Archivio mensile:Agosto 2020

Tutti morti di covid: numeri per tenere in vita la paura

Emergono aspetti problematici sui certificati di morte: casi sospetti vengono comunque classificati come Covid. Il timore è che si siano voluti gonfiare i dati del Covid “rinforzandoli” con quelli di altre patologie respiratorie. Il Ministero della Sanità ha dato l’indicazione di annoverare tra i morti di Covid anche chi dopo la malattia, dalla quale era guariti, è poi deceduti per altra causa. Il mantenimento di uno stato altissimo di pressione psicologica sulla popolazione ha diversi obiettivi, tra i quali quello di cambiare il volto della Sanità pubblica.

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Crescono i casi di Covid? No, aumentano i tamponi

Se quotidianamente non venissero diffusi i dati del numero dei soggetti che sono stati riscontrati positivi al test del tampone naso-faringeo, da due mesi del Covid non si parlerebbe più. Perché? Perché i reparti degli ospedali si sono svuotati, così come le terapie intensive. Però il terrorismo mediatico-sanitario continua.

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E la chiamano scienza: adesso il Covid è anche razzista

“Il Coronavirus è anche razzista: ha portato a disparità razziali tra bianchi e neri”. L’accusa arriva da prestigiose riviste sicentifiche come il New England Medical Journal e The Lancet secondo le quali bisogna parlare di razzismo strutturale perché il virus ha prodotto disparità razziali che hanno colpito le minoranza etniche. Ma così non si fa medicina, bensì impegno ideologico. In realtà ad essere coinvolto è il fattore sociale che riguarda le condizioni economiche, il livello di istruzione e la possibilità di accesso alle cure. E se si prendono a modello Stati a forte concentrazione afroamericana come la Louisiana il dato balza all’occhio. Infatti, basta andare in altri Paesi, come l’Italia, per scoprire che il razzismo non c’entra proprio nulla. 

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Covid debole e endemico, la pandemia si sta esaurendo

Il governo utilizza gli ultimi dati per rilanciare la campagna di terrore e ventilare possibili nuovi lockdown. Ma i dati ci dicono tutt’altro: il Covid ha smesso da settimane di essere epidemico per diventare endemico: è entrato nella sua fase di omoplasia, cioè ha perso potenza ed ha sostanzialmente esaurito il suo ciclo, anche se non del tutto. Seminare il panico mediatico per le persone giovani positive non ha senso: la preoccupazione maggiore deve essere quella di mettere in sicurezza anziani e fragili. Invece si stanno trascurando i malati oncologici e quelli a rischio infarto, come dimostrano i dati della Società Italiana di Cardioloogia sul calo dei ricoveri. 

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Covid, virus da laboratorio sfuggito ai controlli dell’Oms

Una chimera: questo è il Covid-19. Ossia uno strano ibrido, il prodotto della manipolazione di virus fatta in laboratorio allo scopo di produrre vaccini e poi sfuggito per qualche motivo. Sono queste le conclusioni cui è arrivato lo scienziato Joseph Tritto al termine degli studi condotti con la sua équipe di ricerca: il suo libro, edito da Cantagalli, esce oggi in Italia. L’accusa all’Oms per la gestione dell’epidemia: perché ha deciso di non inviare immediatamente una sua équipe per verificare le informazioni ricevute dal governo cinese?

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Covid – 19: facciamo il punto con l’epidemiologo

Con Paolo Gulisano, medico epidemiologo  dai molteplici interessi e passioni che spaziano dalla Storia della Medicina, alla pallacanestro, alla scrittura, all’Irlanda, facciamo un punto sull’evoluzione del Coronavirus-19, successivo al precedente colloquio al centro di un precedente articolo.

In questa conversazione, anche frutto della sua esperienza pluritrentennale nel settore sono emersi ulteriori spunti interessanti e chiarimenti su molti luoghi comuni che, spesso, compaiono in rete, sui sociali, e sugli organi di informazione.

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L’uomo dell’Iss fuori dal coro: “Basta paura, rende fragili”

“Stanno gestendo il Coronavirus con la paura”. Le parole fuori dal coro di Stefano Fais, oncologo e dirigente dell’Istituto Superiore di Sanità. Prolungare l’emergenza ha ragioni solo politiche. È la scelta di un establishment che vuole gente impaurita.

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Dai farmaci ai tamponi, zero strategia: le falle del Cts

Sfogliando i verbali del Comitato Tecnico Scientifico, emerge un quadro problematico sulla gestione dal punto di vista epidemiologico. Subito dopo lo stato di emergenza, il Cts si limitava a raccomandare l’igiene personale: non si parla di tamponi, di identificazione e isolamento dei casi. La prima richiesta agli ospedali di aumento dei posti letto è del 1° marzo. In compenso ci si è preoccupati di non discriminare i guariti. Capitolo nero, quello dei farmaci: per acquisire i primi procolli terapeutici dell’Aifa si è atteso fino al 27 marzo, pochi giorni prima del picco, raggiunto il quale il Cts cantava vittoria parlando di pandemia sotto controllo. 

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