Archivi categoria: Cattolici

Dizionario della fede – “A” come Annuncio

Opened book with flying lettersAnnuncio: significa dare notizia. Oggi gli annunci sono soprattutto pubblicitari. Un tempo “annunciare” significava comunicare pubblicamente, dare un messaggio. Il Cristianesimo è un fatto, un avvenimento, una realtà concreta, che non si può tenere per sé. E’ un evento straordinario, accaduto 2000 anni fa, ma che accade, ri-accade ogni giorno, per chi incontra nella sua vita Cristo. Un evento, appunto, di cui dare notizia. La parola stessa Vangelo significa “buona notizia”. E qual è allora il messaggio che i cristiani portano al mondo?

“Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita … noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi” (1Gv 1,1-3). E’ l’inizio del Vangelo di Giovanni, uno dei testi-chiave di tutta la Rivelazione cristiana.

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GRAN BRETAGNA/ Quella lotta tra anima cristiana e pensiero unico

A United Kingdom, British Flag on an Old Grunge Brick WallLeggendo della mobilitazione intellettuale che a Londra ha fatto seguito alle parole con cui il premier Cameron ricordava la lapalissiana evidenza che l’Inghilterra è un paese cristiano, mi sono chiesto quando verrà indetto un referendum per l’abolizione della Union Jack, la bandiera nazionale del Regno Unito. Sarebbe un atto di coerenza: come si fa ad avere un vessillo dove campeggiano ben tre croci, ognuna rappresentante un santo patrono e il relativo Paese? La croce di San Giorgio per l’Inghilterra, la croce di Sant’Andrea per la Scozia e la croce di San Patrizio per l’Irlanda. Un coacervo insopportabile, per una mentalità moderna, secolare, progressista come quella degli intellettuali che hanno protestato contro Cameron, tra cui Terry Pratchett e Philip Pullman, gli esponenti di punta della Fantasy ateistica, gli anti-Lewis e anti-Tolkien per eccellenza.

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L’Arcivescovo Dolan, il Papa, l’Ossessione

Vita-FotoliaIl cardinal arcivescovo di New York, Timothy Dolan, ha ribattuto con energia alle accuse secondo cui la Chiesa cattolica, in tema di aborto, si sarebbe impegnata in una “Guerra alle donne”. “Dobbiamo andare ad assistere chi è povero e vulnerabile – ha detto il porporato dopo la messa a San Patrizio -. Ovunque la dignità della vita umana sia minacciata ” la gente di fede ha “la sacra responsabilità” di parlare ad alta voce e di “andare in aiuto di coloro i cui diritti civili sono minacciati”, e specialmente “i bambini innocenti nell’utero”.

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Gilbert Keith Chesterton: l’avventura di un uomo vivo – 7 dicembre 2013

Conferenza dal titolo: “Gilbert Keith Chesterton: l’avventura di un uomo vivo”

con Paolo Gulisano sabato 7 dicembre 2013 alle ore 21

Casa del Giovane
Via Fredda, 9
Turbigo (MI)

 http://inbinda.it/archives/ai1ec_event/1614?instance_id=33

San Filippo Neri e l’Oratorio inglese – 6 dicembre 2013

Conferenza dal titolo: “San Filippo Neri e l’Oratorio inglese” venerdì 6 dicembre alle ore 21,30, Interverranno:

Andrea Sandri – Presidente del Circolo J.H. Newman

Paolo Gulisano – Scrittore

p. Massimo Malfer – Padre dell’Oratorio di Verona

Sala Mons. Gandini
Via XXIV Maggio 3
Seregno MB

https://www.facebook.com/events/1410058632565008/?source=1

HILAIRE BELLOC/ Il “lungo viaggio” del grande amico di Chesterton

Chesterton e BellocSessant’anni fa, nell’estate del 1953, si spegneva in Inghilterra Hilaire Belloc, uno dei più importanti intellettuali cattolici del Novecento. Fu il migliore amico di Gilbert Keith Chesterton, e contribuì in modo determinante alla sua conversione al Cattolicesimo. Purtroppo ancora non molto noto in Italia e poco tradotto, fu invece molto conosciuto e apprezzato in Inghilterra e Francia (era di padre francese e madre inglese); fu definito “la mente più versatile e brillante del cattolicesimo inglese”. Fu discepolo del Cardinal Newman, di cui ereditò la trasparenza dello spirito e la chiarezza della prosa.

Se la notorietà di Chesterton ha resistito agli anni, altrettanto purtroppo non si può dire del suo grande amico e sodale di tante battaglie Hilaire Belloc. Eppure non furono pochi i critici e anche i lettori che ritennero Belloc superiore a Chesterton per lo meno dal punto di vista stilistico. Anch’egli come l’amico Gilbert fu un eclettico, anche se la sua arte rimaneva ancorata alla solida e rigorosa preparazione che aveva ricevuto ad Oxford: fu giornalista, saggista, storico, apologeta cristiano ma anche politico, venendo eletto due volte al Parlamento di Londra.

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IL CASO/ Gli scout “cancellano” Dio dal giuramento in nome del politically correct

Happy Boy Scout saluting“To serve my Queen and love my God”: servire la regina e amare Dio: generazioni di scout britannici, fin dai tempi del fondatore Sir Baden-Powell, hanno pronunciato queste parole nel loro giuramento di appartenenza a questa straordinaria esperienza giovanile (e non solo). Il grande educatore inglese dello scorso secolo era stato una sorta di don Bosco laico e anglicano: il suo intento- attraverso lo scoutismo- infatti era quello di contribuire a formare buoni cittadini e buoni cristiani.

Ora questo giuramento, nel clima culturale di cristianofobia che si respira in Occidente e in particolare in Gran Bretagna, non è più accettabile, così almeno la pensa la dirigente femminile del movimento scoutistico inglese, Gill Slocombe, che ha deciso di rimuovere il riferimento a Dio del giuramento. Resta il servire la regina, ci mancherebbe, ma quell’”amare Dio”, peraltro molto concreto e ben poco fideistico, o confessionale, non va bene. La logica è quella ormai ben nota presente in tutte le operazioni di cristianofobia: non bisogna discriminare chi appartiene ad altre religioni, o chi non possiede alcuna religione.

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Perché Chesterton potrebbe diventare presto beato?

Chesterton e BellocIntervista a Paolo Gulisano, massimo esperto di cultura e letteratura anglosassone, autore della biografia su G.K.C., “Chesterton e Belloc apologia e profezia” (ed. Ancora)

 

Rimini, 20 Agosto 2013 (Zenit.orgÀncora Online) Nicola Rosetti |

Lo scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton sta godendo negli ultimi anni di una grande fama in Italia, dopo anni di ingiusto oblio: sono state ristampate molte sue opere, il Meeting di Rimini gli sta dedicando in questi giorni una mostra, ma soprattutto, il principe del paradosso potrebbe presto salire agli onori dell’altare. È infatti di pochi giorni fa la notizia che il vescovo britannico Peter John Haworth Doyle ha nominato un chierico per iniziare la fase diocesana per la causa di beatificazione. Per approfondire l’argomento, abbiamo intervistato il dott. Paolo Gulisano, uno dei massimi esperti di cultura e letteratura anglosassone, autore di una biografia di Chesterton (Chesterton e Belloc – apologia e profezia, ed. Ancora) e di un romanzo di fantastoria in cui riprende le avventure di Padre Brown (Il destino di Padre Brown, edit. Sugarco).

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IRLANDA IN FIAMME/ Il “tradimento” di Londra e la crisi dei cattolici

www.ilsussidiario.net

Pochi paesi in Europa hanno una memoria storica così acuta come l’Irlanda. Girando per l’isola, si possono incontrare non solo vestigia di epoche remote, ma anche musei etnografici, segnalazioni di ogni tipo di luoghi e persone significativi nella storia irlandese. Perfino nei celebri pub, e sulle gradinate degli stadi, si possono ascoltare canti che celebrano eventi dolorosi o gloriosi di secoli fa. E in nessuna altra provincia d’Irlanda questa memoria storica è tanto viva quanto nel Nord, nell’Ulster.

E’ così che si può comprendere ciò che all’opinione pubblica dell’Europa continentale può sembrare inspiegabile. In questi giorni le agenzie ci hanno segnalato i gravi disordini di Belfast, il capoluogo nordirlandese, già luogo per decenni, fino agli inizi degli anni del nuovo secolo, di continue guerriglie tra le forze di polizia, l’esercito britannico, i militanti repubblicani dell’IRA (Irish Republican Army) e i paramilitari unionisti, le ultime due realtà spesso presentate approssimativamente come “cattolici” e “protestanti”.

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“Il Signore non fa come una fata con la bacchetta magica”

fatinaCITTA’ DEL VATICANO, 12 Aprile 2013 (Zenit.org)

Nella Messa in Santa Marta, con il personale della LEV, il Papa denuncia la tentazione del trionfalismo ed esorta a chiedere “la grazia della perseveranza”

Trionfalismo” e “Perseveranza”. Sono le due parole sulle quali si è concentrata l’omelia di Papa Francesco durante la Messa celebrata nella mattina di venerdì 12 aprile, presso la cappella della Domus Sanctae Marthae in Vaticano, cui hanno partecipato anche i dipendenti della Libreria Editrice Vaticana.

Commentando le letture del giorno, a iniziare dall’intervento presso il sinedrio di un fariseo di nome Gamalièle, riportato negli Atti degli Apostoli (5, 34-42), Papa Francesco ha anzitutto osservato che “Date tempo al tempo” è “un consiglio saggio anche per la nostra vita, perché il tempo è il messaggero di Dio. Dio ci salva nel tempo, non nel momento”. E ha proseguito sostenendo che “il Signore ci salva nella storia, nella storia personale di noi. Il Signore non fa come una fata con la bacchetta magica”.

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