Padre Brown a fumetti

padre brown a fumettiNel Paese del Don Matteo di Terence Hill (nato proprio come remake del Padre Brown di Renato Rascel, poi “localizzatosi” nella campagna umbra con l’ex interprete del remake di Don Camillo…) poteva sembrare quasi pleonastico presentare un’altra versione a fumetti del celebre sacerdote-detective creato da Gilbert Keith Chesterton, dopo quella capolavoro di Renata Gelardini e Lino Landolfi apparsa su il Giornalino nel 1981-82.

Eppure il numero zero uscito in sole 500 copie già alla fiera Lucca Comics & Games di due anni fa, con l’episodio “Il giardino segreto” firmato da Davide Barzi e Werner Maresta, gli studi dei personaggi di Roberto “Dakar” Meli e alcune vignette poi scartate di Maresta, più una sua splendida copertina, facevano ben sperare.

Del resto, proprio la ReNoir Comics sta portando avanti con passione e perizia l’ambizioso progetto di trasporre, in concerto con gli eredi Alberto e Carlotta del padre Giovannino Guareschi, tutti i racconti del Don Camillo a fumetti, di cui sono già usciti 8 volumi (su un totale potenziale di oltre 40) con traduzioni in Francia, Germania e Corea del Sud, più un’edizione “collaterale” allegata al pluricentenario quotidiano La Gazzetta di Parma.

Dallo scorso novembre è disponibile in libreria (anche non nelle fumetterie specializzate) il primo volume (100 pagine a 14,90 euro) intitolato come il racconto d’esordio La croce azzurra, firmato ancora da Barzi (pure sceneggiatore dell’intero Don Camillo a fumetti, per cui sta scrivendo il decimo volume in uscita a fine anno) con Marco “Will” Villa, la ristampa del secondo episodio disegnato da Maresta e il terzo “Gli strani passi” visualizzato da Riccardo Chiereghin.

Ogni episodio è introdotto da puntuali note di Annalisa Teggi, traduttrice italiana di Chesterton, e l’intero volume è presentato da Paolo Gulisano, fondatore e vicepresidente della Società Chestertoniana Italiana, che traccia un’accurata biografia dello scrittore inglese e un curioso dossier che mette a confronto il suo prete investigatore con il più famoso collega di tutti i tempi, vale a dire Sherlock Holmes.

La cura dei particolari e l’attenzione all’opera letteraria originale non costringono la narrazione, che sfrutta tutte le potenzialità del linguaggio fumettistico per appassionare divertendo alle vicende del protagonista “che ha una di quelle teste che non possono evitare di farsi domande”.

http://www.linkiesta.it/blogs/fumo-di-china/padre-brown-fumetti

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