Global warming, mancati screening, invecchiamento precoce. Sull’aumento dei tumori si stanno rincorrendo solo ipotesi fantasiose. Ma uno studio giapponese indica una correlazione tra vaccino a mRna e la soppressione dell’immunosorveglianza.
L’aumento dei tumori, in particolare tra i giovani, è ormai una evidenza sotto gli occhi di tutti. Da un anno in qua, visto che il fenomeno non è facilmente occultabile, si sono lette alcune ipotesi che cercano di giustificare questo preoccupante fenomeno. Il primo indiziato è stato il cosiddetto Global Warming. I sedicenti cambiamenti climatici vanno bene per giustificare ogni tipo di patologia, ma finora non è stato stabilito alcun nesso causale.
Si è passati poi ad ipotizzare che l’aumento dei tumori sia legato alla diminuzionedegli esami di screening che si sono registrati a partire dai lockdown e dall’emergenza Covid, ma anche questa è una spiegazione insufficiente, dal momento che l’aumento dei casi riguarda tipi di tumori non soggetti a screening. Negli Usa il cancro del colon, che era la quarta causa di morte negli uomini e donne giovani in oncologia, ora è divenuta la prima negli uomini e la seconda nelle donne.
Ora, per spiegare il forte aumento di tumori nelle persone al di sotto dei 55 anni, spunta una nuova ipotesi: secondo alcuni ricercatori si sta diffondendo un fenomeno di “invecchiamento precoce”.
Sappiamo che i tumori originano da danni alle cellule che avvengono nel corso degli anni con alterazioni e mutazioni che non vengono ben riparati dal sistema immunitario, finchè la cellula non acquista le caratteristiche tumorali. Se ora tali danni si cumulano più velocemente, la conseguenza è un aumento dei casi precoci di tumore. Ma quali sarebbero le cause di tale presunto invecchiamento biologico? Non è dato sapere.
Il presidente eletto dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Massimo Di Maio, sostiene che vada ricercata in larga misura negli stili di vita scorretti, come fumo, alimentazione scorretta, sedentarietà, obesità. Si tratta tuttavia di stili di vita presenti da decenni nella popolazione occidentale. Come mai improvvisamente si sviluppano questi tumori proprio adesso, in una situazione dove in realtà molti di questi stili di vita sono già stati diffusamente corretti?
E come verificare – ed eventualmente prevenire – questo eventuale invecchiamento accelerato? Anche in questo caso non ci sono risposte, anche perché di tale invecchiamento non si conoscono i meccanismi biologici. Insomma: una ipotesi, magari interessante, ma soprattutto inquietante perché ancora una volta porrebbe i pazienti di fronte ad uno scenario fatalistico, per cui a qualcuno toccherebbe uno sfortunato destino: quello di vedere il proprio organismo invecchiare precocemente.
A fronte di tali ipotesi, ci sono invece studi che sembrano puntare il dito, e rinvenire prove, di altre cause dell’aumento dei tumori.
Uno studio giapponese da poco realizzato rileva aumenti significativi delle mortiper cancro a partire dal 2021, dopo la terza dose di vaccino a mRNA. LifeSiteNews cita uno studio giapponese pubblicato l’8 aprile sulla rivista Cureus. Lo studio ha esaminato i tassi di mortalità per età e per diversi tipi di cancro dal 2020 al 2022 nei dati del governo giapponese. «Durante il primo anno della pandemia (2020) non è stato osservato alcun eccesso significativo di mortalità», si legge. «Tuttavia, nel 2021 sono stati osservati alcuni eccessi di mortalità per cancro dopo la vaccinazione di massa con la prima e la seconda dose di vaccino, e un significativo eccesso di mortalità è stato osservato per tutti i tumori e per alcuni tipi specifici di cancro (incluso cancro ovarico, leucemia, cancro alla prostata, cancro del labbro/orale, cancro faringeo, cancro al pancreas e cancro al seno) dopo la vaccinazione di massa con la terza dose nel 2022».
Fino al 2020 si era registrato un continuo calo dei tassi di mortalità per cancroosservato in tutte le fasce d’età nell’arco del decennio precedente. Da segnalare, vista l’ipotesi dell’invecchiamento precoce, che il Giappone è uno dei Paesi più anziani del mondo.
A partire dal 2021, anno di inizio della campagna vaccinale, si è registrata un’impennata di casi. In particolare, dopo le terze dosi di vaccinazioni mRNA si è osservato un significativo eccesso di mortalità di tutti i tumori, compreso il cancro al seno, alla prostata e alle ovaie, nonché la leucemia. Quasi tutti i vaccini Covid in questione erano a mRNA, di cui il 78% di Pfizer e il 22% di Moderna. Gli autori dello studio giapponese hanno registrato aumenti significativi del tasso di mortalità per tumori e hanno presentato una spiegazione: «Alcuni studi hanno dimostrato che le risposte all’interferone di tipo I (INF), che svolgono un ruolo essenziale nell’immunosorveglianza del cancro, vengono soppresse dopo la vaccinazione con mRNA. (…) È stato dimostrato che il vaccino SARS-CoV-2 causa immunosoppressione e porta alla riattivazione di virus latenti come il virus varicella-zoster (VZV, herpesvirus umano 3; HHV3) o l’herpesvirus umano 8 (HHV8)».
I ricercatori concludono che l’aumento particolarmente marcato dei tassi di mortalità di questi tumori possa essere attribuibile a diversi meccanismi della vaccinazione mRNA. L’importanza di questa possibilità merita ulteriori studi, valutando il deterioramento della risposta immunitaria innata, che porta ad una maggiore suscettibilità a qualsiasi infezione, ad un aumento delle malattie autoimmuni e ad un’accelerazione della progressione del cancro. Una possibilità molto più realistica dell’ipotesi dell’invecchiamento precoce.
Paolo Gulisano
https://lanuovabq.it/it/aumento-tumori-tra-ipotesi-fantasiose-si-fa-largo-il-vaccino-a-mrna