La notizia della morte di una bambina per sospetta Malaria è deflagrata sui media in modo davvero clamoroso. Come accade ogni volta che si verifica un caso di malattia infettiva trasmissibile, l’allarmismo si diffonde rapidamente, accompagnato da narrazioni molto imprecise per non dire confuse.
I fatti ci dicono che una bambina trentina di quattro anni è deceduta a causa di un sospetto caso di Malaria. Questo nome è uno di quelli – come la Meningite- capaci di evocare terrori e paure ataviche.
Ma la Malaria ha delle caratteristiche ben precise, così come la storia della lunga lotta contro questa malattia che era conosciuta già ai tempi degli antichi Romani, che furono i primi ad affrontarla efficacemente attraverso opere di bonifica delle paludi. La malattia infatti è nota anche come paludismo, ed è una parassitosi – la più diffusa e letale che esista – provocata dalla puntura di un tipo particolare di zanzara, il tipo Anopheles, che trasmette con la sua puntura un parassita detto Plasmodium in grado di provocare gravi danni all’organismo, a livello epatico, renale, cerebrale.