomini buoni

Abito in una casa di collina e userò la macchina tre volte al mese. E, sempre come Battiato in Giubbe Rosse, con duemila lire di benzina scendo giù in paese, attento a evitare le lucertole che attraversano la strada. Poi, lungo il crinale del mio Monte Canto, più discreto di quello dell’Etna, mi fermo in prossimità dei boschi e ne ascolto la voce: che è anche voce umana, voce del lavoro di chi porta ordine là dove la natura continua ad averne bisogno. A sentirlo appena un poco da lontano, il mormorare dei piccoli motori a scoppio, delle accette, dei segnali e degli ordini in dialetto laconico e gutturale prende una cadenza, quasi una melodia, capace di consolare quanto lo scampanìo che viene dall’altra parte della valle dell’Adda. È la voce di qualcosa di buono che permane nonostante tutto.

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Arriva la superpillola, ora si può parlare di cure domiciliari

Da ieri in commercio il Paxlovid di Pfizer che si aggiunge al Molnupiravir. Le due “superpillole” saranno usate nel trattamento domiciliare del Covid. Avete letto bene: domiciliare. È finita l’epoca del non c’è cura e dell’inevitabile ospedalizzazione, magari in terapia intensiva. Ora la cura c’è, e si può fare anche a casa. Alle condizioni però delle case farmaceutiche. 

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