Archivi categoria: Storia d’Irlanda

San Colombano: alle radici dell’Europa missionaria

san colombanoIl lungo viaggio del monaco irlandese ha segnato profondamente 1500 anni di storia del cristianesimo

Da venerdì 28 agosto a domenica 30 agosto si svolge a Bobbio (Piacenza) il Meeting internazionale delle comunità colombaniane. Quest’anno l’occasione è particolarmente significativa: si celebra infatti il 1.400° anniversario della morte del grande santo irlandese, avvenuta a Bobbio il 23 novembre 615. Domenica si terrà una funzione solenne celebrata da vescovi irlandesi e italiani, e guidata dall’Arcivescovo di Milano Cardinale Scola. La conferenza di apertura è invece affidata al dottor Paolo Gulisano, saggista, scrittore e collaboratore di ZENIT. Di seguito una sintesi dell’intervento del dottor Gulisano a Bobbio.

Continua a leggere

San Colombano: 1400 anni (615 – 2015)

san colombanoUltimo apputamento di agosto!

COLUMBAN’S DAY 2015!

In occasione del XVIII Meeting internazionale delle Comunità Colombaniane per i 1400 anni dalla morte di San Colombano (615 – 2015) che si terrà a Bobbio (PC) dal 28 al 30 agosto 2015, Paolo Gulisano terrà una conferenza venerdì 28 agosto per l’apertura delle giornate colombaniane. Per informazioni andare alla pagina Eventi.

San Colombano

Nato in Irlanda verso l’anno 540, ha segnato la sua epoca con la forza della sua personalità e con l’ampiezza della sua azione evangelizzatrice. Fattosi “peregrinus pro Cristo”, egli ha percorso all’inizio del Medioevo l’Europa intera fondando monasteri in Francia, Germania, Austria e Svizzera. Giunto infine in Italia e divenuto mediatore dei rapporti tra i Longobardi ed il Papato, ha chiuso i suoi giorni (+615) a Bobbio, ultima sua fondazione che ne conserva i suoi resti gloriosi.
in questo momento in cui al nostro continente, secondo Jacques Delors, bisogna «dare un’anima», è significativo far rivivere le grandi figure che hanno gettato i primi semi dell’idea europea fin dal lontano Medioevo. Colombano è una di queste figure.
Pellegrino per Cristo da una regione all’altra, accompagnato dalla fama di santità che lo circonda, Colombano può giustamente essere chiamato “apostolo d’Europa”.  (Associazione Culturale Amici di San Colombano)

SAN PATRIZIO/ Quando la fede crea un popolo

st patrickL’Irlanda: una terra antica, magica, affascinante, diventata negli ultimi anni oggetto di sogno e desiderio per tutti coloro che, visitandola o semplicemente sentendone parlare, ascoltando la sua musica, leggendo i suoi miti e le sue tragiche vicende storiche, vi hanno riconosciuto una patria dell’anima, legando in vario modo ad essa il proprio affetto. Anche la letteratura e la cinematografia contribuiscono ad alimentare l’interesse e la passione per questo paese, ormai conosciuto non solo per il celebrato James Joyce, ma anche per un numero davvero considerevole di scrittori, fino all’ultimo premio Nobel Seamus Heaney. Il cinema poi ha attinto a piene mane alla storia, ai miti, ai drammi di Irlanda, da Michael Collins al Bloody Sunday, dalla rivolta per l’indipendenza senza trascurare – anzi, indulgendovi a volte spietatamente- i problemi della contemporaneità, della nuova Irlanda che sembra avviarsi all’omologazione nei gusti e nei comportamenti col resto del mondo occidentale.

Continua a leggere

Celtica 2014

Celtica 2014CELTICA 2014

Val Veny (Courmayeur) dal  2 al 6 luglio 

Celtica è la festa di arte, cultura e musica celtica più alta d’Europa. Nasce nel 1997 dalle menti e dai cuori di un piccolo gruppo di appassionati, riunitisi poi col nome di Clan Mor Arth. Celtica accoglie il suo pubblico al ritmo della musica, tra le risa di adulti e bambini. I giochi, le danze, la visita al mercatino artigianale, le conferenze, i laboratori, i concerti, sono solo alcune delle attività a cui si può prendere parte durante la festa; una festa che ogni anno si rinnova per dare a chi vi partecipa emozioni sempre diverse, e la sensazione, impagabile, di vivere un luogo ed un tempo al di là dell’ordinario.

Paolo Gulisano sarà a Celtica 2014 con le seguenti conferenze:

Venerdì 4/7 alle ore 17 e sabato 5/7 alle ore 14  “La Marcia di Brian Boru: Gaeli e Vichinghi  tra scontri e incontri (Clontarf 1014-2014)”

Sabato 5/7 alle ore 10 e domenica 6/7 alle ore 13  “Scozia per sempre! 700 anni di un Sogno  di Libertà (Bannockburn 1314-2014)”

Home

Irlanda: L’arpa del gigante

LOCANDINA-DEF-1Venerdì 6 giugno alle ore 19,30 gli autori Paolo Gulisano e Diletta Nicastro parteciperanno – presso il Pub Finnegan in via Leonina, 66 a Roma (Rione Monti) – alla pinta letteraria:
“Irlanda: L’arpa del Gigante – Pionieri della fede, bardi visionari e valorosi difensori di Erin”
organizzata dal Presidio Culturale Decumano Sud. Durante la conferenza, moderata dalla critica letteraria Donatella Cerboni, si alterneranno momenti di dialogo con i  partecipanti, approfondimenti e ballate musicale tradizionali.
La storia dell’Irlanda e del mondo celtico sarà percorsa attraverso i libri “L’isola del destino”, saggio sulla storia d’Irlanda di Gulisano, e “Dio salvi il gigante”, romanzo di spionaggio ed azione ambientato nell’Irlanda contemporanea di Diletta Nicastro.
Paolo Gulisano introdurrà il fascino del passato medievale della verde Isola del Destino, chiamata dagli antichi romani Hibernia e dai celti Erin. Sulle radici di un passato antico in cui la società era ripartita in tre funzioni (incarnate dalle figure dei sacerdoti, guerrieri e bardi), si innestò la predicazione di san Patrizio che trasse il meglio dallo spirito fiero e nobile dei celti, dando inizio a quella che viene definita l’età dell’oro del medioevo irlandese, animata dalle peregrinazioni per l’Europa di pionieri della fede come san Brandano e san Colombano, e dall’intuito e la grazia femminile di donne che lasciarono il segno, come santa Brigida. Infine, ricorrendo i mille anni dalla battaglia di Clontarf, si parlerà del coraggio e dell’audacia del re supremo Brian Boru nel respingere l’invasione vichinga alle porte di Dublino e lasciando così un’impronta indelebile nella storia irlandese.
Diletta Nicastro, con il linguaggio proprio del racconto, toccherà il profondo amore degli irlandesi per la propria terra e per l’antica lingua gaelica dei loro padri, caratteristica incarnata tra gli altri dal controverso personaggio di Cuchullin (il cui nome trae origine dalla leggenda dell’omonimo eroe celtico difensore dei confini dagli invasori del Nord). Una storia ricca di adrenalina e di colpi di scena, in cui con mano abile si narra senza pregiudizi la delicata situazione attuale in Irlanda ed Irlanda del Nord, con le due fazioni contrastanti rappresentate dal gruppo repubblicano di Patrick O’Hara e dai servizi segreti inglesi dell’MI6 guidati dall’agente segreto Jonathan ‘Fitz’ Darcy’. Un equilibrio di uomini che porterà i protagonisti al centro di un gioco molto più grande di loro, che vedrà coinvolto anche il sito naturalistico Unesco del Selciato del Gigante in Irlanda del Nord, e l’adiacente castello di Dunsverickche, secondo la tradizione, fu visitato anche da san Patrizio.
Info: alla pagina eventi, presso i siti decumanosud.blogspot.it e www.ilmondodimauroelisi.it

Sorprendenti avventure in compagnia del re d’Irlanda e del capitano Achab

Gli appuntamenti della settimana con Paolo Gulisano:

  • mercoledì 07/05/2014 alle ore 19.00 presso il Bistrò del Tempo Perduto conferenza dal titolo “C’era una volta (1.000 anni fa) il più grande re d’Irlanda” con Paolo Gulisano, introduzione a cura del prof. Enrico Reggiani

King Brian BoruDieci secoli esatti sono passati. Correva l’anno 1014, quando a Clontarf, nei pressi di Dublino, l’esercito di Brian Boru – “Alto Re” dell’Irlanda – sconfiggeva i nemici in un’epica e sanguinosa battaglia che pose fine alle invasioni vikinghe e segnò per sempre la storia dell’Isola Verde. A raccontare il grande scontro e i suoi protagonisti, resi leggendari dalle saghe nordiche, sarà lo scrittore e saggista Paolo Gulisano, ospite del ciclo IRISH CLUB di Enrico Reggiani – rassegna dedicata alle suggestioni letterarie, culturali e musicali d’Irlanda. Un’affascinante avventura di 1000 anni fa che accanto al vincitore ucciso, quel Brian Boru cui è attribuita anche l’arpa simbolo dell’Irlanda, ci presenta figure sorprendenti quali Sitrig “Barba di seta”, la terribile regina Gormflaith – degna della Lady Macbeth shakespeariana – e lo stregone ex-diacono Brodir con la sua impenetrabile corazza, ‘garantita’ a prova di spada ma che non lo salvò da Ulf “il Litigioso”. Sospesi tra storia e mito, re Brian e la battaglia di Clontarf segnarono per l’Irlanda una svolta epocale, che consolidò l’integrazione dell’elemento scandinavo pagano con quello indigeno celtico cristiano, contribuendo al fiorire di un’originale civiltà.

  • sabato 10/05/2014 h. 16.00 presso la Biblioteca Civica “Ettore Pozzoli” di Seregno (MI) conferenza dal titolo “Il mito moderno di Moby Dick”moderno di Moby Dick”

incontri_A4_2014-1Il racconto di un folle inseguimento, fino all’abisso dell’animo umano, nella rilettura di Paolo Gulisano.   Scritto da Herman Melville nel 1851, Moby Dick è considerato un classico della letteratura di ogni tempo. Si tratta, come è risaputo, di un romanzo di avventura, di ricerca e di fede, come aveva già osservato un altro grande scrittore, Cesare Pavese, apprestandosi a tradurlo in italiano, ma secondo Gulisano si va oltre: si tratta di un racconto “nel quale altri racconti confluiscono come correnti nell’oceano”. La storia è molto semplice, tanto che si potrebbe riassumere in poche parole: un uomo dà la caccia a una balena bianca di nome Moby Dick, in un folle inseguimento per i mari di tutto il mondo. Ma dietro questa straordinaria semplicità si cela un romanzo estremamente complesso, perché, con la storia di Achab, Melville affronta i temi fondamentali della ricerca umana: il senso della vita, il destino, l’eterna lotta tra bene e male.  L’avventura è nella natura umana. È un desiderio: il bisogno di partire, di cercare, di andare “oltre” per poi tornare e raccontare. E a partire dai miti della storia antica fino all’epoca moderna, l’avventura è sempre stata una fonte inesauribile per la narrativa.

IRLANDA/ Quando la fede va in guerra: Brian Boru e la battaglia di Clontarf

King Brian BoruIl 23 aprile di 1000 anni fa era un venerdì, il Venerdì Santo, e in quel giorno l’Irlanda visse uno dei giorni più gloriosi della sua storia bella e tragica. In questi giorni Dublino, la swinging Dublin del turismo giovane, della birra e della musica, ricorda e riflette su un evento accaduto esattamente un millennio fa, una pietra miliare nella storia dell’isola, quando un grande guerriero, un re poeta, Brian Boru – una sorta di William Wallace irlandese- vinse l’ultima e decisiva battaglia contro i Vichinghi ed assicurò alla sua terra la libertà. Per duecento anni, nel corso del IX e X secolo, l’Irlanda aveva vissuto l’incubo vichingo, che era iniziato come fenomeno di scorrerie e razzie episodiche per poi diventare un vero e proprio tentativo di invasione e conquista. Le conseguenze di questo assalto furono drammatiche. Oltre alle migliaia di vittime della violenza vichinga, l’Irlanda si trovò ad essere isolata dal resto d’Europa proprio nel periodo di maggiore sua influenza sulla cultura e sulla società continentali. I Vichinghi cominciarono a costruire delle loro città, basi navali situate tutte sulla costa che costituivano l’approdo di nuove navi e nuove truppe: Waterford, Wexford, Limerick, la stessa Dublino. La resistenza che gli irlandesi opposero fu tale che i colonizzatori vichinghi non riuscirono a dominare e a sottomettere l’isola, ma nemmeno si poté scacciarli dai loro villaggi che cominciavano a crescere e a popolarsi non solo di guerrieri ma anche di mercanti, artigiani, famiglie. Esisteva ormai un’Irlanda vichinga, che viveva accanto all’Irlanda celtica, una presenza pagana che invitava non solo a combatterla, ma anche a cercare di evangelizzarla.

Continua a leggere