L’amore di Dio, dal Sacro Cuore alla Divina Misericordia

Il Sacro Cuore di Gesù: un’immagine un tempo diffusa nelle case delle famiglie cattoliche. Una devozione popolare, radicata in modo profondo nelle anime. La storia di questa devozione, dai significati simbolici, teologici, persino sociali e politici assai importanti, è raccontata in questo libro agile ma documentatissimo da Piero Mainardi, livornese, pubblicista e studioso del pensiero cattolico, membro dell’Associazione Cristo Re impegnata nella diffusione e nella valorizzazione della Liturgia antica.

Il libro del Mainardi è davvero prezioso perché attraverso la spiritualità del Sacro Cuore, per come è sorta e poi si è diffusa, è possibile apprezzare e discernere con maggiore profondità il piano salvifico di Dio sia attraverso la Rivelazione, sia attraverso i suoi interventi nella storia per mezzo delle rivelazioni riconosciute dalla Chiesa, quali quelle a santa Geltrude, a santa Margherita Maria Alacoque e a santa Faustina Kowalska. Questo è l’itinerario che l’Autore ripercorre, facendo chiarezza su temi centrali della fede cattolica quali il rapporto tra Giustizia e Misericordia divina, il valore salvifico dei sacramenti, la questione della sofferenza offerta in unione alla Passione di Cristo e della Croce in rapporto con la comunione dei santi, il concetto di peccato come offesa a Dio e ferita dell’anima e conseguentemente il valore della riparazione e della consacrazione nella linea spirituale e la questione della regalità sociale di Cristo nella linea dell’agire politico.

Il Sacro Cuore di Gesù è il cuore di Gesù a cui i fedeli della Chiesa cattolica rendono culto, o quantomeno dovrebbero farlo, visto che tale devozione – al pari di molte altre – è stata decisamene messa da parte dal neomodernismo imperante.

Onorando il Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa intende onorare l’organo della corporeità umana, che ha diritto all’adorazione, in quanto indissolubilmente unita con la Divinità; l’amore del Salvatore per gli uomini, di cui è simbolo il suo cuore.

Per tali ragioni, esso è rappresentato incoronato di spine, sovrastato dalla croce e ferito dalla lancia del soldato romano in eterna memoria del più alto gesto d’amore: il sacrificio di Gesù Cristo Dio per la salvezza dell’uomo; è infine circondato dalle fiamme in riferimento all’ardore misericordioso che Cristo prova per i peccatori.

Mainardi esplica questi temi teologici con grande chiarezza attraverso una interessante ricostruzione storica: dagli impulsi alla devozione del Sacro Cuore di Gesù provenienti dalla mistica tedesca del tardo medioevo, in modo particolare da Matilde di Magdeburgo, Matilde di Hackeborn, Gertrude di Helfta tutte appartenenti al XIII secolo, e successivamente Enrico Suso. Tuttavia, la grande fioritura della devozione si ebbe nel corso del XVII secolo, prima ad opera di Giovanni Eudes, poi grazie per le rivelazioni private della celebre religiosa visitandina Margherita Maria Alacoque, diffuse in seguito da padre Claude de la Colombière e dai suoi confratelli della Compagnia di Gesù. I Gesuiti diventarono i veri paladini di questa devozione, contrapponendosi ai giansenisti che interpretarono questo come atto di idolatria, ritenendo essere possibile un culto solo al cuore non reale, ma “metaforico”.

Importanti nello sviluppo della devozione al Sacro Cuore sono tre encicliche: Annum Sacrum di Leone XIII, Miserentissimus Redemptor di Pio XI e infine Haurietis Aquas di Pio XII.

Leone XIII nella Annum Sacrum, effettuava la consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù. Era il culmine di un lungo lavoro di elaborazione teologica. Tuttavia, già a partire dalle apparizioni a Margherita Maria Alacoque questa devozione era entrata nel cuore dei cristiani, delle persone più semplici, umili e fedeli. Era stata questa devozione a sostenere i cristiani perseguitati dalle rivoluzioni, in Vandea, in Bretagna, in Tirolo. Una devozione capace di scaldare i cuori nei momenti più freddi e terribili. Una devozione strettamente connessa col concetto di Riparazione, un rimedio ai peccati commessi nei confronti del Signore e del suo Sacro Cuore. Il Sacro Cuore e la Divina Misericordia rappresentano davvero un progetto divino concepito per la salvezza degli uomini, soprattutto per i Tempi Ultimi, nei quali la fede si raffredderà fino quasi a scomparire.

Paolo Gulisano

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