Gli scienziati dell’Università di Lund hanno studiato l’effetto del vaccino Pfizer su una linea cellulare di fegato umano in vitro. Le cellule sono state esposte al vaccino e sono stati poi rilevati livelli elevati nelle cellule epatiche, nonché cambiamenti nell’espressione genica di un elemento nucleare. Si tratta di una trascrittasi inversa. In sostanza: il vaccino a mRNA è in grado di entrare nella linea cellulare del fegato umano in vitro. Nel rapporto della casa produttrice sulla tossicità del proprio vaccino, invece, non erano stati forniti studi di genotossicità.
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Si ritorna alla normalità, tranne che per le Messe
Nonostante le variate condizioni epidemiologiche, non arrivano segnali dalla CEI di una possibile revisione dei protocolli a suo tempo stabiliti per le funzioni liturgiche. I fedeli saranno gli ultimi esponenti del fondamentalismo igienistico, già discutibile durante la pandemia, figuriamoci ora. A meno che non si stia approfittando per imporre un golpe liturgico…
Continua a leggerePerché l’India ha rifiutato i vaccini ad mRNA
L’India, secondo Paese più popoloso al mondo, è stata al centro delle critiche per aver rifiutato i vaccini di Pfizer e Moderna (e preferendo AstraZeneca e vaccini prodotti in loco). Ma secondo quanto spiega il ministro della Sanità, Mansukh Mandaviya, si è trattato di una scelta di prudenza. L’India chiese uno studio locale e Pfizer rifiutò.
Continua a leggereArriva la superpillola, ora si può parlare di cure domiciliari
Da ieri in commercio il Paxlovid di Pfizer che si aggiunge al Molnupiravir. Le due “superpillole” saranno usate nel trattamento domiciliare del Covid. Avete letto bene: domiciliare. È finita l’epoca del non c’è cura e dell’inevitabile ospedalizzazione, magari in terapia intensiva. Ora la cura c’è, e si può fare anche a casa. Alle condizioni però delle case farmaceutiche.
Continua a leggereVaccini e contagi, Lancet demolisce il green pass
La rivista medica britannica pubblica uno studio in cui si dimostra che i vaccini anti-Covid non interrompono la trasmissione del virus. I vaccinati hanno un picco di carica virale simile ai casi non vaccinati e possono quindi trasmettere l’infezione. Risultati che fanno a pezzi la logica del pass vaccinale.
Continua a leggere«I dati, ora». Il BMJ mette a nudo l’opacità sui vaccini
Un editoriale del British Medical Journal denuncia il grave ritardo delle aziende farmaceutiche nel fornire i dati grezzi, necessari per un controllo indipendente, su vaccini e nuovi farmaci anti-Covid. Clamoroso il caso di Pfizer, il cui studio chiave è finanziato e gestito in casa: i dati non saranno divulgati prima del 2025. Il BMJ ricorda lo scandalo Tamiflu e punta il dito sulle agenzie di controllo dei farmaci, che dovrebbero pensare a tutelare non Big Pharma bensì la popolazione.
Continua a leggereSputnik, il vaccino snobbato che può vincere Omicron
I dati dello Spallanzani mostrano che lo Sputnik V, il vaccino russo snobbato dall’Italia, ha un’azione neutralizzante superiore a Pfizer del 260% sulla variante Omicron.
Continua a leggereVirus, batteri e vaccini: le verità ignorate di Montagnier
Il professor Luc Montagnier è intervenuto sabato scorso a Milano nel corso di una manifestazione contro il green pass e la dittatura sanitaria. Secondo il premio Nobel c’è stato un enorme errore strategico. Uno di questi è il non aver tenuto conto che il virus entra nell’organismo umano anche attraverso i batteri.
Continua a leggereTAR contro il governo, riabilitate le cure domiciliari
L’annullamento da parte del TAR della circolare ministeriale che imponeva ai medici di base “tachipirina e vigile attesa” è di grande importanza perché si riconosce finalmente ai medici di poter utilizzare tutte le possibilità terapeutiche offerte dalla Farmacologia. Ma c’è anche l’indignazione di tante famiglie che hanno perso i loro cari per quello che è corretto definire abbandono terapeutico.
Continua a leggereServe e non è esaurita: la bufala sull’Azitromicina
Davvero sta finendo lo Zitromax? E davvero non serve nella cura del covid? La Bussola ha telefonato a dieci farmacie e ha appreso che l’Azitromicina non sta affatto terminando. E che questo antibiotico serve eccome per bronchiti e polmoniti. Ma intanto l’infodemia tende a far passare l’idea di “monoculture” terapeutiche: non ci sono prodotti antinfiammatori da assumere: c’è solo la Tachipirina, dalla culla alla bara, indipendentemente dalle caratteristiche del paziente, le sue patologie pregresse, dalle condizioni cliniche. Non ci sono antibiotici, ma ce n’è uno solo, con tanto di nome e marca.
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