Archivi categoria: G.K. Chesterton

LETTURE/ Che cosa unisce Blair, Renzi, Peppone e Padre Brown

Quel cristiano di GuareschiI paragoni tra Matteo Renzi e Tony Blair in questi giorni si stanno sprecando. Quante similitudini tra il sindaco di Firenze (non a caso la città italiana più amata oltre Manica) e il Premier che fondò il New Labour. Similitudini più di immagine che di sostanza, peraltro. Due leaders arrivati giovani al vertice politico dei rispettivi paesi, progressisti ma non massimalisti, dinamici, pragmatici. Tutto vero, ma un giudizio più approfondito può venire dal confronto fra i retro terra culturali dei due, e magari anche religiosi.

Di Blair è noto il cammino spirituale che lo portò, dopo lunga riflessione, a convertirsi al Cattolicesimo, una volta lasciato il numero 10 di Downing Street. L’avesse fatto mentre era in carica, l’avvenimento avrebbe suscitato un notevole scalpore, e anche una situazione imbarazzante per la Gran Bretagna, le cui leggi ancora oggi, a secoli di distanza dallo strappo di Enrico VIII e dalle leggi persecutorie di Elisabetta I, proibiscono che un cattolico possa essere Primo Ministro. In tempi di trionfo del Politically correct, un anacronismo assurdo, discriminatorio e spaventoso.

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First Things: “Chesterton’s pursuit of holiness”

Il mensile americano First Things, il più influente giornale americano di religione e vita pubblica, ha citato Paolo Gulisano nell’articolo “Chesterton’s pursuit of holiness” scritto da William Doino jr.  Ecco il brano dell’articolo:

[…]Chesterton’s charity, humility, and passionate love for truth have also been highlighted by Italian scholar Paolo Gulisano, and in a recent anthology, The Holiness of G.K. Chesterton.. […]

[…]La carità, l’umiltà e l’amore appassionato per la verità sono state anche sottolineate dallo studioso italiano Paolo Gulisano e in una recente antologia, La Santità di G.K. Chesterton. […]

http://www.firstthings.com/web-exclusives/2014/02/chestertons-pursuit-of-holiness

Gilbert Keith Chesterton: l’avventura di un uomo vivo – 7 dicembre 2013

Conferenza dal titolo: “Gilbert Keith Chesterton: l’avventura di un uomo vivo”

con Paolo Gulisano sabato 7 dicembre 2013 alle ore 21

Casa del Giovane
Via Fredda, 9
Turbigo (MI)

 http://inbinda.it/archives/ai1ec_event/1614?instance_id=33

HILAIRE BELLOC/ Il “lungo viaggio” del grande amico di Chesterton

Chesterton e BellocSessant’anni fa, nell’estate del 1953, si spegneva in Inghilterra Hilaire Belloc, uno dei più importanti intellettuali cattolici del Novecento. Fu il migliore amico di Gilbert Keith Chesterton, e contribuì in modo determinante alla sua conversione al Cattolicesimo. Purtroppo ancora non molto noto in Italia e poco tradotto, fu invece molto conosciuto e apprezzato in Inghilterra e Francia (era di padre francese e madre inglese); fu definito “la mente più versatile e brillante del cattolicesimo inglese”. Fu discepolo del Cardinal Newman, di cui ereditò la trasparenza dello spirito e la chiarezza della prosa.

Se la notorietà di Chesterton ha resistito agli anni, altrettanto purtroppo non si può dire del suo grande amico e sodale di tante battaglie Hilaire Belloc. Eppure non furono pochi i critici e anche i lettori che ritennero Belloc superiore a Chesterton per lo meno dal punto di vista stilistico. Anch’egli come l’amico Gilbert fu un eclettico, anche se la sua arte rimaneva ancorata alla solida e rigorosa preparazione che aveva ricevuto ad Oxford: fu giornalista, saggista, storico, apologeta cristiano ma anche politico, venendo eletto due volte al Parlamento di Londra.

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Perché Chesterton potrebbe diventare presto beato?

Chesterton e BellocIntervista a Paolo Gulisano, massimo esperto di cultura e letteratura anglosassone, autore della biografia su G.K.C., “Chesterton e Belloc apologia e profezia” (ed. Ancora)

 

Rimini, 20 Agosto 2013 (Zenit.orgÀncora Online) Nicola Rosetti |

Lo scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton sta godendo negli ultimi anni di una grande fama in Italia, dopo anni di ingiusto oblio: sono state ristampate molte sue opere, il Meeting di Rimini gli sta dedicando in questi giorni una mostra, ma soprattutto, il principe del paradosso potrebbe presto salire agli onori dell’altare. È infatti di pochi giorni fa la notizia che il vescovo britannico Peter John Haworth Doyle ha nominato un chierico per iniziare la fase diocesana per la causa di beatificazione. Per approfondire l’argomento, abbiamo intervistato il dott. Paolo Gulisano, uno dei massimi esperti di cultura e letteratura anglosassone, autore di una biografia di Chesterton (Chesterton e Belloc – apologia e profezia, ed. Ancora) e di un romanzo di fantastoria in cui riprende le avventure di Padre Brown (Il destino di Padre Brown, edit. Sugarco).

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IL DESTINO DI PADRE BROWN

copertina 1E’ trascorso esattamente un secolo da il genio letterario di G.K. Chesterton inventò il suo personaggio più fortunato, Padre Brown, prete investigatore che ha affascinato generazioni di lettori, insieme alla sua spalla, il ladro convertito Flambeau.

Chesterton abbandonò il suo personaggio intorno alla Prima Guerra Mondiale, per dedicarsi ad altre opere.

Padre Brown ovviamente è un personaggio di fantasia, ma…se fosse realmente esistito? A partire da questa paradossale idea (ma Chesterton era proprio il re dei paradossi, che per lui avevano lo scopo di risvegliare le menti assopite dalla modernità) Paolo Gulisano, biografo di Chesterton, Vicepresidente della Società Chestertoniana Italiana, nonché tra i maggiori esperti della letteratura inglese moderna (ha scritto su Tolkien, Lewis, Wilde) ha realizzato un romanzo di Fantastoria, un genere letterario poco praticato in Italia ma di grande suggestione partendo da questa fantastica ipotesi: e se nel Conclave del 1939 non fosse stato eletto papa Eugenio Pacelli, ma un certo cardinale Brown, ovvero Padre Brown assurto ai vertici della carriera ecclesiastica?

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CHESTERTON/ Quella “Profezia” sui banchieri di Wall Street

www.ilsussidiario.net del 07/02/2013

Chesterton e Belloc Apologia e profeziaGilbert Keith Chesterton, in sigla GKC, non è uno scrittore del secolo passato, ma del futuro prossimo. Nella produzione decisamente abbondante, consona al suo autore, che ci ha lasciato, accanto alle ben note opere narrative, tra le quali spiccano i racconti di Padre Brown, nonché i romanzi, ricchi di immaginazione fantastica, da Il Napoleone di Notting Hill a L’Osteria Volante a L’uomo che fu  Giovedì, troviamo una produzione saggistica assolutamente eccezionale: il suo talento ebbe modo di sfornare opere come Ortodossia o le biografie di santi come Francesco d’Assisi e Tommaso d’Aquino, e altro ancora. Dopo anni di oblio, Chesterton sembra tornato di moda: lo si ripubblica, si offrono (finalmente) al pubblico italiano diversi inediti, e se ne parla in incontri e convegni. Se ne mette in evidenza- e giustamente- lo spirito apologetico del Cristianesimo, ma c’è anche un altro fondamentale aspetto da sottolineare del grande giornalista e scrittore inglese: la sua capacità di leggere profeticamente la realtà. Già negli anni ’30 scriveva e discuteva di eugenetica, ma non solo: vide in anticipo tutti i guasti che avrebbero prodotto i sistemi politici che a vario titolo soffocavano le libertà autentiche, in particolare  giudicando con straordinaria preveggenza i guai di un moderno “stato servile” dove l’uomo è espropriato della sovranità personale, della possibilità di disporre del proprio lavoro, del proprio tempo, persino dei propri talenti.

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