Archivio mensile:Luglio 2018

In guerra (e perseguitata) per la difesa del senso comune

In guerra (e perseguitata) per la difesa del senso comune.  Paolo Gulisano intervista Silvana De Mari.

Giorni fa è iniziato a Torino il processo per diffamazione contro Silvana De Mari, scrittrice fantasy di grande successo, e medico. La dottoressa De Mari è stata accusata da organizzazioni LGBT, avendo sostenuto in un’intervista che gli atti omosessuali sono dannosi alla salute. Un’affermazione che è in linea con tutte le evidenze della scienza medica. Mentre affronta questa prova giudiziaria, Silvana non smette certo di sfornare nuovi romanzi. Negli ultimi mesi sono usciti Sulle ali della libertà, edito da Lindau – un romanzo storico, una narrazione commovente e appassionante – e il prosieguo della celeberrima saga dell’Ultimo Elfo, Arduin il rinnegato, per i tipi di Ares.

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Cattolico, classico e inglese: il senso di Belloc per la Storia

G.K. Chesterton e H. Belloc

Pubblicato il volume che ripercorre (magistralmente) le vicende del Regno, dai Romani alla morte di Vittoria.

Quello che sarebbe diventato uno dei più grandi scrittori cattolici di lingua inglese del XX secolo, Hilaire Belloc (1870-1953) nacque in Francia, da padre francese e madre inglese, in un villaggio, La-Celle-Saint-Cloud, cresciuto sulle rive della Senna in mezzo a suggestive alture boschive.

Era una giornata particolarmente brutta quel 27 luglio 1870, e poco dopo la sua nascita scoppiò un violento temporale e si narra che al piccolo fu affibbiato quel nomignolo di «Old Thunder» («vecchio tuono») che lo avrebbe accompagnato in seguito.

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Cuando calienta el sol della politica, “Famiglia Cristiana” torna a credere al demonio (1)

Quando l’Italia era ancora un pochino seria, l’estate si accompagnava a tormentoni che ricordiamo tutti volentieri. “Sia-a-mo i Watussi” (che Edoardo Vianello poteva chiamare impunemente “altissimi negri”), “Guarda come dondolo”, “Stessa spiaggia, steso mare”, “Sapore di sale”, “Una rotonda sul mare”, “Ho scritto t’amo sulla sabbia”, “Azzurro”, “Lisa dagli occhi blu”, “Gioca jouer”, Vamos a la playa”, “L’estate sta finendo”, “Sei un mito”, “Sotto questo sole”, “Un’estate al mare”, “Centro di gravità permanente”, “Macarena”… L’elenco è volutamente lungo per dimostrare che, insomma, il nostro è stato un Paese in cui le intelligenze sfornavano cose serie anche a ferragosto. Oggi, con il decadimento dei tempi, dei costumi e della concentrazione di neuroni, tocca prendere quello che passa il convento, per la precisione il convento paolino che edita “Famiglia Cristiana”. Il “Vade retro Salvini” esibito in copertina dal settimanale che fu del beato Giacomo Alberione sarà il nostro tormentone estivo. “Riscossa Cristiana”, che “Cristiana” lo è veramente e quindi sa ridere, se lo porterà dietro fino ad agosto con una serie di articoli un po’ seri e un po’ faceti dei suoi redattori e dei suoi collaboratori. Dimenticavamo, uno dei tormentoni più celebri è stato “Fin che la barca va”. Cantava Orietta Berti ed era il 1970. Ora, invece, la Barca pare proprio che non vada più. Buona estate.

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Guareschi, il dimenticato cantore della famiglia

50° ANNIVERSARIO

Noto al grande pubblico quasi solo per la sua saga del Mondo Piccolo (Don Camillo e Peppone), Giovannino Guareschi, morto 50 anni fa, fu scrittore della famiglia, per la famiglia. Con un ciclo di racconti iniziato negli anni Quaranta, descrisse quanto c’è di bello nella vita familiare.

C’è una Letteratura che racconta la Storia, che racconta l’uomo, e infine che racconta di Dio e della Grazia. Di questo tipo di Letteratura l’Italia ha avuto esponenti sublimi, da Dante a Manzoni ad Eugenio Corti, fino a un personaggio che è stato ed è tuttora lo scrittore italiano più letto e tradotto nel mondo: Giovannino Guareschi.

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LETTURE/ Tutta la dignità ai reietti: l’avventura “minima” di Raymond Carver

LETTURE/ Tutta la dignità ai reietti: l’avventura “minima” di Raymond Carver

Il 2 agosto 1988 se ne andava Raymond Carver, scrittore “minimalista”, voce letteraria delle persone umili, modeste e disperate. Suo il capolavoro “Cattedrale”.

Gli Stati Uniti d’America non sono semplicemente un paese, una nazione, una cultura: sono un vero e proprio mondo, un mondo che potrebbe tranquillamente esistere senza il resto del pianeta. L’Europa o l’Asia possono suscitare interesse a New York o a San Francisco, ma nelle pianure del Kentucky o nelle cittadine dell’Oregon si vive tranquillamente quello che è accaduto o accade al di là dell’oceano. Ogni tanto i governanti scuotono il Paese dal proprio torpore chiamandolo a partecipare a qualche guerra, ma per il resto la vita dell’America di provincia scorre lenta e costante come un grande fiume.

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