Distanziamento e igienizzazione, così si può aprire alle Messe

Celebrare la Messa salvaguardando la sicurezza sanitaria dei fedeli è possibilissimo, basta rispettare alcune semplici regole che, se osservate, permetterebbero di riprendere subito le celebrazioni con popolo.

In previsione di un necessario ritorno alle Messe con popolo – ora rinviato a data da destinarsi dal nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (clicca qui) – l’Arcidiocesi di Milano aveva invitato i fedeli a offrire i propri suggerimenti sulle misure da prendere per garantire la sicurezza nelle chiese. Iniziativa certamente bizzarra, all’insegna del populismo alla 5Stelle, ma è stata l’occasione per il nostro collaboratore Paolo Gulisano, epidemiologo, di offrire un protocollo sulla base delle conoscenze sul Covid-19 fin qui acquisite e dei princìpi che la Bussola ha sempre sostenuto fin dall’inizio di questa crisi sanitaria. Si tratta di un esempio chiarissimo di come sia facilmente possibile coniugare libertà di culto e sicurezza sanitaria.

PROTOCOLLI DI MISURE DI SICUREZZA PER LE SANTE MESSE 

1. Premessa 

A seguito dell’epidemia di Coronavirus Covid-19 si è reso necessario predisporre misure per contenere il rischio di diffusione del contagio.

Le evidenze scientifiche che provengono dai vari Paesi in cui è arrivata l’epidemia, ci dicono che le misure più efficaci di prevenzione della malattia da Covid sono rappresentate dalla pulizia e dalla disinfezione degli ambienti, e dal distanziamento tra le persone.

Le chiese costituiscono un ambiente a bassissimo rischio di contagio. In molti Paesi, sia la Chiesa Cattolica che le Chiese Ortodosse hanno continuato in questi mesi a celebrare funzioni liturgiche, senza che questo abbia portato alla diffusione e all’aumento di casi. Anzi, alcuni Paesi, come la Polonia o la Bulgaria sono tra quelli che presentano la più bassa incidenza di casi di malattia, di ricoveri e di decessi.

Alla luce di queste evidenze epidemiologiche, si ritiene che le celebrazioni liturgiche possano essere riprese alla presenza di popolo sia nei giorni feriali che in quelli festivi, in condizioni di parziale rimodulazione delle modalità di svolgimento delle celebrazioni, tali da tutelare la salute dei fedeli e dei celebranti.

C’è un ulteriore elemento da considerare: il fedele che si reca in chiesa per una Messa non è l’utente di un esercizio commerciale: lo fa con consapevolezza e senso di responsabilità. Se un fedele dovesse essere malato, o avvertire sintomi sospetti, sarà suo dovere non recarsi in chiesa.

2. Misure di sicurezza 

Le seguenti procedure hanno lo scopo di stabilire le modalità operative per garantire la celebrazione regolare delle funzioni liturgiche.

I principi fondamentali sono quelli del distanziamento tra le persone e l’igienizzazione degli ambienti.

Il distanziamento comporterà una contingentazione dell’accesso alle chiese, e quindi una diminuzione dei fedeli presenti. Ciò comporterà la necessità di aumentare il numero di Messe celebrate alla Domenica in ogni parrocchia, per venire incontro alle richieste dei fedeli.

Le Messe vanno celebrate nelle chiese, non in spazi all’aperto, per garantire che le funzioni  possano svolgersi in ambienti igienizzati.

L’accesso alla chiesa per i fedeli è libero, attraverso più entrate per impedire affollamenti, ma contingentato. La misura di distanziamento è di un metro. All’interno della chiesa le sedie devono essere disposte rispettando questa distanza minima. Anche sulle panche dei banchi si dovranno rispettare queste misure di distanziamento. Una panca da 4 persone ne potrà accogliere 2, sedute alle opposte estremità. I nuclei famigliari (come ad esempio genitori con bambini) possono stare insieme anche in più di due.

Dispositivi di protezione individuale: l’unico dispositivo richiesto è quello dei guanti, che i fedeli dovranno indossare entrando in chiesa. La letteratura scientifica e le evidenze epidemiologiche attestano che le mani sono il principale mezzo di contagio. L’uso dei guanti rende superfluo un eventuale uso di dispenser di sostanze disinfettanti, che verranno invece utilizzate dal celebrante prima dell’inizio della funzione.

Non è necessario che i fedeli indossino mascherine. Tuttavia, se qualche fedele a motivo di personali particolari preoccupazioni volesse indossarla durante la Messa, gli sia consentito.

A differenza di quanto avviene ad esempio negli esercizi commerciali, non è necessario alcun rilevamento della temperatura basale dei fedeli. Come già detto, sarà cura di ogni fedele prima di recarsi a Messa verificare responsabilmente le proprie condizioni  di salute.

Durante la Messa: non ci si scambia il Segno della pace. È possibile lasciare i propri posti durante i vari momenti liturgici, ad esempio per i lettori, o durante l’offertorio, o per ricevere la Comunione, sempre nel rispetto del distanziamento di un metro tra le persone. Per ricevere la Comunione, i fedeli si disporranno su un’unica fila, mantenendo tra l’una e l’altra persona un metro di distanza.  

Alla luce di quanto detto sopra, la Comunione non può essere ricevuta sulle mani, nemmeno guantate, ma solo in bocca. Il celebrante, che avrà già provveduto a disinfettarsi le mani prima della celebrazione, e si sarà ulteriormente lavato le mani durante i rituali liturgici, provvederà a dare la Comunione sotto l’unica specie del Pane. La Comunione non potrà essere distribuita da altre figure, come Ministri straordinari o religiose, ma solo dal celebrante.

Al termine della Messa, i fedeli sono invitati a lasciare la chiesa ordinatamente e sempre rispettando le misure di distanziamento, senza creare assembramenti.     

3. Misure di igienizzazione 

Al termine della Messa si provvede immediatamente alle operazioni di pulizia e igienizzazione. 

In primo luogo è necessario provvedere ad un’ampia aereazione della chiesa, lasciando aperte tutte le porte per provvedere ad un necessario ricambio di aria. 

La sanificazione degli ambienti ha quale primario obiettivo quello di abbattere il rischio di contagio da contatto e, quindi, contiene principalmente misure rivolte alla sanificazione delle superfici. Si procede quindi con la pulizia di ogni superfice venuta maggiormente a contatto con i fedeli: pavimenti, sedie, banchi, panche, maniglie delle porte.

La pulizia avviene per i pavimenti con detersivo sanificante al cloro >1% e con disinfettanti a base alcolica o candeggina per le altre superfici.

Per gli arredi liturgici si possono utilizzare spray antibatterici.

Non vi sono evidenze scientifiche che portino a ritenere che il virus Covid resista in acqua, pertanto è possibile utilizzare nuovamente le acquasantiere, che tuttavia andranno svuotate e igienizzate con disinfettanti una volta alla settimana.

4. Informazione 

I fedeli verranno informati delle norme descritte che regolano l’accesso alla chiesa e lo svolgimento delle celebrazioni sia sui siti internet della Diocesi e delle parrocchie, sia in formato cartaceo con cartelli o fogli illustrativi posti all’ingresso delle chiese.

5. Altre celebrazioni liturgiche 

 I protocolli sopra descritti sono validi anche per altre tipologie di celebrazione liturgica: per i funerali, per i battesimi, per i matrimoni. I nubendi sono esentati dal distanziamento di un metro, così come i genitori dei bambini durante il rito del Battesimo. È consentita la presenza di fotografi, dotati di guanti e nel rispetto del distanziamento.

Nell’osservanza di tali norme, sarebbe possibile anche riprendere a  celebrare le Prime Comunioni e le Cresime.  

6. Sacramento della Riconciliazione 

Le confessioni possono riprendere in ogni chiesa. Si richiede il distanziamento di un metro tra il penitente e il confessore. Particolarmente adatti risultano i confessionali con grata. Qualora non ve ne fossero a disposizione, si possono installare delle piccole paratie di plexiglas. Al termine delle confessioni, che sarebbe opportuno effettuare in orari dedicati, i confessionali vanno igienizzati.

Paolo Gulisano

https://lanuovabq.it/it/distanziamento-e-igienizzazione-cosi-si-puo-aprire-alle-messe

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