Sorprendenti avventure in compagnia del re d’Irlanda e del capitano Achab

Gli appuntamenti della settimana con Paolo Gulisano:

  • mercoledì 07/05/2014 alle ore 19.00 presso il Bistrò del Tempo Perduto conferenza dal titolo “C’era una volta (1.000 anni fa) il più grande re d’Irlanda” con Paolo Gulisano, introduzione a cura del prof. Enrico Reggiani

King Brian BoruDieci secoli esatti sono passati. Correva l’anno 1014, quando a Clontarf, nei pressi di Dublino, l’esercito di Brian Boru – “Alto Re” dell’Irlanda – sconfiggeva i nemici in un’epica e sanguinosa battaglia che pose fine alle invasioni vikinghe e segnò per sempre la storia dell’Isola Verde. A raccontare il grande scontro e i suoi protagonisti, resi leggendari dalle saghe nordiche, sarà lo scrittore e saggista Paolo Gulisano, ospite del ciclo IRISH CLUB di Enrico Reggiani – rassegna dedicata alle suggestioni letterarie, culturali e musicali d’Irlanda. Un’affascinante avventura di 1000 anni fa che accanto al vincitore ucciso, quel Brian Boru cui è attribuita anche l’arpa simbolo dell’Irlanda, ci presenta figure sorprendenti quali Sitrig “Barba di seta”, la terribile regina Gormflaith – degna della Lady Macbeth shakespeariana – e lo stregone ex-diacono Brodir con la sua impenetrabile corazza, ‘garantita’ a prova di spada ma che non lo salvò da Ulf “il Litigioso”. Sospesi tra storia e mito, re Brian e la battaglia di Clontarf segnarono per l’Irlanda una svolta epocale, che consolidò l’integrazione dell’elemento scandinavo pagano con quello indigeno celtico cristiano, contribuendo al fiorire di un’originale civiltà.

  • sabato 10/05/2014 h. 16.00 presso la Biblioteca Civica “Ettore Pozzoli” di Seregno (MI) conferenza dal titolo “Il mito moderno di Moby Dick”moderno di Moby Dick”

incontri_A4_2014-1Il racconto di un folle inseguimento, fino all’abisso dell’animo umano, nella rilettura di Paolo Gulisano.   Scritto da Herman Melville nel 1851, Moby Dick è considerato un classico della letteratura di ogni tempo. Si tratta, come è risaputo, di un romanzo di avventura, di ricerca e di fede, come aveva già osservato un altro grande scrittore, Cesare Pavese, apprestandosi a tradurlo in italiano, ma secondo Gulisano si va oltre: si tratta di un racconto “nel quale altri racconti confluiscono come correnti nell’oceano”. La storia è molto semplice, tanto che si potrebbe riassumere in poche parole: un uomo dà la caccia a una balena bianca di nome Moby Dick, in un folle inseguimento per i mari di tutto il mondo. Ma dietro questa straordinaria semplicità si cela un romanzo estremamente complesso, perché, con la storia di Achab, Melville affronta i temi fondamentali della ricerca umana: il senso della vita, il destino, l’eterna lotta tra bene e male.  L’avventura è nella natura umana. È un desiderio: il bisogno di partire, di cercare, di andare “oltre” per poi tornare e raccontare. E a partire dai miti della storia antica fino all’epoca moderna, l’avventura è sempre stata una fonte inesauribile per la narrativa.

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