IL DESTINO DI FRANKENSTEIN

Da domani in libreria:

Paolo Gulisano – Annunziata Antonazzo

IL DESTINO DI FRANKENSTEIN

Tra mito letterario e utopie scientifiche

Il destino di FrankensteinAlla scoperta di Frankenstein, il romanzo di Mary Shelley pubblicato duecento anni fa che ha influenzato la letteratura e il cinema, e continua ad interrogarci sul potere e i limiti della scienza.

Mary Godwin Shelley duecento anni fa diede alle stampe un romanzo destinato a diventare una delle opere letterarie più singolari della Modernità: Frankenstein, il cui sottotitolo, Il moderno Prometeo, ne faceva intravedere la grande portata, gli echi delle grandi opere che lo avevano influenzato, le suggestioni delle nuove scoperte nel campo della scienza e quella componente gotico-romantica che solo in un animo sensibile e appassionato poteva sintetizzare la pienezza del sublime.
Mary visse in un periodo di grandi rivolgimenti, storici, sociali e soprattutto scientifici. Un periodo dove già iniziava un dibattito etico derivato dalle nuove straordinarie scoperte che avevano suscitato molte domande sui confini tra la vita e la morte e il potere su di essi degli scienziati. Mary scelse di raccontare questi dubbi e queste angosce in un romanzo che diverrà il capostipite del genere fantastico-gotico, nonché della narrativa di fantascienza.
A duecento anni dalla pubblicazione tuttavia, le questioni di tipo scientifico ed etico sollevate da Frankenstein sembrano diventare sempre più attuali e urgenti: è possibile disporre totalmente della vita umana? Quali sono i limiti degli interventi delle tecnologie biomediche? Rileggendo il romanzo di Mary Shelley con lo sguardo rivolto agli scenari contemporanei, emerge una realtà molto inquietante: c’è qualcuno che si diverte a giocare a fare Dio.
Esplorando Frankenstein, i suoi temi, la questione del «playing God», il giocare a «fare Dio», non chè ripercorrendo la vita della sua autrice, aggirandoci tra critica letteraria e filosofia, tra narrativa dell’immaginario e bioetica, non mancheranno le sorprese.

“Ebbri delle nuove soperte, i nuovi prometei esigono di spiegare tutto ciò che è umano con la chimica, l’anatomia, la psicologia, analizzando geni, neuroni, ormoni e coscienze. L’uomo non racchiuderà più alcun mistero. Non si tratterà più di conmoscerlo, ma di ricostruirlo; ovvero di inventarlo o reinventarlo. Anche se l’esito può essere mostruoso”

Paolo Gulisano medico e scrittore, è considerato uno dei maggiori esperti di letteratura fantasy, sulla quale ha pubblicato nu-merosi saggi e articoli. Grande conoscitore della cultura britannica, è autore di saggi su Tolkien, Lewis, Chesterton, Belloc, Oscar Wilde, di testi sull’Irlanda e sul mondo celtico. È collaboratore di numerose riviste, radio e siti internet.

Annunziata Antonazzo è docente di Lingua e Letteratura Inglese presso l’Istituto Teologico San Tommaso di Messina e l’Isti-tuto Superiore San Giovanni Bosco della stessa città. Ha fondato e diretto diverse associazioni culturali; ha pubblicato La Lettera-tura dimenticata. Chesterton, Lewis, Tolkien: tre scrittori per la speranza e Julien Green. Quando Messina non ebbe un domani.

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