Archivi tag: Storia d’Irlanda

Festival Irlandese a Roma: “Per l’onore di Irlanda”

Festival-Irlandese-roma2016-web-loghi1FESTIVAL IRLANDESE DI ROMA

Un evento straordinario, un’atmosfera d’allegria, divertimento e passione dalla quale sarà impossibile non lasciarsi coinvolgere. Un’occasione unica per conoscere le tradizioni, la musica, l’enogastronomia ed il folkore di questo meraviglioso paese.

Nei giorni 6-7-8 maggio dalle 10:30 alle 01:00 presso Nuova Fiera di Roma, il pubblico potrà partecipare ad una serie infinita di attività.

Paolo Gulisano sarà al Festival Irlandese di Roma dove presenterà il suo libro “Per l’onore di Irlanda”.

24 aprile 1916/ Rivolta di Pasqua, quando la patria vale il sacrificio della vita

easter-rising2004-372x600Fu esattamente cento anni fa, il 24 aprile del 1916, che una piccola, antica nazione europea insorse a rivendicare, davanti a Dio e davanti agli uomini, il proprio diritto alla libertà. Si trattava dell’Irlanda: una terra antica, da secoli soggetta ad una dominazione straniera.

L’Irlanda era stata la prima conquista coloniale britannica, la prima tappa di un tenace progetto di conquista che doveva passare dapprima dalla sottomissione delle altre nazioni delle isole britanniche (Galles e Scozia) per poi rivolgersi all’Europa, alle Indie, alle Americhe, al mondo intero. La Gran Bretagna divenne una potenza quasi mitica, una sorta di nuovo Impero Romano apportatore di civiltà, la Nazione Eletta destinata a dominare il mondo.

Parecchi sono i popoli che hanno fatto le spese di questa “missione” di cui si sentiva investito l’Impero Britannico, ma il calvario più lungo e doloroso è stato quello percorso dall’Irlanda. Quest’isola, da cui nel medioevo erano venuti monaci e cavalieri, studiosi e folli mistici, poeti sublimi ed evangelizzatori instancabili, subì per secoli il tentativo ossessionante degli invasori di strapparle l’anima. Le fu tolta l’antica lingua gaelica, la libertà, la cultura, ma nessuno riuscì mai a toglierle la Fede.

Continua a leggere

L’insurrezione che l’Irlanda ha tradito

Per l'onore d'IrlandaCento anni fa, il 24 aprile del 1916, l’Irlanda insorse per rivendicare la propria indipendenza, dopo secoli di occupazione inglese, un’occupazione che per trecento anni aveva significato in primo luogo persecuzione religiosa, con la Chiesa cattolica costretta nelle catacombe, alla clandestinità. L’insurrezione si concluse con un fallimento, ma a causa della durissima repressione inglese che ne seguì, riuscì a risvegliare nel popolo irlandese la consapevolezza della propria identità nazionale.

Quest’isola, da cui nel Medioevo erano venuti monaci e cavalieri, studiosi e folli mistici, poeti sublimi ed evangelizzatori instancabili, aveva subito per secoli il tentativo ossessionante degli invasori di strapparle l’anima. Le fu tolta l’antica lingua gaelica, la libertà, la cultura, ma nessuno riuscì mai a toglierle la fede. Una fede che significava amore testardo e fedele per la verità e la giustizia annunciati da Cristo e che avevano forgiato un popolo unico nella storia.

Tutto cambiò davvero, in quel lunedì di Pasqua, come ebbe a scrivere Yeats? In realtà la storia irlandese, anche nel ‘900, anche dopo la Rivolta, è stata attraversata da un elemento di continuità: la sua fede. É scritto che il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani, e il martirio civile ma anche religioso del 1916 generò dei nuovi irlandesi, consapevoli pienamente dei propri diritti e soprattutto della propria identità. Iniziò, soprattutto grazie alle politiche culturali di De Valera, un pieno recupero delle sue radici: la cultura celtica arcaica, l’età dell’oro della civiltà monastica, il tempo delle persecuzioni, le diverse espressioni del cristianesimo irlandese. Questo tipo di fede, intensa, mistica, innamorata, è stata dunque in grado di generare una nuova civiltà, che ha retto per 1.500 anni, che ha affrontato prove, che ha seminato in ogni parte del mondo e dato frutti, dando luogo ad una civiltà, quella dei monasteri, le cui rovine possiamo oggi ammirare con rimpianto: la Glendalough di St.Kevin, Monasterboice, Mellifont, Clonmacnoise.

Quelle enormi croci, quelle torri rotonde dalle quali si cercava febbrilmente di avvistare l’arrivo degli invasori vichinghi, quegli eremi rocciosi sperduti nell’Atlantico come Skellig Michael, dai quali salpavano i fragili curragh che si inoltravano nel deserto d’acqua dell’Oceano senza timonieri, “essendo Cristo il Pilota”, come aveva fatto San Brendano. Quei codici miniati, primo tra tutti il Book of Kells che ammiriamo esterrefatti, sono la testimonianza di una cultura unica e irripetibile fondata sull’avvenimento cristiano.  Gli irlandesi rimasero testardamente cattolici, ossia cristiani dell’unica, antica fede che era stata loro trasmessa. Ciò significò il martirio, la miseria, la sofferenza, la diaspora, ma nulla mai valse a far recedere gli irlandesi da ciò che avevano di più caro, che più di ogni altra ragione, etnica, culturale o sociale ne costituiva l’identità.

Oggi, tuttavia, per la prima volta, nel corso di tanti secoli, si è aperta una linea di frattura fra la Chiesa e la società irlandese attuale, che si è avviata a diventare una delle “società liquide” della post modernità, con una classe politica alla rincorsa di ogni possibile espressione del polically correct. Era per una società di questo tipo che combatterono gli eroi del ’16? Sembra un paradosso, ma dopo aver tanto a lungo lottato per l’indipendenza l’Irlanda attuale sembra tornata ad essere un Paese colonizzato. Colonizzato da tutte le mode politiche e culturali che vengono dall’esterno, e non solo dall’Inghilterra. A che è valsa, allora, tanta sofferenza, se il destino dell’Irlanda era quello di diventare una piccola, simpatica provincia periferica di un mondo globalizzato?  Per non rendere vano tutto questo, l’Irlanda deve ritrovare la propria anima.

A distanza di un secolo dalla Rivolta di Pasqua, l’Irlanda deve ritrovare se stessa, deve ritrovare le ragioni del suo essere una comunità di destino, con un lungo cammino alle spalle, e il futuro che attende questa giovane Nazione nell’ambito dell’Europa. L’Irlanda deve ritrovare lo spirito degli uomini del ’16, il cui fallimento portò infine al trionfo della causa per cui loro e le generazioni passate si erano battuti. Bisogna tornare alla Proclamazione del Lunedì di Pasqua, al suo spirito, alla sua forza morale.

Paolo Gulisano

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-linsurrezioneche-lirlandaha-tradito-15931.htm

 

 

 

 

 

Per l’onore di Irlanda – L’insurrezione irlandese del 1916

Per l'onore d'IrlandaPaolo Gulisano presenterà il libro “per l’onore di Irlanda – L’insurrezione irlandese del 1916”

Cento anni fa, nella Pasqua del 1916, una piccola, antica nazione europea insorse per rivendicare, davanti a Dio e davanti agli uomini, il proprio diritto alla libertà.

Si trattava dell’Irlanda: una terra antica, magica, affascinante, diventata negli ultimi anni oggetto di sogno e desiderio per tutti coloro che, visitandola o semplicemente, sentendone parlare, ascoltando la sua musica, leggendo i suoi miti, e le sue tragiche vicende storiche, vi hanno riconosciuto una patria dell’anima, legando in vario modo ad essa il proprio affetto.

Il testo descrive le complesse vicende che coinvolsero l’Irlanda nella guerra d’indipendenza scoppiata nel 1916 e dopo la firma del Trattato del 1921. Questo Trattato, che molti, seguendo lo “spirito del ’16” non condividevano, portò il paese alla guerra civile.

Incontro con l’autore: Paolo Gulisano “Per l’onore di Irlanda”

Identità Europea presenta
Incontro con l’autore: Paolo Gulisano ed il suo ultimo libro: Per l’onore d’Irlanda – L’insurrezione irlandese del 1916.

“Cento anni fa, nella Pasqua del 1916, una piccola, antica nazione europea insorse per rivendicare, davanti a Dio e davanti agli uomini, il proprio diritto alla libertà.”
Si trattava dell’Irlanda: una terra antica, magica, affascinante, diventata negli ultimi anni oggetto di sogno e desiderio per tutti coloro che, visitandola o semplicemente, sentendone parlare, ascoltando la sua musica, leggendo i suoi miti, e le sue tragiche vicende storiche, vi hanno riconosciuto una patria dell’anima, legando in vario modo ad essa il proprio affetto.

Il testo descrive le complesse vicende che coinvolsero l’Irlanda nella guerra d’indipendenza scoppiata nel 1916 e dopo la firma del Trattato del 1921. Questo Trattato, che molti, seguendo lo “spirito del ’16” non condividevano, portò il paese alla guerra civile.

Rivolta di Pasqua, 100 anni

Rivolta di Pasqua, 100 anniIn occasione del centenario della “Rivolta di Pasqua”, avvenuta in Irlanda nel 1916, lo Spazio Sociale Domus Orobica ha organizzato, in collaborazione con Alle Radici Della Comunità, presso i propri locali una conferenza con Paolo Gulisano, autore di “Per l’Onore di Irlanda”, libro che narra, appunto, della grande insurrezione irlandese.

Easter Rising allo Shamrock!

EASTER RISING 2016 THE SHAMROCK IRISH PUBPaolo Gulisano presenterà il libro “Per L’Onore D’Irlanda”

Nel giorno di Pasqua 2016, l’Irlanda celebra il centenario della propria indipendenza dalla corona britannica. Sull’isola si preparano  grandi festeggiamenti e anche allo Shamrock sarà tempo di festa! Alle 20.30 Paolo Gulisano leggerà in musica alcuni tratti del suo libro “Per l’onore d’Irlanda”, scritto per celebrare il centenario della liberazione. Alle 21.30 spazio alla frizzante musica dei “Bards From Yesterday”, band piemontese che proporrà i suoi pezzi di folk irlandese, con qualche rebel song che celebra la giornata. Accanto alla Guinness, sarà possibile bere tante pinte di Beamish, la birra scura che nel 1916 appoggiava la ribellione. E per l’occasione regaleremo stupendi gadgets ogni 3 pinte di Beamish!

Irlanda: San Patrizio 2016 tra festa e ferite ancora aperte

 

Red cat with leprechaun hat and Irish beer on four leafs clover

Oggi è il Saint Patrick’s Days, la Festa di san Patrizio: un momento di gioia e di celebrazione per tutti gli irlandesi del mondo: da Dublino a Glasgow, da Manchester a Boston, da Toronto a Melbourne si indossa il verde e si inneggia all’Irlanda, la cara vecchia isola da cui partirono a centinaia di migliaia i poveri irlandesi nell’800 per sfuggire alla fame, alla carestia, all’oppressione politica e sociale. In patria e nelle comunità della diaspora si sta insieme, si canta, si balla. La festa di san Patrizio per la verità ormai viene celebrata in ogni dove, anche in assenza di autentici figli di Ibernia o di loro discendenti. E’ il caso dell’Italia, dove non c’è ormai città che non abbia il suo Pub irlandese, ove il 17 marzo esplode l’allegria, si beve birra scura e si ascoltare la musica tradizionale celtica che annovera sempre più estimatori. E’ il trionfo dell’”Irlandesità”, che non è principalmente una questione di nascita o di sangue o di lingua, ma è la condizione di chi è coinvolto nella realtà irlandese.

Continua a leggere

Settimana irlandese: presentazione del libro “Per l’onore d’Irlanda”

Per l'onore d'IrlandaIl nuovo libro di Paolo Gulisano “Per l’onore di Irlanda – L’insurrezione irlandese del 1916” verrà presentato prossimamente nei seguenti eventi:

  • giovedì 17 marzo alle ore 15.00 St. Patrick’s Day 2016 presso The Shamrock Irish Pub di Lecco;
  • venerdì 18 marzo alle ore 20.45 “Anche oggi è San Patrizio !” presso la Mediateca di Imbersago (LC);
  • sabato 19 marzo alle ore 20.15 Irlanda in festa 2016 a Padova;
  • domenica 20 marzo 2016 alle ore 16.00 Festa di San Patrizio 2016 a Verona.

Per maggiori dettagli guardare alla pagina Eventi