Archivi categoria: Scozia

Scozia, i nazionalisti perdono perché non sono più cristiani

Nei giorni scorsi si sono tenute delle elezioni supplettive per il Parlamento di Westminster  in un collegio della Scozia, che hanno visto una netta sconfitta degli indipendentisti dello Scottish National Party. Ha vinto il candidato laburista che ha ottenuto il 58,6% dei voti, mentre  la candidata dello Scottish National Party ha avuto il 27,6%. Era il primo test elettorale dopo il cambio al vertice del partito, con le dimissioni della Lady di ferro scozzese Nicola Sturgeon scivolata su uno scandalo economico familiare, e sostituita dal nuovo leader Humza Yousaf, di origini pakistane.

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Il cardo e la croce

Oggi, per le #pilloledautore nel nostro IlMaggioDeiLibri lo scrittore e medico Paolo Gulisano ci accompagna nella storia di una terra affascinante, la Scozia, e ci presenta il suo libro: ” Il cardo e la croce. La Scozia: una storia di fede e di libertà ” , Fede e Cultura editore.

Scozia 16 aprile 1746

16 aprile 1746: una data terribile nella storia della Scozia: l’ora più cupa, l’ora della sconfitta. Il figlio del Re di Diritto, Giacomo Stuart, esule a Roma, il Bonnie Prince Charlie, ovvero Charles Edward Stuart, nel 1745 era sbarcato nelle Ebridi per rivendicare il Trono che gli spettava. Era iniziata una guerra contro l’occupante inglese, dapprima gloriosa e vittoriosa, poi sempre più ardua e difficile contro un nemico che aveva messo in campo forze di gran numero superiori. L’esercito di Charlie fu progressivamente respinto sempre più a nord, passando da una sconfitta all’altra, perdendo lungo il percorso gli uomini più stanchi che disertavano, demoralizzati.

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6 aprile 1320, il grande giorno della Scozia

6 Aprile 2020: avrebbe dovuto essere un grande giorno per la Scozia. 700 anni fa, nell’Abbazia Benedettina di Arbroath, a nord di Dundee, a pochi chilometri dal grigio Mare del Nord, gli scozzesi redigevano un documento con cui sancivano davanti a Dio e davanti agli uomini il loro diritto ad esistere come Nazione.

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La Chiesa scozzese chiude, ma “strappa” funerali e nozze

La Chiesa deve sospendere forzatamente le Messe, ma i vescovi hanno ottenuto dal Governo di Edimburgo chiese potranno restare aperte, funerali, battesimi e matrimoni. L’Arcivescovo di Glasgow ai fedeli: «Dio non vi abbandona e neanche noi». 

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Caledonia Dreaming. Cartolina dalla Scozia

Bentornato in Scozia. Così mi sono detto una volta arrivato a Edimburgo. Un viaggio di ritorno, in una terra dove mi recai per la prima volta nel 1982, quando ero un giovane di ventitré anni che da tempo sognava questa terra. Caledonia dreaming era il mio canto. Vi andai dopo essermi riempito la testa e il cuore dei romanzi di Scott e Stevenson, di Bruce Marshall e della storia tragica di Maria Stuarda e dell’avventura eroica del Bonnie Price Charlie che tentò di riconquistare nel 1745, in un’impresa disperata e romantica, il trono che era stato dei suoi avi. Vi andai con nelle orecchie le melodie dell’arpa delle Ebridi e il suono marziale di “Pipes and drums”, cornamuse e tamburi. Le marce che hanno sempre accompagnato le avventure degli Highlanders.

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SCENARIO UK/ Il conservatorismo “debole” di Teresa May cambia le sorti di Irlanda e Scozia

Il miglior commento alle elezioni politiche generali tenutesi nel Regno Unito è venuto da un deputato scozzese, Alistair Carmichael, che ha detto: “Il popolo si è pronunciato. Tuttavia non si è capito bene cosa abbia detto”.

La consultazione politica voluta da Theresa May per poter lavorare tranquillamente alla Brexit nel corso dei prossimi anni, hanno portato ad un esito che vede la Gran Bretagna tornare dopo molto tempo ad una dura radicalizzazioni delle posizioni politiche. Si può dire che questa tornata elettorale resterà nella storia per aver seppellito definitivamente il blairismo, la sinistra-chic del New Labour, che ha terminato definitivamente il suo corso. Allo stesso tempo è finito il conservatorismo buonista, piacione e ambiguo alla Cameron, la cui politica di compromessi, di colpi al cerchio e alla botte, è stata anch’essa affossata dalle urne.

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La Scozia ci riprova con l’indipendenza dopo la Brexit

Chi di Brexit ferisce…L’Inghilterra se lo doveva aspettare: la scelta referendaria dello scorso anno di lasciare l’Unione Europea ha avuto un corollario prevedibile. La Scozia vuole la sua uscita dalla Gran Bretagna. Se infatti il Regno Unito rivendica il diritto di lasciare l’Unione, perché a sua volta la Scozia non può rivendicare il diritto di scindere quel legame con Londra stabilito nel XVII secolo contro la volontà della maggioranza del popolo scozzese? Fu infatti un tradimento quello che si perpetrò nel 1707, attraverso l’Atto di Unione, la legge approvata dai Parlamenti inglese e scozzese, con cui la Scozia cessava di essere una nazione libera ed indipendente. A partire dal 1 marzo di quell’anno, definito da noi patrioti scozzesi annus horribilis, l’intera isola britannica ricadde sotto un unico governo, quello di Londra.

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