Archivio mensile:Marzo 2015

Dizionario della fede – “F” come Fede

Opened book with flying lettersE’ un atto personale: è la libera, ragionevole risposta dell’uomo all’iniziativa di Dio che si rivela

Il Cristianesimo è Dio che si è fatto incontrabile. La Fede è questo incontrare, vedere, riconoscere, seguire. La Fede è una risposta ad una chiamata, ad una offerta di amore. Un Dio che ci ha amati fin da principio e che a un certo punto della storia si rende incontrabile, si fa persona, per essere visto, udito, toccato con mano. Come dice sant’Agostino, “il Verbo si vede solamente col cuore; invece la carne si vede anche con gli occhi del corpo. Pertanto ci era possibile vedere la carne, ma non ci era possibile vedere il Verbo; per questo “il Verbo si è fatto carne”. L’incontro con Dio avviene attraverso la nostra corporeità: “ciò che noi abbiamo udito…”. E’ questa l’assoluta originalità del cristianesimo: Verbum-caro. Quanto Giovanni ha descritto come esperienza vissuta da lui e dagli apostoli in parte appartiene a loro esclusivamente ma nella sua sostanza si continua anche oggi come possibilità offerta a tutti. E si continua sempre colla stessa modalità, mirabilmente espressa da un Prefazio del Natale: “conoscendo Dio visibilmente, per mezzo suo siamo rapiti all’amore delle realtà invisibili”. Questa modalità nel suo intero è la Chiesa: essa costituisce la via visibile mediante la quale siamo introdotti nel mondo invisibile. Questo modo di “vedere” la Chiesa implica però la messa in atto di tutto l’essere umano-cristiano della persona: la sua sensibilità, la sua ragionevolezza, la sua fede. Non staccate o disintegrate l’una dall’altra, ma unificate in una unità all’interno della quale ciascuna dimensione umana si realizza in pienezza.

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TOLKIEN/ Continua il fascino di una storia toccata dalla Grazia

Tolkien libroSi chiude oggi dopo due mesi di esposizione al 22 WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano la grande mostra La Magia dell’Anello, dedicata alla saga de “Il Signore degli Anelli”, a partire dall’intrigante figura dell’autore dei romanzi J.R.R. Tolkien fino alle fortunate trasposizioni cinematografiche di Peter Jackson, passando dall’opera dei grandi illustratori, dalle parodie, dal collezionismo e dagli altri mille mondi che compongono questa moderna mitologia fantasy.

Grazie alla collaborazione dei più importanti collezionisti ed esperti, come la Società Tolkieniana Italiana, DAMA Collection, il Greisinger Museum (unico museo al mondo dedicato alla Terra di Mezzo) e Fermo Immagine – Museo del Manifesto Cinematografico, nel corso di due mesi i visitatori – che gli organizzatori calcolano essere stati circa 12.000, un numero assolutamente straordinario, hanno potuto avventurarsi in un viaggio unico per scoprire come dalle parole dello scrittore di Oxford si sia passati alle immagini: edizioni rare, dipinti, illustrazioni, tavole originali, fotografie, manifesti cinematografici, locandine, fotobuste, video, statue, action figures, videogames, giochi da tavolo e molto altro costituivano le ghiotte attrattive della mostra, curata da Riccardo Mazzoni, Ninni Dimichino e Davide Martini, in collaborazione con la Società Tolkieniana Italiana, il Greisinger Museum e DAMA Collection, con il supporto media di Radio Brea, di Tolkien Italia Network e di Orgogli Nerd.

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Dizionario della fede – “E” come Eutrapelia

Opened book with flying lettersA praticare questa virtù della “buona risata” furono grandi santi come san Filippo Neri, san Francesco di Sales e san Giovanni Bosco

Eutrapelia? Sì, avete letto bene. Che parola è? Si tratta nientemeno che di una virtù. Una virtù di cui parlarono i grandi filosofi greci, come Aristotele, e che poi divenne una virtù cristiana, cara a San Tommaso d’Aquino, a San Filippo Neri, a San Francesco di Sales, a San Giovanni Bosco.

Ne parlò dell’eutrapelia addirittura Dante Alighieri nel Convivio, definendola come la decima virtù del cristiano, la penultima prima della Giustizia e dopo Fortezza, Temperanza, Liberalità, Magnificenza, Magnanimità, Amativa d’onore, Mansuetudine, Affabilità, Verità. “La decima – scrive l’Alighieri- si è chiamata Eutrapelia, la quale modera noi ne li sollazzi facendo, quelli usando debitamente.”

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SAN PATRIZIO/ Quando la fede crea un popolo

st patrickL’Irlanda: una terra antica, magica, affascinante, diventata negli ultimi anni oggetto di sogno e desiderio per tutti coloro che, visitandola o semplicemente sentendone parlare, ascoltando la sua musica, leggendo i suoi miti e le sue tragiche vicende storiche, vi hanno riconosciuto una patria dell’anima, legando in vario modo ad essa il proprio affetto. Anche la letteratura e la cinematografia contribuiscono ad alimentare l’interesse e la passione per questo paese, ormai conosciuto non solo per il celebrato James Joyce, ma anche per un numero davvero considerevole di scrittori, fino all’ultimo premio Nobel Seamus Heaney. Il cinema poi ha attinto a piene mane alla storia, ai miti, ai drammi di Irlanda, da Michael Collins al Bloody Sunday, dalla rivolta per l’indipendenza senza trascurare – anzi, indulgendovi a volte spietatamente- i problemi della contemporaneità, della nuova Irlanda che sembra avviarsi all’omologazione nei gusti e nei comportamenti col resto del mondo occidentale.

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San John Ogilvie, il primo santo scozzese canonizzato dopo la Riforma

st john ogilvieIl gesuita delle Highlands appartiene alla schiera di martiri del tremendo periodo di persecuzioni anti-cattoliche del XVI e XVII secolo in Inghilterra, la Scozia e l’Irlanda

Martedì 10 marzo la Scozia ha celebrato  il 400° anniversario  del martirio di San John Ogilvie, il primo santo scozzese canonizzato dopo la Riforma. Alle celebrazioni, guidate dall’arcivescovo di Glasgow Philip Tartaglia, ha presieduto l’inviato speciale del papa, il cardinale Cormac Murphy-O’Connor, arcivescovo emerito di Westminster e Primate d’Inghilterra. John Ogilvie appartiene a quella schiera di martiri del tremendo periodo di persecuzioni anti-cattoliche che si abbatterono, nel periodo elisabettiano e per tutto il XVII secolo sull’Inghilterra, la Scozia, l’Irlanda. La Chiesa cattolica venne schiacciata, resa clandestina, confinata in una sorta di nuove catacombe.  I martiri affrontarono la morte nel nome della Fede, e tra di essi spicca S.John Ogilvie, ucciso in odio alla fede a Glasgow nel 1615 e canonizzato nel 1976.

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Dizionario della fede – “D” come Diavolo

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La più precisa descrizione dell’azione del diavolo è stata fatta, in ambito letterario, dallo scrittore anglo-irlandese C.S. Lewis nel libro “Le lettere di Berlicche”

«A questa generazione hanno fatto credere che il diavolo fosse un mito, una figura, un’idea, l’idea del male. Ma il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui». Così ha affermato recentemente papa Francesco. Per il Pontefice il diavolo è una presenza reale che lavora dietro le quinte, una presenza insidiosa: «È il bugiardo, è il padre dei bugiardi – dice il papa- il padre della menzogna, è un seminatore di zizzania, fa litigare, induce nell’errore grave”. Da qui, l’esortazione a «prendere l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito che è la Parola di Dio». L’antidoto secondo papa Francesco resta la fede e la consapevolezza che «la vita sia una milizia. La vita cristiana è una lotta, una lotta bellissima, perché quando il Signore vince in ogni passo della nostra vita, ci dà una gioia, una felicità grande”. Insomma, “si deve combattere: non è un semplice scontro, è un combattimento continuo».

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Dizionario della fede – “C” come Confessione

Opened book with flying lettersOvvero il riconoscimento e la lode della santità di Dio e della sua misericordia verso l’uomo

Confessione: per la Chiesa uno dei più importanti Sacramenti, ovvero quegli aiuti della Grazia che sostengono l’umanità nel suo cammino verso Dio. Questo sacramento viene chiamato anche della Penitenza, perché coloro che lo ricevono ottengono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui e insieme si riconciliano con la Chiesa, alla quale hanno inflitto una ferita col peccato e che coopera alla loro conversione con la carità, l’esempio e la preghiera. È chiamato anche sacramento della Conversione poiché realizza sacramentalmente l’appello di Gesù alla conversione, il cammino di ritorno al Padre da cui ci si è allontanati con il peccato.

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Dizionario della fede – “B” come Beatitudini

Opened book with flying lettersCos’è la beatitudine? Uno stato meraviglioso di pace, di serenità, di gioia. Essere beati: un’aspirazione di ogni persona, ma per tanti una mera utopia, con tutte le cose brutte della vita, le avversità, le sofferenze. Eppure Gesù ha detto che la beatitudine non è un sogno, un’utopia irrealizzabile, una fantasia consolatoria. E che beati possono essere anche (e magari soprattutto) quelli che soffrono, quelli che piangono, quelli che sono offesi, umiliati, oppressi. Com’è possibile? Al nostro scetticismo risponde uno dei passaggi cruciali del Vangelo: il Discorso della Montagna di Gesù come riportato dal Vangelo secondo Matteo al capitolo 5 e dal Vangelo secondo Luca al capitolo 6. Le Beatitudini qui illustrate descrivono le caratteristiche per essere veramente felici. Quelli che vivono questo messaggio sono i Beati, cioè i felici. Le Beatitudini soprattutto rappresentano la persona di Gesù, sono l’identità del cristiano, il cristiano che vive secondo questi insegnamenti, sa ed è consapevole di portare la croce della vittoria, l’emblema della risurrezione, come Cristo nel momento della trasfigurazione nel dialogare con Elia e Mosè alla presenza di tre apostoli disse, se prima non fosse stato innalzato sulla croce non sarebbe potuto entrare nella gloria del padre, spazzando via la morte. Così il cristiano se non si identifica nella persona di Cristo non può accedere al Regno di Dio.

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