C’era una volta l’Irlanda: un’isola di straordinaria bellezza posta agli estremi confini dell’Europa. Un’isola di guerrieri indomiti, di poeti, di santi. Un’isola dove l’annuncio cristiano era risuonato per la prima volta nell’anno 432, quando un uomo di Dio, venuto dalle coste scozzesi, Patrizio, aveva portato agli irlandesi la Fede in Cristo. Da quel momento la storia dell’Isola di Smeraldo cambiò per sempre, e vi nacque una civiltà cristiana che rifulse per secoli, per tutto il Medioevo, fino al XVI secolo, quando Enrico VIII prima e poi soprattutto la sua figlia illegittima Elisabetta I portarono nell’isola morte, persecuzione, distruzione.
20 settembre 1870: 150 anni fa si concludeva la Rivoluzione Italiana nota come Risorgimento con la presa di Roma, allora ancora uno Stato indipendente. Si concludeva la rivoluzione, ma con essa finiva anche lo Stato della Chiesa, il “Patrimonio di Pietro” nato secoli prima. Fu un evento drammatico per tutta la Cristianità, ma cento anni dopo un papa, Paolo VI, avrebbe detto che si era trattato di un intervento provvidenziale. La Chiesa aveva vissuto quell’evento come un dramma; la nuova Chiesa del 1970 riteneva giusto che fosse andata così. Oggi, con la Chiesa di Roma sempre meno libera e sempre più subalterna al mondo e ai suoi poteri, economici, politici, ideologici, forse questo giudizio potrebbe anche essere rivisto.
Quali misure preventive per il Covid-19 servono realmente in chiesa? Ne parliamo con il dottore Paolo Gulisano specializzato in epidemiologia, igiene e medicina preventiva
Chiesa e Covid – Quando torneremo alla normalità? Ne parliamo con il dott Paolo Gulisano lunedì 14 settembre alle ore 21. Pagina facebook di CristianiToday
Protocollo tra Cei e Governo per la ripresa delle Messe: Comunione solo sulle mani? Non ha senso, nemmeno scientificamente. La Cei non risponde a una lettera aperta. Delpini manda un parere informale che rivela un’ammissione di non conoscenza che sfocia però in allineamento a decisioni governative, nonostante il rammarico per la Messa “sfigurata”.
Mentre in Italia e in Europa l’epidemia del Covid sta finalmente terminando, non così purtroppo si può dire dell’indotto generato dalla stessa: per parecchio tempo ancora dovremo aspettarci minacce di un sedicente ritorno, dovremo vederci prospettare forme di controllo personale, come il tracciamento, e limitazioni alle libertà. L’epidemia sta rappresentando un’occasione per introdurre cambiamenti radicali di tipo politico, economico, culturale, e non da ultimo ecclesiale.
Da domani la Chiesa ottiene la libertà vigilata col benestare restrittivo del potere. Restano negli occhi le profanazioni e le irruzioni delle forze dell’ordine in chiesa. E l’eroismo dei preti che hanno continuato a celebrare di nascosto come nella diocesi di Rochester, che hanno resistito come nella Cristiada e che hanno testimoniato il martirio come i preti oltre la Cortina di ferro. A noi il compito di rimanere liberi e fedeli.
Nel protocollo d’intesa Cei-Governo, la sicurezza è certamente garantita. Bene l’indicazione di aumentare il numero delle Messe e il non aver ceduto sui termoscanner. Ingiustificato il “no” all’acquasantiera, a Cresime e Prime Comunioni, e la mancanza dell’eccezione al distanziamento per i nuclei familiari. Misure confuse e iper-igieniste sull’Eucaristia. Resta di buono che potrà essere distribuita anche in bocca.
C’è una narrazione abbastanza diffusa rispetto all’attuale epidemia del virus Covid-19: sarebbe una sorta di “monito”, se non addirittura di “castigo” o di vendetta, della Terra nei confronti degli esseri umani che troppo a lungo l’hanno maltrattata, violata, abusata. Qualcuno potrebbe osservare: stai parlando della Terra, di un pianeta, di una massa di elementi geologici, biologici e quant’altro come se fosse un essere vivente.
Almost one hundred priests including one bishop have died in Italy so far because of Covid-19, mostly in Italy. Many of them were infected while ministering the sick. In other words, they made the ultimate sacrifice while looking after their people, which is a priest’s highest calling. The priest acts ‘in persona Christi’ and he also laid down his life for others.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok