Come vaccinare i giovani, con tecniche di adescamento

“Vaccinati e avrai un gelato in omaggio”. “Se ti vaccini ti dò dieci euro di tasca mia”. Per spingere dei giovani da 12 a 17 anni (tasso di letalità da Covid del 0,0002%) a fare una scelta importante si svilisce la medicina preventiva con mezzucci che ricordano l’adescamento.

L’attuale “emergenza Covid” tra le altre devastanti conseguenze sul mondo della Medicina può annoverare anche l’eliminazione della Medicina Preventiva. Ormai la prevenzione infatti è ridotta ad un solo elemento: la vaccinazione. Il governo, fin dagli inizi della pandemia, non ha mai cercato altre strade strade al di fuori dei lockdown e del vaccino per aiutare a prevenire la malattia. Niente informazioni sugli stili di vita più idonei per affrontare il virus, nessun tentativo di disincentivare il fumo – fattore di rischio importantissimo – nessuna promozione di stili di vita sani. Ora poi il concetto di Medicina Preventiva attraverso l’educazione sanitaria è stato completamente soppiantato dalle scelte politiche che puntano unicamente sull’obbligo e sulla coercizione. 

L’obiettivo attuale della campagna vaccinale in questa fase estiva è apertamente la fascia giovanile. Ovvero quella che meno necessita di una eventuale immunizzazione vaccinale, secondo le evidenze dei dati epidemiologici che parlano di un tasso di letalità dello 0,0002% per le persone al di sotto dei 20 anni. Ormai non c’è niente da fare: la campagna guidata dal plurimedagliato generale Figliuolo è un treno lanciato ad alta velocità che sembra impossibile cercare di arrestare. Mentre si profila all’orizzonte lo scenario preoccupante di una vaccinazione mRNA estesa ai bambini fino ai sei anni, anche con gli adolescenti si sta cercando di utilizzare tutti i mezzi possibili per portare i ragazzi ai centri vaccinali.

Un tempo la Medicina Preventiva utilizzava strumenti come l’informazione scientifica, depliant illustrativi, incontri ad hoc per informare sulla possibilità di vaccinazioni. Ora tutto questo è stato soppiantato da una strategia che si basa fondamentalmente sul criterio del bastone e della carota. Il bastone è rappresentato dalla normativa coercitiva, quella che utilizza lo strumento ricattatorio del lasciapassare, quella che obbliga al vaccino per andare a scuola, per andare a praticare uno sport, per non essere recluso in casa. La carota invece è rappresentata da quelle iniziative fatte per invogliare i ragazzi a farsi vaccinare, e qui stiamo assistendo a episodi surreali, se non disgustosi: iniziative promozionali che prevedono l’offerta ai ragazzi che decidono di vaccinarsi di diverse regalìe: dalla pinta di birra al biglietto omaggio per lo stadio, fino al gelato.

Negli scorsi giorni infatti la Regione Piemonte ha offerto un gelato a tutti i ragazzi che si presentavano a vaccinarsi.  Insomma: se ti presenti a sottoporti ad una sperimentazione come quella in atto, ci puoi guadagnare qualcosa. Non si parla minimamente di salute, di importanza della prevenzione per evitare malattie. Si va dritto al sodo: o ti vaccini oppure non giochi a Basket e non vai al McDonald’s; ti vaccini e ti faccio un bel regalino. In criminologia, queste tecniche di offerta di piccoli doni ai minori, dai gelati ai dolciumi (ricordate il famoso “non accettare caramelle dagli sconosciuti” dei nostri nonni?) fino a biglietti del cinema o delle partite, e che potrebbe a breve vedere altri tipi di offerte, dalle ricariche telefoniche ai preservativi, è definito adescamento, e viene praticato sistematicamente dai pedofili.

L’adescamento ai fini vaccinali è iniziato a maggio con l’organizzazione degli Open Day, proposti come lasciapassare per un ritorno alla vita sociale utilizzando come vaccino AstraZeneca che già il Cts aveva stabilito da destinarsi unicamente agli anziani. Poi si sono verificati eventi gravi e fatali in persone giovani vaccinate con AstraZeneca che hanno indotto nuove decisioni: il ministero della Salute ha stabilito che ai giovani adulti venga offerto solo uno dei due vaccini a mRNA, mentre AstraZeneca o Johnson restano per gli anziani. Per i giovani si deve accelerare, ed ecco allora la politica del bastone e della carota. Del bastone del lasciapassare “verde” si è già detto; per quanto riguarda invece la carota, queste “offerte promozionali” sono davvero squallide.

Allettare un ragazzo a una scelta importante con la promessa di un gelato da due euro vuol dire svilire la salute, il concetto di prevenzione, la vaccinazione stessa.  Eppure, assistiamo ad una vera e propria gara al peggio in questa strategie di adescamento. Il fondo probabilmente l’ha toccato il sindaco leghista di Varallo Sesia, in Piemonte. Il primo cittadino, probabilmente ignaro – colpevolmente- delle prese di posizione in merito ai vaccini di importanti esponenti del suo movimento, come Bagnai, Borghi o Siri, ha lanciato un pressante invito ai suoi concittadini a  vaccinarsi, offrendo una banconota da 10 euro, tirata fuori dal suo portafoglio, a coloro che si faranno vaccinare. Siamo ormai arrivati al mercanteggiamento, al suq vaccinale.

Le ragioni della scienza, dell’epidemiologia, della Medicina Preventiva, hanno lasciato posto alla vaccinazione a tutti i costi. Fossero anche 10 euro.

Paolo Gulisano

https://lanuovabq.it/it/come-vaccinare-i-giovani-con-tecniche-di-adescamento

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