Archivi categoria: Ricognizioni in biblioteca

Gli ultimi giorni del mondo

Gli Ultimi giorni del mondo (Marcovalerio Editore, pagine, 152 euro 12) scritto dal giornalista e scrittore piemontese Patrizio Righero, è un Drabble. Ma cos’è un Drabble, si chiederanno i nostri lettori? Non è semplicemente un tipo di racconto. È prima di tutto un’arte. L’arte di raccontare una storia in 100 parole. Si può raccontare una storia in 100 parole, ovvero poco meno della pagina di un libro? La risposta è inequivocabilmente sì, e questa certezza viene dal fatto che ciò è stato possibile. Abbiamo esempi di drabble nella letteratura mondiale, pochissimi in italiano, e quindi il libro di Patrizio Righero è assolutamente il benvenuto già solo per questo motivo.

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“L’ultima battaglia”, il nuovo romanzo di Aldo Maria Valli

La letteratura distopica è tra le più affascinanti forme di narrativa. Una letteratura che fa riflettere, da 1984 di Orwell a Fahreneit 451 di Bradbury passando da Il mondo nuovo di Huxley e Il padrone del mondo di R.H. Benson. Queste distopie del ‘900 sembrano in parte essersi avverate nel nostro tempo. La nostra epoca sembra vedere nascere un mito speculare a quello dell’onnipotenza dell’uomo artefice della storia, quello della sua impotenza di fronte alla complessità del mondo. Una sorte di sindrome bipolare, per cui si passa da un’esaltazione della scienza e della tecnica a una sorta di depressione collettiva, una rassegnazione di fronte a quella che il sociologo Zygmunt Bauman ha descritto come Società liquida. Una società che sembra essere caratterizzata da un profondo disprezzo per la religione.

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Una certa idea di società cristiana. Thomas S. Eliot

Nel Settembre di 80 anni fa iniziava la Seconda Guerra Mondiale, un evento catastrofico che portò a enormi sofferenze, a milioni di morti, e a un cambiamento epocale delle nostre società. In Inghilterra, un poeta, un filosofo, un pensatore appartato e solitario – benché stimato e apprezzato nel mondo letterario – mise mano, come risposta, agli appunti di tre conferenze che aveva tenuto nei mesi precedenti all’Università di Cambridge. 

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Il vero volto della rete

Stefano Andrini è un brillante giornalista e scrittore romagnolo. Insieme al suo alter ego Alessandro Di Leva ha aggiunto alla sua già interessante produzione, saggistica e narrativa, questo libro intrigante. Si tratta di un’opera di fantasia, ma non nel senso che spesso si dà a questo tipo di narrativa, cioè un’evasione dalla realtà, ma un modo diverso di leggere la realtà. Ben presto, col passare delle pagine, il lettore si accorgerà che i riferimenti alla realtà sono ovunque. Riconoscerà – celati ma non troppo da pseudonimi leggeri come veli di seta – i protagonisti della politica italiana, e non solo.

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Pagine per la buona battaglia

Corrado Gnerre, 
La buona battaglia – Apologetica cattolica in domande e risposte
Chorabooks 2019 

Corrado Gnerre è una figura di intellettuale decisamente interessante. Vive a Benevento dove è nato nel 1962. Sposato, padre di cinque figli, è laureato in Filosofia e diplomato in Teologia. Insegna Storia dell’Utopia in età moderna (cattedra molto interessante) e Antropologia Filosofica presso l’Università Europea di Roma. È autore di numerosi saggi riguardanti le religioni orientali, così come aspetti poco noti della storiografia moderna e contemporanea. Ha collaborato e collabora con riviste quali “Il Settimanale di Padre Pio”. 

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La Vandea raccontata da Jules Verne

Jules Verne: un nome che generazioni di lettori hanno imparato a conoscere attraverso i suoi capolavori immortali: Viaggio al centro della terra, Il giro del mondo in ottanta giorni, Michele Strogoff, Ventimila leghe sotto i mari e tanti altri. Verne pubblicò nel corso della sua vita un centinaio di romanzi. Era nato l’8 febbraio 1828, e si spense il 24 marzo 1905. Aveva attraversato tutto il XIX secolo, aveva accompagnato la trasformazione del mondo attraverso le invenzioni di macchine che lui stesso, con la sua fantasia, aveva anticipato. Aveva sognato razzi che portano l’uomo dalla Terra alla Luna, aveva immaginato sommergibili come il Nautilus, aveva precorso i tempi.

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Fruttero & Lucentini

18 Nov 1988, Paris, France — Italian writers and translators Carlo Fruttero and Franco Lucentini appear on the French literary television show Apostrophes. They often co-write and sign their books together. — Image by © Sophie Bassouls/Sygma/Corbis

Carlo Fruttero & Franco Lucentini, A che punto è la notte. Mondadori (Prima pubblicazione 1979)

Fruttero & Lucentini sono stati una coppia di scrittori dotati di notevole intelligenza, di arguzia, e di un pungente senso dell’umorismo. Non ostentarono mai boria intellettuale, a differenza di qualche altro personaggio della scena editoriale. Scelsero come proprio terreno letterario da coltivare non la narrativa mainstream, dove i guru negli anni Settanta e Ottanta erano personaggi come Moravia o Eco, ma una narrativa di genere, il Giallo o racconto poliziesco, che non è mai stata particolarmente apprezzata dalla critica, nonostante che autori come Conan Doyle, Agatha Christie o Georges Simenon l’avessero portata a livelli di assoluta eccellenza stilistica. Inoltre, non disdegnarono di dirigere per Mondadori la collana di fantascienza Urania.

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