Un secolo è trascorso da quando la raccolta di racconti Dubliners (in italiano Gente di Dublino) accese nel mondo delle lettere la stella di James Joyce. Un’opera che rivelava uno straordinario talento narrativo che avrebbe definitivamente preso congedo dal romanzo ottocentesco e avrebbe dato inizio ad un nuovo stile letterario. Ricordare Dubliners vuol dire non solo salutare un’opera singolare e fondamentale nei percorsi narrativi del ‘900, ma anche un autore tanto controverso quanto geniale, ma anche dei luoghi: la Dublino e l’Irlanda oggetto dell’amore/odio di Joyce, ma anche Trieste.
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Celtica 2014
CELTICA 2014
Val Veny (Courmayeur) dal 2 al 6 luglio
Celtica è la festa di arte, cultura e musica celtica più alta d’Europa. Nasce nel 1997 dalle menti e dai cuori di un piccolo gruppo di appassionati, riunitisi poi col nome di Clan Mor Arth. Celtica accoglie il suo pubblico al ritmo della musica, tra le risa di adulti e bambini. I giochi, le danze, la visita al mercatino artigianale, le conferenze, i laboratori, i concerti, sono solo alcune delle attività a cui si può prendere parte durante la festa; una festa che ogni anno si rinnova per dare a chi vi partecipa emozioni sempre diverse, e la sensazione, impagabile, di vivere un luogo ed un tempo al di là dell’ordinario.
Paolo Gulisano sarà a Celtica 2014 con le seguenti conferenze:
Venerdì 4/7 alle ore 17 e sabato 5/7 alle ore 14 “La Marcia di Brian Boru: Gaeli e Vichinghi tra scontri e incontri (Clontarf 1014-2014)”
Sabato 5/7 alle ore 10 e domenica 6/7 alle ore 13 “Scozia per sempre! 700 anni di un Sogno di Libertà (Bannockburn 1314-2014)”
Irlanda: L’arpa del gigante
Sorprendenti avventure in compagnia del re d’Irlanda e del capitano Achab
Gli appuntamenti della settimana con Paolo Gulisano:
- mercoledì 07/05/2014 alle ore 19.00 presso il Bistrò del Tempo Perduto conferenza dal titolo “C’era una volta (1.000 anni fa) il più grande re d’Irlanda” con Paolo Gulisano, introduzione a cura del prof. Enrico Reggiani
Dieci secoli esatti sono passati. Correva l’anno 1014, quando a Clontarf, nei pressi di Dublino, l’esercito di Brian Boru – “Alto Re” dell’Irlanda – sconfiggeva i nemici in un’epica e sanguinosa battaglia che pose fine alle invasioni vikinghe e segnò per sempre la storia dell’Isola Verde. A raccontare il grande scontro e i suoi protagonisti, resi leggendari dalle saghe nordiche, sarà lo scrittore e saggista Paolo Gulisano, ospite del ciclo IRISH CLUB di Enrico Reggiani – rassegna dedicata alle suggestioni letterarie, culturali e musicali d’Irlanda. Un’affascinante avventura di 1000 anni fa che accanto al vincitore ucciso, quel Brian Boru cui è attribuita anche l’arpa simbolo dell’Irlanda, ci presenta figure sorprendenti quali Sitrig “Barba di seta”, la terribile regina Gormflaith – degna della Lady Macbeth shakespeariana – e lo stregone ex-diacono Brodir con la sua impenetrabile corazza, ‘garantita’ a prova di spada ma che non lo salvò da Ulf “il Litigioso”. Sospesi tra storia e mito, re Brian e la battaglia di Clontarf segnarono per l’Irlanda una svolta epocale, che consolidò l’integrazione dell’elemento scandinavo pagano con quello indigeno celtico cristiano, contribuendo al fiorire di un’originale civiltà.
- sabato 10/05/2014 h. 16.00 presso la Biblioteca Civica “Ettore Pozzoli” di Seregno (MI) conferenza dal titolo “Il mito moderno di Moby Dick”moderno di Moby Dick”
Il racconto di un folle inseguimento, fino all’abisso dell’animo umano, nella rilettura di Paolo Gulisano. Scritto da Herman Melville nel 1851, Moby Dick è considerato un classico della letteratura di ogni tempo. Si tratta, come è risaputo, di un romanzo di avventura, di ricerca e di fede, come aveva già osservato un altro grande scrittore, Cesare Pavese, apprestandosi a tradurlo in italiano, ma secondo Gulisano si va oltre: si tratta di un racconto “nel quale altri racconti confluiscono come correnti nell’oceano”. La storia è molto semplice, tanto che si potrebbe riassumere in poche parole: un uomo dà la caccia a una balena bianca di nome Moby Dick, in un folle inseguimento per i mari di tutto il mondo. Ma dietro questa straordinaria semplicità si cela un romanzo estremamente complesso, perché, con la storia di Achab, Melville affronta i temi fondamentali della ricerca umana: il senso della vita, il destino, l’eterna lotta tra bene e male. L’avventura è nella natura umana. È un desiderio: il bisogno di partire, di cercare, di andare “oltre” per poi tornare e raccontare. E a partire dai miti della storia antica fino all’epoca moderna, l’avventura è sempre stata una fonte inesauribile per la narrativa.
IRLANDA/ Quando la fede va in guerra: Brian Boru e la battaglia di Clontarf
Il 23 aprile di 1000 anni fa era un venerdì, il Venerdì Santo, e in quel giorno l’Irlanda visse uno dei giorni più gloriosi della sua storia bella e tragica. In questi giorni Dublino, la swinging Dublin del turismo giovane, della birra e della musica, ricorda e riflette su un evento accaduto esattamente un millennio fa, una pietra miliare nella storia dell’isola, quando un grande guerriero, un re poeta, Brian Boru – una sorta di William Wallace irlandese- vinse l’ultima e decisiva battaglia contro i Vichinghi ed assicurò alla sua terra la libertà. Per duecento anni, nel corso del IX e X secolo, l’Irlanda aveva vissuto l’incubo vichingo, che era iniziato come fenomeno di scorrerie e razzie episodiche per poi diventare un vero e proprio tentativo di invasione e conquista. Le conseguenze di questo assalto furono drammatiche. Oltre alle migliaia di vittime della violenza vichinga, l’Irlanda si trovò ad essere isolata dal resto d’Europa proprio nel periodo di maggiore sua influenza sulla cultura e sulla società continentali. I Vichinghi cominciarono a costruire delle loro città, basi navali situate tutte sulla costa che costituivano l’approdo di nuove navi e nuove truppe: Waterford, Wexford, Limerick, la stessa Dublino. La resistenza che gli irlandesi opposero fu tale che i colonizzatori vichinghi non riuscirono a dominare e a sottomettere l’isola, ma nemmeno si poté scacciarli dai loro villaggi che cominciavano a crescere e a popolarsi non solo di guerrieri ma anche di mercanti, artigiani, famiglie. Esisteva ormai un’Irlanda vichinga, che viveva accanto all’Irlanda celtica, una presenza pagana che invitava non solo a combatterla, ma anche a cercare di evangelizzarla.
ST. PATRICK 2014
Ecco le feste di San Patrizio in cui sarà presente Paolo Gulisano:
SAN PATRIZIO FESTIVAL MILANO a Milano, Fiera MilanoCity, sabato 15/03 alle ore 18.00 con la conferenza: “Le invasioni vichinghe in Irlanda a mille anni dalla battaglia di Clontarf”
ST. PATRICK’S DAY a San Giovanni Lupatoto (VR), domenica 16/03 alle ore 10,30 con la conferenza: “Irlanda: mille anni di libertà! Celebriamo l’anniversario della battaglia di Clontarf 1014, che segnò la vittoria degli irlandesi sugli invasori vichinghi”
ST. PATRICK’S DAY @ THE SHAMROCK IRISH PUB LECCO a Lecco, lunedì 17/03 alle ore 17.30 con un aperitivo letterario
Per informazioni e dettagli andare alla pagina Eventi
San Patrizio Festival Milano 2014: “Le invasioni vichinghe in Irlanda a mille anni dalla battaglia di Clontarf”
San Patrizio Festival Milano 2014
Dal 14 al 16 marzo 2014, Milano si tingerà di verde prenderà il via la 2^ edizione di San Patrizio Festival Milano. L’evento in fiera catalizzerà i festeggiamenti legati all’Irlanda di tutto il Nord Italia, dal momento che si riuniranno il 14, 15 e 16 Marzo 2014, nella location di FieraMilanoCity le principali realtà locali ed internazionali legate alla cultura della terra di Smeraldo. Musica e cultura, arte ed artigianato, business, ma anche viaggi, esperienze enogastronomiche, e attività per i più piccoli.
17 concerti, 14 gruppi musicali, 11 conferenze e 2 mostre, 17 stage, 2 grandi feste a ballo, Spettacoli di Danza, un’intera area dedicata al rugby ed una rivolta ai bambini con animazione fatata e tanti laboratori… sono alcuni degli avvenimenti che caratterizzeranno la seconda edizione della Fiera San Patrizio Festival Milano, ideata da Celtic Project ed ECQUE (European Celtic Quality Events).
MiCo – Milano Congressi FieraMilanoCity ala sud – pad.0 Ingresso Porta EginardoConferenza di Paolo Gulisano: “Le invasioni vichinghe in Irlanda a mille anni dalla battaglia di Clontarf” Sabato 15 marzo ore 18.00
http://www.sanpatriziomilano.it/paolo-gulisano/
IRLANDA IN FIAMME/ Il “tradimento” di Londra e la crisi dei cattolici
www.ilsussidiario.net
Pochi paesi in Europa hanno una memoria storica così acuta come l’Irlanda. Girando per l’isola, si possono incontrare non solo vestigia di epoche remote, ma anche musei etnografici, segnalazioni di ogni tipo di luoghi e persone significativi nella storia irlandese. Perfino nei celebri pub, e sulle gradinate degli stadi, si possono ascoltare canti che celebrano eventi dolorosi o gloriosi di secoli fa. E in nessuna altra provincia d’Irlanda questa memoria storica è tanto viva quanto nel Nord, nell’Ulster.
E’ così che si può comprendere ciò che all’opinione pubblica dell’Europa continentale può sembrare inspiegabile. In questi giorni le agenzie ci hanno segnalato i gravi disordini di Belfast, il capoluogo nordirlandese, già luogo per decenni, fino agli inizi degli anni del nuovo secolo, di continue guerriglie tra le forze di polizia, l’esercito britannico, i militanti repubblicani dell’IRA (Irish Republican Army) e i paramilitari unionisti, le ultime due realtà spesso presentate approssimativamente come “cattolici” e “protestanti”.
La favola di Natale del Celtic Football Club
La società di calcio fondata dal frate marista, Fratello Walfrid continua ad essere un esempio di carità
La notizia ha meravigliato e indignato tutta la Gran Bretagna: dei ladri sono penetrati in uno dei più importanti ospedali di Londra, e hanno rubato i regali di Natale destinati ai bambini ricoverati nel nosocomio. Un furto particolarmente odioso.
Il Great Ormond Street Hospital for Children è un istituto medico specializzato nella cura dei bambini. Sorge nel quartiere di Bloomsbury, dove era vissuto Charles Dickens, il grande vittoriano che commosse generazioni di lettori con le sue storie, da David Copperfield a Oliver Twist fino al celebre Cantico di Natale. Fondato nel 1852 come Hospital for Sick Children, fu così il primo ospedale specifico per i bambini, e fu sempre all’avanguardia nella cura e nella ricerca.