Negli ultimi tre anni si è parlato molto di distopie, di incubi che si avviano purtroppo a divenire realtà, superando l’immaginazione romanzesca. Il capostipite indiscusso di questa narrativa di anticipazione, delle utopie negative, è indubbiamente 1984 dell’inglese George Orwell. Il titolo 1984 era un piccolo espediente letterario: l’inversione delle ultime due cifre, in quanto scritto nel 1948. La storia ci mostra uno scenario di mondo futuro dominato da un totalitarismo cupo, terribile, molto simile allo stalinismo ma, in qualche modo, anche ai fascismi, una sorta di sintesi di quelli che erano stati i totalitarismi dominanti negli anni Trenta.
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Seconda ondata, propaganda di Stato per limitarci la libertà
E’ bastata una preoccupazione di una delegata Oms per la possibilità di nuove infezioni per scatenare il panico: arriverà una seconda ondata. Uno scenario apocalittico, ma il termine non è preso dal linguaggio dell’epidemiologia, bensì da quello della propaganda politica, come del Pci degli anni ’50. E il Governo fa di tutto per tenere sulla popolazione una pressione psicologica altissima, per indurre anche in tempi di allentamento del Lockdown ad una “spontanea” rinuncia alle proprie libertà. La Fase due sarà di lacrime e sangue… e di fakenews di Stato.
Continua a leggere“1984”, i 70 anni della profezia avveratasi oggi
Nell’estate del 1949 il mondo della cultura britannica viene sorpreso dall’uscita di un romanzo il cui titolo è semplicemente una data: 1984. Il romanzo uscito esattamente settant’anni fa ci mostra uno scenario di mondo futuro dominato da un totalitarismo cupo e terribile, che muta il linguaggio e che porta al pensiero unico. La somiglianza tra quanto descritto da Orwell e quanto accade oggi è impressionante.
Continua a leggereORWELL/ Il Grande Fratello ci guarda ancora
da www.ilsussidiario.net – martedì 23/4/2013
In una Inghilterra che ha assistito ai funerali di Margaret Thatcher tra le celebrazioni ufficiali e i festeggiamenti negli slums di Londra, Liverpool e Glasgow da parte di quel che resta della working class a suo tempo massacrata dalla Lady di ferro, sono iniziate le commemorazioni da parte del mondo della cultura dello scrittore George Orwell, celebrazioni che avranno il proprio culmine a giugno, quando cadrà il 110° anniversario della nascita di una delle più singolari figure della cultura britannica del ‘900, secondo per produzione saggistica al solo G.K. Chesterton.