La recente “Giornata mondiale di preghiera per la pace “ tenutasi ad Assisi, col titolo “Sete di pace. Religioni e culture in dialogo”, si è conclusa con un “appello alla pace” che- nonostante le indubbie buone intenzioni dei promotori dell’evento, sembra un’occasione perduta.
Ciò che è mancato, anche dietro le distinzioni tra guerra vera e propria e atti di terrorismo, è un giudizio chiaro sul mistero di iniquità che è all’origine del male, della violenza, della sopraffazione dell’uomo sul suo prossimo. Da questo punto di vista, il “male assoluto” non è tanto la guerra in sé, ma l’odio verso l’uomo, che nasce dall’odio verso Dio. É il caso, per esempio, della Shoah: un orrore che non scaturiva da nessuna guerra; il nazionalsocialismo non aveva mai dichiarato guerra al popolo ebraico, così come i regimi comunisti non avevano dichiarato guerra ai propri stessi popoli, che furono le prime vittime di queste persecuzioni.