Annunciato come un’arma miracolosa per combattere il Covid se il vaccino avesse fatto cilecca, l’antivirale è stato acquistato in 600 mila dosi solo in Italia con costi ingenti. Ma solo il 20% l’ha usato anche perché nel frattempo si è imparato a curare con gli antinfiammatori. E Pfizer ora corre ai ripari “correggendo” il bugiardino su scadenza e conservazione.
Il prestigioso MIT di Boston ha pubblicato uno studio che conferma le evidenze della presenza della proteina spike del Covid nel processo di alcune malattie neurodegenerative. E la spike prodotta dal vaccino favorirebbe l’accumulo di tossicità simili a prioni nei neuroni.
CI SI AUGURA CHE LA VERITÀ EMERGA NELLA SUA INTEREZZA. È UN ATTO DOVUTO VERSO LE MIGLIAIA DI VITTIME INNOCENTI DEI GRAVISSIMI ERRORI COMMESSI, NEGANDO LE TERAPIE E SMANTELLANDO LA MEDICINA TERRITORIALE, E IMPONENDO PROTOCOLLI INSENSATI
Ormai nel linguaggio della propaganda mediatica che si propone di enfatizzare oltre ogni ragionevole misura il Covid, la mitologia ha preso il posto delle evidenze scientifiche. Ora arriva la variante Kraken dal nome di un mitologico mostro marino, più fake che reale.
Nonostante quella cinese sia una dittatura, la protesta popolare è riuscita finalmente ad ottenere un allentamento delle misure repressive, dopo aver fatto da modello per altri Paesi, in particolare per l’Italia. Evidentemente è proprio questa mossa che non è piaciuta a chi, in Occidente, vuole tenere alto il livello di paura del Covid.
Un documento della Federazione dei Medici di base (Fimmg) di Roma e dell’Unità Malattie Infettive del Policlinico di Tor Vergata ammette la necessità di usare gli antiinfiammatori ai primi sintomi del Covid. Esattamente ciò che dal marzo 2020 sostengono medici e scienziati che sono stati derisi e insultati. In pratica, migliaia di morti potevano essere tranquillamente evitati se si fossero seguite le indicazioni che oggi anche la Fimmg raccomanda.
Ha dell’incredibile la rivolta contro il provvedimento del governo che ha reintegrato i medici non vaccinati sospesi dalla coppia Draghi-Speranza. Un atto di giustizia per una insopportabile discriminazione senza base scientifica viene boicottato da medici e politici, che meriterebbero sanzioni pesanti.
“Medici in prima linea (contro il Covid)”* sarà l’argomento del secondo incontro online, in
programma *mercoledì 12 ottobre*, con la partecipazione di *Paolo Gulisano*. Il terzo:
mercoledì 19 ottobre, “Fine vita e miglior interesse” con Luisella Scrosati. Moderatore: Riccardo Cascioli.
📌 Ti aspettiamo il prossimo mercoledì, ore 21:00, in diretta streaming sulla nostra pagina Facebook, sul canale YouTube di LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA, e anche sul sito www.lanuovabq.it. Un’occasione unica per interagire con i nostri autori.
📌 E ricorda: «Quello che abbiamo di più caro è Cristo» è il tema della Giornata della Bussola che si svolgerà il 29 ottobre prossimo, ancora presso la Comunità Shalom di Palazzolo sull’Oglio.
*Se vuoi iscriverti per partecipare alla GIORNATA DELLA BUSSOLA clicca qui*
Nel Paese guidato da Jacinda Ardern, dopo l’entrata in vigore dell’End of Life Choice Act è emerso il timore che la nuova legge possa applicarsi ai pazienti affetti da Covid o Long Covid. Il Ministero della Salute ha confermato che c’è questa possibilità. Ma i pro vita chiedono che si impedisca quest’altra deriva.
La repressione totalitaria del dissenso sembrava un ricordo del passato. Invece torna prepotentemente sulla “Rivista di Psichiatria”: chiunque osi avanzare dubbi sulla gestione della pandemia dovrebbe essere trattato da psicopatico. Ma si dimenticano le vere priorità: occuparsi di chi ha sofferto per le conseguenze del lockdown.