Archivi categoria: Dizionario della fede

Dizionario della fede – “Z” come “zattera”

Opened book with flying lettersUno dei simboli più noti per indicare la Chiesa è la barca, che evoca Pietro, pescatore di uomini

Nel Libro della Sapienza si possono leggere queste curiose parole: “mentre perivano i superbi giganti, la speranza del mondo, rifugiatasi in una zattera e guidata dalla tua mano, lasciò al mondo un seme di nuove generazioni”. (Sapienza 14,6).
Siamo abituati come cristiani al linguaggio dei simboli. Uno dei simboli più noti per indicare la Chiesa è la barca. La barca di Pietro, il pescatore di Galilea, fatto pescatore di uomini dal Signore. Il simbolismo della zattera è abbastanza inusuale, ma le parole della Bibbia ci dicono addirittura che la speranza del mondo si rifugia in una zattera, guidata dalla mano di Dio.

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Dizionario della fede – W come Wojtylismo

Opened book with flying lettersLa cultura dominante ha dato, e dà ancora, un immagine stereotipata di San Giovanni Paolo II, un papa su cui molto si è detto ma molto c’è ancora da scoprire.

Alcuni recentissimi dizionari riportano questa voce: wojtylismo. Che significa? Ci viene detto che si tratta del “complesso di idee, orientamenti, comportamenti ecclesiali e politici del pontefice Giovanni Paolo II”, ovvero “la sua eredità spirituale e politica”.

Politica? In effetti, agli occhi del mondo l’azione pastorale dei successori di Pietro appare sempre anche in una dimensione “politica”. Lo è stato nel passato, lo è anche oggi. L’ultimo esempio è papa Francesco, spessissimo interpretato dalla grande stampa con criteri ideologici. Interpretato, o addirittura filtrato e censurato.

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Dizionario della fede – “Y” come Yahveh

Opened book with flying lettersCon questa espressione viene indicato nella Bibbia, il nome di Dio, che gli ebrei evitavano di pronunciare per non profanarlo.

Il nome in questa forma “Yahweh” rappresenta la versione accademica della parola ebraica composta da quattro lettere (yodh, he, waw, he) , in qualche modo corrispondenti alle lettere del nostro alfabeto YHWH, e perciò detta “tetragramma”. Con queste lettere veniva indicato nella Bibbia il nome di Dio. Peraltro gli ebrei evitavano di pronunciarne il nome per non profanarlo (“non nominare il nome di Dio invano”, terzo comandamento secondo la tradizione ebraica, secondo comandamento secondo la tradizione cattolica), mentre nella Bibbia è reso per iscritto soltanto con il tetragramma. Gli ebrei talvolta usavano il termine Adonai, che significa “Signore”, uso poi ripreso dai cristiani.

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Dizionario della fede – “X” come Xenoglossia

Opened book with flying lettersCon questo termine si fa riferimento a un fenomeno profetizzato e poi narrato nell’Antico Testamento: il dono delle “lingue nuove” da parte dello Spirito Santo.

Con questo strano termine si definisce un fenomeno straordinario  per cui una persona si trova improvvisamente e inaspettatamente capace di parlare una o più lingue straniere da lui completamente ignorate.

Non si tratta di magia o di parapsicologia, ma di qualcosa narrato nei Vangeli. In quello di Marco si dice: (Mc 16,17) “Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove…”.

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Dizionario della fede – “V” come Verità

Opened book with flying lettersLa ricerca della verità è ciò che caratterizza l’umanità più vera, che non si lascia ottundere nella coscienza da mode, chiasso mediatico,  slogan e tristi surrogati dei valori fondamentali.

Sono passati venti secoli da quando, in un palazzo di Gerusalemme, un governatore romano rivolse ad un falegname galileo la domanda: “Cos’è la verità?”, e l’eco della questione sollevata risuona ancora oggi, così come la risposta, che non era una teoria, ma una persona. La ricerca della verità è tuttora ciò che caratterizza l’umanità più vera, quella che non si lascia ottundere nella mente e nella coscienza dal chiasso mediatico, dalle mode, dagli slogan, dai tristi surrogati dei valori fondamentali.

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Dizionario della fede – “U” come Utopia

Opened book with flying lettersDa Platone a San Tommaso Moro fino al pragmatismo efficientista dei nostri giorni, questa espressione si colora di significati e risvolti anche molto diversi a seconda delle epoche

La parola non appartiene strettamente al “gergo” della Chiesa, tuttavia è molto usata nell’ambito politico e culturale, e presenta alcuni aspetti religiosi molto importanti.

Un’utopia (il cui significato è letteralmente non luogo, un luogo che non c’è) è un assetto politico, sociale e religioso che non trova riscontro nella realtà, ma che viene proposto come ideale e come modello.

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Dizionario della fede – “T” come Tabernacolo

Opened book with flying lettersL’Eucaristia, vero memoriale del mistero pasquale di Cristo, è capace di tenere desta in noi la memoria del suo amore.

La parola tabernacolo nella tradizione ebraica e cristiana significa il luogo della casa di Dio presso gli uomini. Comunemente, nelle lingue moderne, con tabernacolo si intende una struttura a forma di scatola presente in tutte le chiese nella quale sono conservate le particole consacrate nel corso della celebrazione eucaristica. Il termine tabernacolo deriva dalla parola latina taberna, derita da tabula, tavola di legno usata per le capanne. Avrebbe allora il senso di dimora provvisoria. La parola latina venne utilizzata nella Vulgata per tradurre la parola ebraica mishkhan, che significa dimora. Il tabernacolo nell’Ebraismo era un santuario trasportabile, eretto nel deserto, che accompagnava gli israeliti nel loro vagare dopo l’esodo. In epoche successive venne sostituito dal Tempio. Nel Cattolicesimo il tabernacolo indica il luogo dove si conserva l’Eucaristia. Fin dal Medioevo, e in particolare durante la Controriforma il tabernacolo divenne il posto più importante della chiesa, intesa come edificio. Fu questo un modo per sottolineare la presenza reale di Cristo anche dopo la Messa. Secondo la tradizione accanto al Tabernacolo viene acceso un lume, come simbolo della presenza eucaristica.

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Dizionario della fede – “R” come Rosario

Opened book with flying lettersRecitare questa preghiera è un mezzo per stare il più possibile vicini a Gesù e Maria, e al loro amore che ci cambia la vita

Il Rosario della Vergine Maria è una delle più belle preghiere della Chiesa. E’ una preghiera che è stata prediletta da numerosi Santi, e sempre incoraggiata dal Magistero. Nella sua semplicità e profondità, rimane, anche oggi, una preghiera di grande significato, destinata a portare frutti di santità. Essa ben s’inquadra nel cammino spirituale di un cristianesimo che, dopo duemila anni, non ha perso nulla della freschezza delle origini, e si sente spinto dallo Spirito di Dio a prendere il largo per testimoniare Cristo al mondo come Signore e Salvatore, come via, verità e vita.

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Dizionario della fede – “Q” come Quotidiano

Opened book with flying lettersIl cristianesimo non è qualcosa di occasionale, eccezionale: ha una dimensione feriale, quotidiana

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, recita il Padre Nostro. E’ interessante notare come Gesù sottolinei in due parole un aspetto fondamentale della sua preghiera, del suo messaggio: dacci oggi il pane quotidiano. Il cristianesimo è un qui e ora, è la promessa di una vita futura ma è anche un hic et nunc, una risposta immediata, un oggi, e non un evento saltuario, episodico, ma continuo, quotidiano, appunto.

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Dizionario della fede – “P” come Poveri

Opened book with flying lettersLa povertà è la prima beatitudine della Legge di Gesù, il fondamento su cui innalzare tutto l’edificio cristiano

La Chiesa, nella sua storia bi millenaria, ha sempre parlato ai poveri e ha parlato della povertà. Addirittura, una particolare forma di povertà- quella di spirito- è considerata una beatitudine. La povertà come virtù consiste nel raggiungere sul serio il distacco dalle cose terrene; nel sopportare lietamente le scomodità, quando ci sono, o la mancanza di mezzi.

«Andate e riferite a Giovanni quello che udite e vedete: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risorgono, ai poveri e annunziata la buona novella» dice il Vangelo di Matteo.

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