Archivi giornalieri: 30 Luglio 2019

Dialogo con Paolo Gulisano

“L’AMICIZIA LETTERARIA PIÙ FORTE? QUELLA TRA TOLKIEN E LEWIS. QUELLA PIÙ IMPROBABILE? TRA IL CATTOLICO MAURIAC E IL LIBERTINO GIDE”: DIALOGO CON PAOLO GULISANO

Dal sito Pangea.news: Truman Capote. L’aiuto dell’amica Harper Lee fu fondamentale per la scrittura del suo capolavoro, “A sangue freddo”, pubblico nel 1966

Per me l’icona dell’amicizia è lì, “in una conca tra le dune di sabbia, al riparo dal vento freddo e violento”, alla periferia di Liverpool, davanti al mare d’Irlanda, il 19 novembre 1856. Herman Melville fa visita all’amico di sempre, Nathaniel Hawthorne, che lo porta a fare qualche chiacchiera. I due stanno lì, eternati dal vento, per ore.

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Storia di amicizia tra scrittori: l’ultimo libro di Paolo Gulisano

L’amicizia è uno dei sentimenti più importanti che accompagna la vita di ognuno di noi. Sin dall’alba dei tempi – lo testimonia la Genesi – l’uomo si è sempre interrogato sul significato di questo legame privilegiato che si stabilisce tra anime affini. Cicerone, ad esempio, scriveva che l’amicizia è superiore a tutte le cose perché dona speranza e non fa piegare l’uomo dinanzi al destino, mentre è di C. S. Lewis, l’autore delle Cronache di Narnia e delle Lettere di Berlicche, la descrizione più bella di come nasca una così intensa affinità fra due persone: «Quando due o più compagni scoprono di avere un’idea, un interesse o anche soltanto un gusto, che gli altri non condividono e che, fino a quel momento, ciascuno di loro considerava un suo esclusivo tesoro (o fardello). La frase con cui di solito comincia un’amicizia è qualcosa di questo genere: “Come? Anche tu? Credevo di essere l’unico…”».

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A cena con Oscar Wilde e Conan Doyle

Il sodalizio umano e culturale tra celebri penne ricostruito da Paolo Gulisano

Nell’amicizia, quella vera, non ci deve essere nulla di finto. Franchezza e schiettezza, invece, sono gli elementi fondanti: parola di Cicerone, che nel dialogo intitolato, appunto De Amicitia, dichiara che essa è superiore a qualsiasi altro bene perché dona speranza e non fa piegare l’individuo di fronte al destino, anche il più inclemente. Se poi l’amicizia viene a cementarsi tra uomini di ingegno eccelso, maestri di sapere e di penna, non c’è dubbio che il legame viene a caricarsi e a fregiarsi di motivi ancor più alti. Si tratta di un patrimonio di grande valore in cui confluiscono la dimensione umana e la dimensione culturale, nel segno di un reciproco e fertile arricchimento. Getta una forte luce su tale patrimonio l’intrigante e interessantissimo libro di Paolo Gulisano Là dove non c’è tenebra. Storie di amicizia tra scrittori (Milano, Edizioni Ares, 2019, pagine 208, euro 14), appena uscito in libreria, in cui l’autore dichiara che la sua esplorazione «si limita volutamente agli ultimi due secoli, alla modernità, un tempo nel quale l’amicizia è diventata sempre più problematica».

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