Ora che in ambito civile sono partite le inchieste della magistratura sulla gestione pandemica, è tempo che anche la Chiesa avvii un dibattito critico su come si è fidata delle disposizioni sbagliate, della paura, della narrazione pandemista senza offrire uno spunto critico. E per la fede cieca avuta nei vaccini.
La Quaresima è un tempo che da sempre è dedicato alla conversione. Personalmente ho sempre guardato con attenzione al termine greco che indica la conversione: Metànoia, ovvero- letteralmente- cambiamento di mentalità.
Il prestigioso MIT di Boston ha pubblicato uno studio che conferma le evidenze della presenza della proteina spike del Covid nel processo di alcune malattie neurodegenerative. E la spike prodotta dal vaccino favorirebbe l’accumulo di tossicità simili a prioni nei neuroni.
Negli ultimi tre anni si è parlato molto di distopie, di incubi che si avviano purtroppo a divenire realtà, superando l’immaginazione romanzesca. Il capostipite indiscusso di questa narrativa di anticipazione, delle utopie negative, è indubbiamente 1984 dell’inglese George Orwell. Il titolo 1984 era un piccolo espediente letterario: l’inversione delle ultime due cifre, in quanto scritto nel 1948. La storia ci mostra uno scenario di mondo futuro dominato da un totalitarismo cupo, terribile, molto simile allo stalinismo ma, in qualche modo, anche ai fascismi, una sorta di sintesi di quelli che erano stati i totalitarismi dominanti negli anni Trenta.
L’Ema ha annunciato che le campagne di vaccinazione contro il Covid-19 potrebbero diventare annuali, come quelle antinfluenzali, che si svolgono all’inizio dell’inverno. Una sconfessione di quanto dichiarato nel 2021.
Nella Chiesa cattolica da molto tempo ci sono più anime, come constatano con dolore i fedeli “normali”, coloro che non hanno particolari etichette. L’anima oggi dominante è la modernista, progressista, che cerca di piacere più agli uomini che a Dio, quella che viene a compromessi col mondo, fondamentalmente relativista.
CI SI AUGURA CHE LA VERITÀ EMERGA NELLA SUA INTEREZZA. È UN ATTO DOVUTO VERSO LE MIGLIAIA DI VITTIME INNOCENTI DEI GRAVISSIMI ERRORI COMMESSI, NEGANDO LE TERAPIE E SMANTELLANDO LA MEDICINA TERRITORIALE, E IMPONENDO PROTOCOLLI INSENSATI
L’Ema ha avviato una revisione sui medicinali contenenti pseudoefedrina, che sono spesso associati ad acido acetilsalicilico, ovvero Aspirina. Giusta la farmacovigilanza, ma potrebbe rappresentare un facile capro espiatorio su cui lanciare accuse che in realtà potrebbero essere rivolte altrove.
Profilo dei santi medici Giuseppe Moscati e Riccardo Pampuri in due volumi delle edizioni Ares
«Curare significa anzitutto “servire” una persona, avere sollecitudine per lei. Nessuno, nel corso della storia umana, ha dato miglior prova del prendersi cura che Gesù Cristo.
Una delle forme narrative più piacevoli e intriganti è quella del romanzo storico. E più il periodo storico è antico, più c’è spazio per la fantasia, che non è mai un male. Negli scorsi anni è stato pubblicato un romanzo decisamente intrigante, in particolare per il fatto di essere un’opera di esordio. La Contessa di ferro (Mimep-Docete, 560 pagine, 14 euro) è un vero e proprio romanzo cavalleresco, di cui è autore Fabio Franceschetti, piacentino, quarantenne, pedagogista, appassionato lettore di grande narrativa, da Dante a Tolkien e Lewis, ma anche studioso della Bibbia e in tale veste definisce i due Libri di Samuele dell’Antico Testamento i primi grandi poemi “cavallereschi” della civiltà giudaico-cristiana.