Mario Adinolfi negli scorsi giorni ha brillantemente dimostrato perché un cristiano non possa in alcun modo votare per Renzi, alla luce dei provvedimenti presi dal suo governo e da quello del suo clone Gentiloni.
Tuttavia, se Sparta piange, Atene non ride. Nel corso di più di vent’anni, dal momento della sua famosa “discesa in campo”, tanti buoni cattolici sono stati tratti in inganno dalle parole del Cavaliere Mascarato. Molti credettero che il patron di Mediaset fosse un difensore dei valori non negoziabili. I fatti dimostrano che non è stato così. E la cosa non può stupire. La storia di Silvio Berlusconi è lì a dimostrare che i valori della famiglia, della vita, dell’umanesimo cristiano, non gli sono mai importati più di tanto. Nulla di strano dunque che Berlusconi cerchi l’inciucio con Renzi e pure la Bonino: la cultura politica, il pensiero ideologico in cui il Cavaliere si è formato è molto più vicino a quello di questi personaggi di quanto un’opinione pubblica un po’ ingenua non si sia mai accorta.
Eppure qualche anno fa ci fu chi smascherò il vero volto di Berlusconi, mostrandolo come il perfetto realizzatore della Rivoluzione del ’68.