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La prima guerra mondiale: un conflitto contro il cristianesimo

4 Novembre: in Italia da 100 anni si celebra la vittoria nella “Grande Guerra”. La retorica nazionalista ha sempre visto in questa data uno dei suoi capisaldi ideologici e propagandistici. Le “terre irredente” di Trento e Trieste erano finalmente riunite alla grande Patria. Alcuni videro nella Prima Guerra Mondiale l’ultimo conflitto del Risorgimento. In effetti, questa guerra ebbe gli stessi intenti di quelle risorgimentali: realizzare una rivoluzione di valori, costumi, tradizioni. Era una guerra contro la Chiesa, contro il Cattolicesimo. Una guerra contro l’Impero Asburgico, ultimo retaggio di quello che era stato il Sacro Romano Impero.

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STORIA/ Italia 1918, la Chiesa lacerata tra questione romana, Risorgimento e pace

Nel 1918 la società italiana era lacerata. La guerra era stata voluta anche contro la Chiesa e molti cattolici videro in essa una via di riconciliazione con lo Stato.

E’ iniziato il centenario della conclusione della Prima Guerra Mondiale,  quella che  per  gli italiani fu la “Grande guerra”

L’inverno  del  1918 vide il Paese  in  una situazione  difficile, dopo  lo  straordinario successo ottenuto dall’esercito austro-tedesco a Caporetto. L’Italia si piegava sulle sue ferite, e mentre Cadorna veniva avvicendato ai vertici militari da Armando Diaz, il popolo affrontava un inverno di paura, fame, freddo e frustrazione. Nel frattempo ci si preparava a mandare al fronte i giovanissimi, i ragazzi della classe ’99, ragazzi strappati ai villaggi e ai campi se non alle aule di liceo per essere inviati sulla linea del Piave. Il nazionalismo italiano ha sempre celebrato con tutti i mezzi quella che considera una delle sue epopee, ma di quel fatidico ’18 bisognerebbe ricordare anche altri aspetti sottaciuti.

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Ammalarsi di guerra

Nel contesto del centenario della Prima Guerra mondiale il Collegio propone ai genitori, agli studenti e a tutte le persone interessate un percorso di riflessione su un aspetto spesso tralasciato dell’evento bellico.

Interverranno il dott. Paolo Gulisano (medico e storico della medicina) e il maestro Marco Pisoni (musicista e direttore della scuola di musica Sisto Reina).

La terribile lezione del 1915 è ancora lontana dall’essere appresa. Le conseguenze fisiche, psicologiche e mentali dell’evento bellico interrogano le nostre coscienze anche oggi. L’ascolto di brani musicali legati agli eventi bellici aiuterà a conoscere meglio l’animo dell’uomo di ogni epoca di fronte a eventi tragici.

1914-2014/ Kipling, l’agente “segreto” che soffiava sul fuoco della guerra

Big Ben and Westminster Bridge in the Evening, London, United KiPrimavera 1914: nubi di guerra si profilano all’orizzonte di un’Europa che fino a quel momento viveva la sua Belle Epoque, una sorta di prolungato ballo sul Titanic. In uno dei paesi che saranno protagonisti dell’apocalisse bellica che si sarebbe scatenata di lì a poche settimane, l’Inghilterra, la prima metà del 1914 era stata caratterizzata da un fenomeno impressionante: tutte le principali Trade Union ( i sindacati) ebbero un aumento vertiginoso, passando da 2 a circa 4 milioni di iscritti. Nel paese che aveva conosciuto il secolo precedente la rivoluzione industriale, con costi umani impressionanti, con le principali città britanniche, da Londra a Birrmingham, da Manchester a Liverpool, alla scozzese Glasgow, segnate da enormi slums, ghetti degradati dove milioni di persone vivevano in condizioni sanitarie e sociali da terzo mondo.

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