Archivio mensile:Settembre 2018

Omaggio a padre Pio

Cinquant’anni fa, il 23 settembre 1968, Padre Pio da Pietrelcina lasciava questo mondo ed entrava nella Vita Eterna. Pochi religiosi hanno segnato, come lui, il XX Secolo. Nel tempo in cui è iniziata la grande crisi della Chiesa, il frate di san Giovanni Rotondo è stato un vero faro di luce, una testimonianza costante di Fedeltà a Cristo. Era nato nel 1887, e durante la sua giovinezza si era fatto largo il Modernismo, la terribile eresia che papa Pio X sanzionò con l’enciclica Pascendi, del 1907, quando Francesco Forgione muoveva i primi passi della sua vocazione religiosa. Alle sirene delle eresie- antiche e nuove- il frate fu sempre assolutamente refrattario, e il suo operato lo confermò sempre.

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Il mostro Frankenstein è tra noi e continua a scuotere le coscienze

In Italia è arrivato con un sottotitolo in bella evidenza: “un amore immortale”. Si tratta di Mary Shelley, film della regista saudita Haifaa al-Mansour. Questo sottotitolo farebbe pensare a un film romantico, ad una storia d’amore tra adolescenti, ed in effetti il plot emozionante della storia è quello che vede una ragazza londinese diventare l’amante di un giovane scrittore ribelle e fuggire con lui. Ma ci sono alcuni dettagli molto importanti: il giovane era un certo Percy Shelley, uno dei più grandi poeti britannici di tutti i tempi, e la ragazza era la figlia del grande filosofo illuminista inglese William Godwin e della protofemminista angloirlandese Mary Wollstonecraft. Quando Shelley rimase vedovo, sposò la ragazza che divenne così Mary Shelley, un nome destinato a diventare immortale (molto più dell’amore con Percy che annegò ancor giovane al largo delle coste della Versilia) grazie al capolavoro letterario che Mary scrisse non ancora ventenne: Frankenstein. Un libro che uscì esattamente duecento anni fa, e che è sempre più attuale.

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Quando la narrativa italiana riserva belle sorprese – Un principe per Agla

Sempre più spesso chi frequenta le librerie per cercarvi un buon libro, un romanzo interessante e piacevole, e possibilmente senza sfumature di sozzure varie, sembra restare deluso, in particolare quando si tratta di narrativa contemporanea. Molti così trovano un giusto riparo tra i classici. Eppure – grazie al Cielo – esiste ancora una buona narrativa, in grado di divertire, di commuovere, di affascinare, senza alcun uso del turpiloquio, della descrizione di ginnastica erotica, di violenza. È il caso di un’autrice romana, Diletta Nicastro, che da anni sta proponendo una vera e propria saga letteraria che ha come protagonisti due fratelli: Mauro Cavalieri, ispettore dell’Unesco che nei primi volumi vediamo alle prese coi suoi primi incarichi, ed Elisabetta (detta Lisi), che con la sua spontaneità, profondo intuito e tenacia, diverrà di incarico in incarico l’insostituibile compagna d’avventure del fratello.

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Vaccinazioni, il ricatto della burocrazia

Vaccini obbligatori sì, vaccini obbligatori no. Continua la “guerra santa” dei vaccini malgrado l’intenzione del governo fosse solo quella di evitare l’obbligo del certificato per agevolare le famiglie già costrette, per l’iscrizioni dei figli a scuola, a lunghe file per ottenere il documento dalle ASL.

La questione delle vaccinazioni continua ad essere al centro di scontri politici tra il nuovo Governo e le opposizioni, con qualche divergenza di azione anche all’interno della stessa maggioranza Lega-Cinque Stelle. Fin dagli esordi della nuova compagine governativa, era stato reso noto che la Legge Lorenzin che un anno fa ha reso obbligatorie dieci vaccinazioni con relativi provvedimenti coercitivi nei confronti delle famiglie, sarebbe stata sottoposta ad una revisione.

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Tornare allo spirito di Don Camillo

Quello del prete sta diventando un mestiere molto difficile. Tanto più se sei un prete serio, che circola con la tonaca, o quanto meno il clergyman, e non travestito da geometra come sempre più spesso accade. Amici sacerdoti di questo tipo mi dicono di essere guardati di traverso, in tram o per strada. La gente li guarda come se fossero tutti potenziali pedofili. Questa è la situazione causata dalle pecore nere del clero come Mc Carrick, Wuerl e soci, e dai loro autorevoli garanti, e ne fanno le spese tanti sacerdoti per bene.

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Nell’opera mai terminata da Tolkien il peccato che infrange l’ordine di Dio

Il 2 settembre del 1973 si spegneva a Bournemouth, sulle coste meridionali dell’Inghilterra, John Ronald Tolkien, l’autore del Signore degli Anelli. Questa ricorrenza viene celebrata con l’uscita in Gran Bretagna e negli Stati Uniti con la pubblicazione curata dal figlio Christopher di The Fall of Gondolin, una nuova versione della storia raccontata nel volume Il Silmarillion, il libro cui Tolkien lavorò per tutta la sua vita e che non riuscì a portare a termine, e che venne edito postumo.

Molta della tragica bellezza, della maestosità, della solennità contenute nei cicli del Silmarillion si era già riversata abbondantemente nella grande epica da lui da sempre sognata, Il Signore degli Anelli.

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