Archivi categoria: Hilaire Belloc

Cattolico, classico e inglese: il senso di Belloc per la Storia

G.K. Chesterton e H. Belloc

Pubblicato il volume che ripercorre (magistralmente) le vicende del Regno, dai Romani alla morte di Vittoria.

Quello che sarebbe diventato uno dei più grandi scrittori cattolici di lingua inglese del XX secolo, Hilaire Belloc (1870-1953) nacque in Francia, da padre francese e madre inglese, in un villaggio, La-Celle-Saint-Cloud, cresciuto sulle rive della Senna in mezzo a suggestive alture boschive.

Era una giornata particolarmente brutta quel 27 luglio 1870, e poco dopo la sua nascita scoppiò un violento temporale e si narra che al piccolo fu affibbiato quel nomignolo di «Old Thunder» («vecchio tuono») che lo avrebbe accompagnato in seguito.

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GRAN BRETAGNA/ Quella lotta tra anima cristiana e pensiero unico

A United Kingdom, British Flag on an Old Grunge Brick WallLeggendo della mobilitazione intellettuale che a Londra ha fatto seguito alle parole con cui il premier Cameron ricordava la lapalissiana evidenza che l’Inghilterra è un paese cristiano, mi sono chiesto quando verrà indetto un referendum per l’abolizione della Union Jack, la bandiera nazionale del Regno Unito. Sarebbe un atto di coerenza: come si fa ad avere un vessillo dove campeggiano ben tre croci, ognuna rappresentante un santo patrono e il relativo Paese? La croce di San Giorgio per l’Inghilterra, la croce di Sant’Andrea per la Scozia e la croce di San Patrizio per l’Irlanda. Un coacervo insopportabile, per una mentalità moderna, secolare, progressista come quella degli intellettuali che hanno protestato contro Cameron, tra cui Terry Pratchett e Philip Pullman, gli esponenti di punta della Fantasy ateistica, gli anti-Lewis e anti-Tolkien per eccellenza.

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1914-2014/ Kipling, l’agente “segreto” che soffiava sul fuoco della guerra

Big Ben and Westminster Bridge in the Evening, London, United KiPrimavera 1914: nubi di guerra si profilano all’orizzonte di un’Europa che fino a quel momento viveva la sua Belle Epoque, una sorta di prolungato ballo sul Titanic. In uno dei paesi che saranno protagonisti dell’apocalisse bellica che si sarebbe scatenata di lì a poche settimane, l’Inghilterra, la prima metà del 1914 era stata caratterizzata da un fenomeno impressionante: tutte le principali Trade Union ( i sindacati) ebbero un aumento vertiginoso, passando da 2 a circa 4 milioni di iscritti. Nel paese che aveva conosciuto il secolo precedente la rivoluzione industriale, con costi umani impressionanti, con le principali città britanniche, da Londra a Birrmingham, da Manchester a Liverpool, alla scozzese Glasgow, segnate da enormi slums, ghetti degradati dove milioni di persone vivevano in condizioni sanitarie e sociali da terzo mondo.

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HILAIRE BELLOC/ Il “lungo viaggio” del grande amico di Chesterton

Chesterton e BellocSessant’anni fa, nell’estate del 1953, si spegneva in Inghilterra Hilaire Belloc, uno dei più importanti intellettuali cattolici del Novecento. Fu il migliore amico di Gilbert Keith Chesterton, e contribuì in modo determinante alla sua conversione al Cattolicesimo. Purtroppo ancora non molto noto in Italia e poco tradotto, fu invece molto conosciuto e apprezzato in Inghilterra e Francia (era di padre francese e madre inglese); fu definito “la mente più versatile e brillante del cattolicesimo inglese”. Fu discepolo del Cardinal Newman, di cui ereditò la trasparenza dello spirito e la chiarezza della prosa.

Se la notorietà di Chesterton ha resistito agli anni, altrettanto purtroppo non si può dire del suo grande amico e sodale di tante battaglie Hilaire Belloc. Eppure non furono pochi i critici e anche i lettori che ritennero Belloc superiore a Chesterton per lo meno dal punto di vista stilistico. Anch’egli come l’amico Gilbert fu un eclettico, anche se la sua arte rimaneva ancorata alla solida e rigorosa preparazione che aveva ricevuto ad Oxford: fu giornalista, saggista, storico, apologeta cristiano ma anche politico, venendo eletto due volte al Parlamento di Londra.

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