Nanda Salsi è uno di quei personaggi che la Bassa Emiliana sforna (è il caso di dirlo) con una certa frequenza e che vale la pena di incontrare. Nata nel cuore di quello che fu “il triangolo della morte”, nella vecchia Emilia comunista e anti-clericale, la professoressa Salsi invece è una cattolica come Dio comanda, che ha speso decenni della sua vita a dare testimonianza della sua fede nel mondo della scuola, come insegnante e come operatrice culturale.
Giusto quarant’anni fa ha fondato nella sua città, Correggio, un centro culturale intitolato al beato Piergiorgio Frassati, il giovane torinese che fu tanto caro a Giovanni Paolo II, una figura modello di impegno cristiano, difensore della verità e apostolo della carità. Nanda oggi è in pensione, ma oltre a continuare a dare il meglio di sé nella propria famiglia allargata (tranquilli: allargata da un punto di vista generazionale a nuore, generi e nipoti!) ha il tempo di scrivere. Ed ecco quindi il suo ultimo libro: Le infinite valenze del cibo (Editrice Il Cerchio). Non si tratta dell’ennesimo libro di cucina, ma di un viaggio nella storia, nella geografia, nelle civiltà, nell’antropologia, avendo come punto di riferimento il cibo e la nutrizione.