Piccolo Dizionario Semiserio del Linguaggio Ecclesialmente corretto

Marco Manfredini è una firma brillante che i lettori di Riscossa Cristiana ben conoscono. Si definisce “Cattolico di rito guareschiano”, e questo già dice tutto. Dal Maestro di Roncole ha preso la scrittura frizzante e l’umorismo affilato. Sicuramente ci voleva una buona dose di tale umorismo per scrivere un libro come questo piccolo dizionario. “Si ride per non piangere” dicevano i nostri vecchi, e avevano proprio ragione. L’umorismo è una grande arma di difesa, e Manfredini la sa usare, così come Alessandro Gnocchi ed Elisabetta Frezza, autori di una pregevolissima prefazione.

Bene: visto l’umorismo dell’autore così come quello dei prefatori, l’umile recensore non intende competere con questi professionisti della risata buona e della battuta illuminante. Senza cercare ulteriori uscite a effetto, si limiterà a mettere in evidenza perché questo libro non può mancare sul comodino o nella libreria di tutti coloro che vogliono vivere mantenendo intatto il proprio buon senso e la propria fede.

Questo Dizionario esplora tutto il mondo del cosiddetto “Ecclesialmente corretto”, ovvero linguaggio, prassi, propaganda della Chiesa di questi ultimi anni. E soprattutto analizzi tutti i luoghi comuni espressi da detta Chiesa, che pertanto – mi si permetta questa unica battuta – potrebbe essere definita Luogocomunista.  Ormai non si ragiona più, tra sagrestie, associazioni e movimenti, curie, sacri palazzi e pubblicazioni varie: si va per luoghi comuni. Per frasi fatte, per parole chiave.

Manfredini non se ne fa sfuggire nemmeno una: ce le riporta in ordine alfabetico, le spiega, ne fa oggetto delle sue valutazioni e a volte dei suoi lazzi. Il titolo del libro è già abbastanza lungo, “Piccolo Dizionario Semiserio del Linguaggio Ecclesialmente Corretto”, ma se si volesse aggiungere un ulteriore sottotitolo si potrebbe utilizzare “Il Cristianesimo secondo me”, dove questo “me” è rappresentato dai nuovi soloni della Chiesa: i vari Enzo Bianchi, Julian Carron, Walter Kasaper, e last but not least l’autore di un fortunato saggio di grande successo intitolato Amoris Laetitia. Un testo che Manfredini dimostra di conoscere molto bene, e giustamente, perché si tratta di una vera e propria Summa del pensiero luogocomunista. Basti dire che in uno scritto così relativamente breve è citata 41 volte la parola-chiave Discernimento e 37 volte la parola Sfida/e.

Attraverso l’analisi di queste e di tante altre parole del lessico clericalese Manfredini ci fornisce una fotografia impressionante del relativismo dilagante nella Chiesa cattolica, per cui ognuno può dare l’interpretazione che più gli aggrada alla dottrina. Di contro a tutte le parole d’ordine, alle frasi propagandistiche, tra cui le più celebri sono “Chiesa in uscita”, “Cultura dell’incontro”, “logica dello scarto”, “costruire ponti”, “Avviare processi”, “teologia dell’evento”, “Periferie esistenziali” e tante altre ancora l’autore non si limita a metterne in evidenza l’inconsistenza, la vacuità, l’indeterminatezza e molto spesso la banalità, ma ci aiuta a comprendere quale sia la visione giusta, il giudizio corretto rispetto alle realtà in questione.

Il guareschiano che si annida senza troppo celarsi in Manfredini ci ammonisce a non portare il cervello all’ammasso, fosse pure un ammasso ecclesiale. Ci insegna a comprendere quali siano i messaggi e le indicazioni che vengono inviati attraverso AvvenireFamiglia Cristiana, la Sala Stampa Vaticana. Come attraverso essi si voglia cambiare il pensiero cattolico, appiattendolo completamente sul mondo.

Manfredini è un apologeta, e gli apologeti secondo la nuova vulgata sono dei presuntuosi che vivono con sicumera la loro fede, senza se e senza ma, senza quei dubbi che fanno di un cattolico un cristiano adulto. É un luogo comune, tanto per cambiare, e Manfredini con questo libro lo smentisce, insieme a tanti altri, come quello che il Cristianesimo è anzitutto domanda, ricerca, vagabondaggio spirituale. Questo libro ci dice invece che ci sono anche le risposte. E ci spiega dove trovarle.

Paolo Gulisano

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