“La Nato è il braccio armato del mondialismo politico”. Intervista a Francesco Toscano (Visione Tv e Democrazia Sovrana e Popolare)

UNA “VISIONE” PER AFFRONTARE LA REALTA’

Nello scorso fine settimana si è svolta a Besenello, presso Trento, la Prima Festa Nazionale di Visione TV, un mezzo di informazione nato per difendere la libertà di pensiero e di espressione, oggi più che mai minacciata dal pensiero unico imposto da un sistema mediatico prevalente che ha perso il senso del limite.

Fondata da Francesco Toscano, giornalista calabrese, avvocato, scrittore, attento osservatore della politica italiana e internazionale, recentemente ha avviato con il mensile cartaceo di geopolitica diffuso nelle edicole, “Visione. Un altro sguardo sul mondo” un coraggioso progetto editoriale con l’obiettivo di sistematizzare e proporre un pensiero alternativo, indispensabile per contrastare sul piano delle idee i decadenti gruppi globalisti, ora dominanti. Le buone idee, infatti, possono cambiare i rapporti di forza, non essendo quasi mai il mero riflesso sovrastrutturale dei rapporti materiali esistenti. La parola ha una sua potenza intrinseca: muove le coscienze, aggrega gli uomini e anima gli impavidi. Se la parola è buona e vera, presumibilmente buone e autentiche saranno le azioni di chi quella buona parola l’ha ascoltata e metabolizzata.

La due giorni trentina di Visione Tv ha rappresentato un evento importante che ha visto come protagonisti i migliori intellettuali dell’area della Dissidenza che continuano a combattere contro un sistema di potere che usa la paura come strumento di governo. Informazione Cattolica ha intervistato il direttore Francesco Toscano.

Francesco Toscano, si è svolta nel fine settimana la Prima Festa Nazionale di Visione TV. Qual è il bilancio della manifestazione?

Una manifestazione riuscitissima che ha visto convergere a Trento la parte migliore della nostra società e della nostra classe intellettuale di riferimento. Migliaia di persone hanno ascoltato per due giorni analisi mai banali sulle principali questioni che riguardano i nostri tempi. Un evento che certamente ripeteremo.

Visione TV è nata per essere uno spazio di informazione autenticamente libera, e durante il periodo di dispotismo pandemico ha svolto un ruolo fondamentale di controinformazione, che ha raccontato agli spettatori quello che realmente stava accadendo. Ora molti pensano (si illudono?) di essere tornati alla “normalità”. Ma è proprio così? 

In realtà in molti hanno accettato una nuova “normalità”, dove la censura spadroneggia e impone il pensiero unico facendo finta di combattere le “false notizie”. Il caso Foa/Citro è emblematico e denota il livello di degrado che caratterizza il nostro sistema mediatico. Un indagato per vicende gravi come l’infettivologo Galli viene presentato come un luminare, mentre le persone serie e libere vengono insultate in maniera ignobile. I fatti però hanno la testa dura e alla fine si impongono comunque.

A far seguito all’esperienza della TV, è nata l’idea coraggiosa di realizzare una rivista cartacea di geopolitica, giunta ormai al quinto numero, presente in edicola. Come mai questa sfida e come sta andando?

Il mensile “Visione, un altro sguardo sul mondo” è il nostro fiore all’occhiello. L’ultimo numero dedicato al tema della Rivoluzione (www.visionetv.it) è un piccolo capolavoro di sintesi e profondità. Abbiamo deciso di puntare sul cartaceo perché sul digitale i padroni globalizzati possono colpirti in ogni momento senza dover fornire nessuna spiegazione. La nostra è una forma di Resistenza. Siamo felici nel notare che esistono migliaia di cittadini che apprezzano, acquistano e pubblicizzano la nostra rivista che persegue l’ambizioso obiettivo di realizzare una egemonia culturale grazie all’impegno generoso e convinto dei migliori intellettuali liberi non asserviti al Sistema. Questa è la nostra sfida più importante.

In Italia si parla nei media mainstream poco e male di Politica estera; tu invece nella rivista hai come commentatori degli autentici fuoriclasse…

Puntiamo molto sulla geopolitica, che è materia che il mainstream tratta volutamente poco e male. Comprendere il mutamento degli equilibri sovranazionali è indispensabile per capire il mondo in cui viviamo, in bilico fra un vecchio ordine che non muore e un nuovo modello che fatica a nascere. Raccontiamo cambiamenti epocali prendendoci la responsabilità di offrire soluzioni e analisi non pilatesche ma chiare e orientate.

Uno dei temi affrontati nel convegno trentino è stato quello della guerra, che mi sembra ti stia molto a cuore…

La guerra in Ucraina non è una vicenda regionale, ma il sintomo più evidente dello scontro decisivo in atto fra i globalisti americanocentrici e i fautori del “mondo multipolare”. La Nato è il braccio armato del mondialismo politico, e perdendo in Ucraina finirà con lo sfaldarsi in preda a convulsioni interne. Per questo il rischio di un allargamento del conflitto è concreto. Non è in gioco la sicurezza da Kiev, ma la tenuta del pessimo ordine interazionale nato dopo la caduta del Muro di Berlino.

Torniamo ai collaboratori di Visione, TV e rivista, molti dei quali erano presenti alla Festa. Tra essi figurano diversi esponenti del pensiero cattolico: Aldo Maria Valli, Elisabetta Frezza, Enzo Pennetta e altri. Quanto è importante per te la Dottrina Sociale Cattolica e i valori che ne conseguono? Come vedi inoltre la crisi della Chiesa?

Io sono di chiara formazione cattolica, sono cresciuto leggendo la “Rerum Novarum” di Leone XIII. Il disimpegno dei cattolici in politica ha impoverito la nostra società, lasciando campo libero a forze materialiste che pretendono di forgiare una nuova umanità tramite l’avanzamento del processo tecnico e scientifico. Una follia antiumana da respingere. Si ha l’impressione di assistere ad un cedimento della gerarchia cattolica nei confronti dei padroni di questo mondo che dettano priorità fasulle riconosciute come tali anche dal Vaticano. Dal Covid, alla crisi climatica gli esempi si sprecano. Mi auguro che i cristiani tornino ad esercitare un ruolo più attivo nella società, in difesa soprattutto della dignità della persona minacciata da un transumanesimo strisciante, della famiglia- vittima di pulsioni genderiste che sconfinano nel folklore- e della vita, da difendere sempre e comunque in quanto sacra. Con Marco Rizzo vogliamo riproporre un nuovo compromesso storico in grado di ridare centralità a ceti e categorie oggi tacitate e umiliate dalla classe dominante globalizzata.

Tu e altri amici di Visione avete dato luogo anche ad un impegno politico, che oggi si esprime nella formazione di Democrazia Sovrana e Popolare. Quali sono le prospettive d questo impegno politico?

Democrazia Sovrana e Popolare è il frutto maturo di un biennio di lotte contro un potere cieco, violento e bugiardo. Non ci siamo limitati a respingere i modelli che i signori di Davos ci presentano come ineluttabili, ma abbiamo anche predisposto una nostra piattaforma ideologica e culturale utile per fondere il meglio del socialismo posto a difesa delle classi sfruttate con il meglio del cattolicesimo politico, argine forte contro le derive antiumane portate avanti con cinismo dai mondialisti ora al comando. Senza organizzazione politica nessun tentativo di ribaltare i rapporti di forza potrà mai avere successo. Riaccendere la passione politica fra le masse disilluse e tradite è il primo compito che dobbiamo centrare.

Paolo Gulisano

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