VACCINI, LA POSIZIONE SFUMATA DEL PDF

Nella campagna elettorale uno dei classici temi infiammati da populismo trova nel Popolo della Famiglia una posizione mite

Chi ha avuto modo di vedere il Programma elettorale del Popolo della Famiglia, avrà notato un punto interessante alla voce “Più solidarietà Meno solitudine Libertà di cura”: “Vaccini sì, obbligo no”.

Qualcuno si sarà chiesto cosa significa. Significa che il Popolo della Famiglia non si colloca tra i cosiddetti no vax, ma coerentemente con i propri princìpi difende la libertà delle famiglie. Infatti, con il recente Decreto-Legge Lorenzin 7 giugno 2017, n. 73 “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale”, la famiglia si è vista sottratta dallo Stato la possibilità di decidere in merito alle vaccinazioni cui sottoporre i propri figli. Queste disposizioni “urgenti”, un elemento questo da sottolineare, perché col pretesto dell’emergenza-urgenza si possono fare pericolose forzature in materia normativa, hanno legiferato che dieci vaccini sono in Italia assolutamente obbligatori: anti-poliomelitica; anti-difterica; antitetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilusinfluenzae tipo B; antimorbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella. La legge inoltre sta trovando un’applicazione rigorosissima, attraverso il sistema scolastico. Se non si produce un certificato che attesti che tutte le vaccinazioni obbligatorie siano state effettuate, il proprio figlio non può mettere piede a scuola. Una burocrazia dal sentore vagamente sovietico sta vigilando attentamente affinché il Decreto Lorenzin venga scrupolosamente applicato. Al di là del merito della questione vaccini, che è ampia e complessa, e sulla quale si può solo dire che la situazione epidemiologica italiana non era tale da dover ricorrere a “disposizioni urgenti”, come se ci trovassimo ad affrontare delle pandemie, è preoccupante vedere la vaccinazione diventare in Italia una sorta di Trattamento Sanitario Obbligatorio.

Spesso ci viene ricordato, in molte questioni anche sociali, che “bisogna mettersi al passo con l’Europa”. Nel caso delle vaccinazioni il Ministro Lorenzin, che nel frattempo si è costruito un partito ad personam, che qualcuno ha già definito come il partito delle siringhe, si è invece totalmente allontanato dall’Europa, dove la pratica vaccinale non è imposta, ma raccomandata. In quindici Paesi europei l’obbligatorietà dei vaccini non esiste.

Sono paesi come Regno Unito, Irlanda, Germania, Austria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Islanda, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, dove il livello della qualità sanitaria è assai elevato, dove esiste un approccio alle vaccinazioni basato su raccomandazione, prevenzione e informazione.

I dati dimostrano che in questi Paesi la copertura vaccinale è simile a quella presente nei Paesi in cui vige l’obbligatorietà. L’Italia invece è ora l’unico Paese al mondo, ad avere dieci vaccinazioni obbligatorie, senza che una famiglia possa avere il diritto ad obiettare. Una imposizione di Stato che limita la possibilità dei genitori di decidere in libertà rispetto al bene dei propri figli, minando ancora una volta la libertà di fare obiezione di coscienza.

Inoltre, bisogna sottolineare come molte risorse che in precedenza erano destinate agli anziani, ai disabili, ai malati cronici, vengono ora dirottate sui vaccini. Forse perché le malattie neurodegenerative, le patologie senili, le patologie invalidanti, sono quelle che vanno ad inficiare la cosiddetta “qualità della vita”. E a questi problemi – lo sappiamo – l’attuale ideologia dominante propone una soluzione facile: l’eutanasia.

Sono le malattie sulle quali la cultura eutanasica moderna si sta concentrando. La stessa recente legge votata dal Parlamento italiano sulle DAT va in questa direzione: creare le condizioni, e soprattutto una mentalità, favorevole all’eliminazione di vite ritenute indegne di essere vissute.

Per questo occorre sostenere una politica diversa: quella che deve prevedere più risorse alle famiglie con disabili e anziani, la cura e l’assistenza ai malati terminali e inguaribili, e anche la libertà delle famiglie nello scegliere le vaccinazioni da praticare ai propri figli.

Paolo Gulisano

La Croce del 28/02/2018 pag. 4

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *