Archivi categoria: David Cameron

SCENARIO UK/ Il conservatorismo “debole” di Teresa May cambia le sorti di Irlanda e Scozia

Il miglior commento alle elezioni politiche generali tenutesi nel Regno Unito è venuto da un deputato scozzese, Alistair Carmichael, che ha detto: “Il popolo si è pronunciato. Tuttavia non si è capito bene cosa abbia detto”.

La consultazione politica voluta da Theresa May per poter lavorare tranquillamente alla Brexit nel corso dei prossimi anni, hanno portato ad un esito che vede la Gran Bretagna tornare dopo molto tempo ad una dura radicalizzazioni delle posizioni politiche. Si può dire che questa tornata elettorale resterà nella storia per aver seppellito definitivamente il blairismo, la sinistra-chic del New Labour, che ha terminato definitivamente il suo corso. Allo stesso tempo è finito il conservatorismo buonista, piacione e ambiguo alla Cameron, la cui politica di compromessi, di colpi al cerchio e alla botte, è stata anch’essa affossata dalle urne.

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ELEZIONI UK/ La Scozia “rovina” la festa a Cameron

A United Kingdom, British Flag on an Old Grunge Brick WallLe elezioni generali britanniche svoltesi ieri non sono di quelle che passano alla storia, come quelle che a suo tempo videro l’irresistibile ascesa di Margaret Tatcher o di Tony Blair: l’esito delle urne vede anzitutto una vittoria dei Conservatori, che tuttavia non raggiungono la maggioranza assoluta, e per governare avranno ancora bisogno dei voti dei Liberal Democratici di Clegg che tuttavia hanno subito una pesantissima emorragia di consensi, un vero e proprio travaso di voti che è andato a vantaggio degli stessi Conservatori. La maggioranza che ha governato negli scorsi anni c’è ancora, e Cameron può proseguire il suo lavoro. Stabilità e continuità, dunque, ma solo in apparenza. Dal voto di ieri emerge un quadro politico in fermentazione, e che nei prossimi anni potrebbe vedere sviluppi molto interessanti. Si è detto dei Lib Dem, un partito da sempre moderatamente progressista, i cui elettori evidentemente si sono radicalizzati, rivolgendosi verso Cameron i più moderati e verso i Laburisti i più socialmente sensibili.

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Figli con tre genitori: quando lo scienziato gioca a fare Dio

fecondazione artificialePer i nuovi prometei non si tratta più di conoscere l’uomo, ma di ricostruirlo, reinventarlo, anche se l’esito può essere mostruoso

E’ possibile disporre totalmente della vita umana? Quali sono i limiti degli interventi delle tecnologie biomediche? Il dibattito sulla fecondazione artificiale, se non addirittura la clonazione, è sempre vivo e vivace, in particolare nel momento in cui il Parlamento Britannico, come accade in questi giorni, decide di legalizzare un’innovativa tecnica di manipolazione genetica che è la cosiddetta “donazione mitocondriale”. La stampa l’ha presentata come “un figlio che nasce da tre genitori”. Le cose, semplificando, stanno esattamente così. Si prende del materiale genetico di un uomo e di due donne, una delle quali portatrice di difetti genetici, e in vitro si riesce a produrre un embrione che di fatto ha tre genitori. Si tratta di una tecnica sperimentata proprio in Inghilterra, nell’Università di Newcastle, e che lascia perplessi moltissimi scienziati, tant’è che negli Stati Uniti è stata proibita. Si teme infatti che le persone nate con questa tecnica, e che possono essere definiti “esseri umani geneticamente modificati”, possano avere malattie, possano avere più facilmente malattie neoplastiche e così via. Il Parlamento Britannico, con in testa il premier Cameron, ha tuttavia voluto questa legge pionieristica e spregiudicata, esito della cultura dominante intrisa di liberalismo e emotivismo etico: come si fa a negare un figlio sano a dei genitori che lo desiderano?

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Se il Regno Unito si divide

A United Kingdom, British Flag on an Old Grunge Brick WallDomani si vota il referendum per l’indipendenza della Scozia. Il governo Cameron si è reso conto, all’ultimo, che i secessionisti possono vincere realmente. E allora si sta spendendo in un tour de force di retorica, a volte anche controproducente. Come quando ha paragonato il Regno Unito a una “famiglia” indivisibile, proprio nella patria del divorzio, la terra di Enrico VIII. Chesterton, a suo tempo, difendeva l’indipendentismo scozzese e delle altre patrie del Regno Unito. Ma per gli inglesi la perdita della Scozia, dopo tre secoli di unione, sarebbe uno shock culturale ed emotivo. Perché questa grande fetta di terra nordica, la più povera della Gran Bretagna, abitata da pochi milioni di scozzesi, è così importante per Londra?

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GRAN BRETAGNA/ Quella lotta tra anima cristiana e pensiero unico

A United Kingdom, British Flag on an Old Grunge Brick WallLeggendo della mobilitazione intellettuale che a Londra ha fatto seguito alle parole con cui il premier Cameron ricordava la lapalissiana evidenza che l’Inghilterra è un paese cristiano, mi sono chiesto quando verrà indetto un referendum per l’abolizione della Union Jack, la bandiera nazionale del Regno Unito. Sarebbe un atto di coerenza: come si fa ad avere un vessillo dove campeggiano ben tre croci, ognuna rappresentante un santo patrono e il relativo Paese? La croce di San Giorgio per l’Inghilterra, la croce di Sant’Andrea per la Scozia e la croce di San Patrizio per l’Irlanda. Un coacervo insopportabile, per una mentalità moderna, secolare, progressista come quella degli intellettuali che hanno protestato contro Cameron, tra cui Terry Pratchett e Philip Pullman, gli esponenti di punta della Fantasy ateistica, gli anti-Lewis e anti-Tolkien per eccellenza.

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Letture/ Le nozze gay? Oscar Wilde condanna l’ipocrisia di Cameron & C.

ritratto di oscar widleda www.ilsussidiario.net del 12/06/2013

Negli scorsi giorni la Camera dei Lords di Londra ha dato il via libera alle nozze Gay, respingendo a larga maggioranza un emendamento che avrebbe bloccato l’iter parlamentare della proposta di legge dando così il via allo stadio finale del processo legislativo. Un nuovo successo del leader sedicente conservatore David Cameron, le cui mire di rielezione nel 2015 hanno determinato questa tattica di “sfondamento a sinistra”, nel tentativo di guadagnare consensi tra l’elettorato di sinistra, presupponendo che la maggior preoccupazione del paese non sia la crisi economica ma l’estensione di presunti diritti civili come il matrimonio gay, in un paese come la Gran Bretagna dove peraltro esiste già da tempo l’istituto delle “unioni civili”.

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