Archivi tag: Chiesa

Beato Giovanni Duns Scoto

La Scozia: una terra antica e orgogliosa la cui bandiera è la Croce di Sant’Andrea e che è la patria del francescano Giovanni Duns, soprannominato Scoto (dalla nazione Scozia come l’Università di Parigi suddivideva gli studenti per nazioni). Nel villaggio di Duns, nella parte meridionale del Paese, confinante con l’Inghilterra e chiamata per questo Border,  tra la fine del 1265 e l’inizio del 1266, nasceva il piccolo John, ovvero Giovanni. Il bambino, dopo essersi occupato delle greggi del padre, immerso nella bellezza variopinta della natura scozzese, ricevette la formazione scolastica all’ombra delle due vicine abbazie cistercensi di Melrose e di Dryburg, che gli accesero l’amore per la Madonna e per la liturgia.

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American graffiti: la Chiesa yankee nella bufera

Il terremoto che sta squassando in questi giorni la Chiesa ha due epicentri: Roma e gli Stati Uniti. New York, per la precisione. Newyorkesi sono infatti il cardinale Mc Carrick, il luciferino predatore sessuale la cui scandalosa condotta e le cui potenti coperture sono all’origine dell’attuale drammatico dibattito nella Chiesa,  e il cardinale Edwin O’Brien segnalato nelle dichiarazioni di monsignor Carlo Maria Viganò come uno dei principali esponenti della lobby omosessualista esistente in Vaticano.

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“Contro padre Martin, per un atto di carità verso le anime”

La Nuova BQ ha intervistato Rory O’Hanlon, esponente di spicco del mondo cattolico irlandese e tra i fautori della petizione contro l’omoeretico Padre Martin. Qui spiega i perché di quella chiamata a raccolta del popolo irlandese: “Come cattolici abbiamo l’obbligo di predicare la verità, specialmente quando viene apertamente negato e contestato da persone come Padre Martin. Oltre ad essere una difesa della verità in sè, la nostra petizione è stata un tentativo di salvare le anime condotte fuori strada, e quindi un atto di carità”.

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Fede e diplomazia

Fede e diplomazia: la storia insegna che non sempre stanno insieme

La tragica vicenda di Alfie Evans ha molte cose da insegnarci, ha diversi motivi su cui riflettere e, tra questi, uno che appare decisamente importante riguarda il ruolo della Chiesa.

Premesso che la vicenda del bambino di Liverpool è una questione prima di tutto umana, che risponde a obblighi deontologici che risalgono ai fondamenti stessi della Medicina, a partire dal Giuramento di Ippocrate che vieta di togliere la vita a qualsiasi essere umano, è innegabile che in questa vicenda la Chiesa cattolica è entrata in modo molto significativo.

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25 aprile 2018 – La battaglia contro la rivoluzione

Una giornata davvero ricca che – alla luce della continua crescita della partecipazione negli scorsi anni – abbiamo deciso di trasferire in una nuova sede più ampia: l’agriturismo San Giuseppe di Gattatico, provincia di Reggio Emilia. Ecco di seguito il programma 2018, intitolato LA BATTAGLIA CONTRO LA RIVOLUZIONE – NUOVI MATERIALI PER LA RESISTENZA:

Alle ore 14,30 Ci incontreremo là dove non c’è tenebra: la letteratura e la Fede, dialogano Alessandro Gnocchi, Paolo Gulisano e Luca Fumagalli

PRENOTAZIONI e info: radiospada@gmail.com/ 366.2949035

I Maledetti intellettuali affascinati dai fascismi

Un secolo fa la conclusione della Prima Guerra Mondiale, con la distruzione di antichi imperi come quello asburgico e l’emergere di nuovi stati nazionali e di altrettanti nuovi nazionalismi, lasciò l’Europa in una condizione di grave crisi. Per molti intellettuali fu sempre più chiaro che il conflitto ideologico combattuto per tutto l’800 contro la Tradizione (Chesterton scrisse che nell’800 la Chiesa aveva dovuto difendere la Tradizione, mentre nel ‘900 avrebbe dovuto difendere la Ragione), si era concluso con il trionfo di ideologie dissolutorie dell’uomo, come la Rivoluzione Bolscevica, e con il dilagare nella cultura del positivismo progressista. Prese dunque il via un movimento di risposta, di reazione, che in alcuni Paesi divenne una sorta di rivoluzione di senso contrario, una rivoluzione conservatrice.

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STORIA/ Italia 1918, la Chiesa lacerata tra questione romana, Risorgimento e pace

Nel 1918 la società italiana era lacerata. La guerra era stata voluta anche contro la Chiesa e molti cattolici videro in essa una via di riconciliazione con lo Stato.

E’ iniziato il centenario della conclusione della Prima Guerra Mondiale,  quella che  per  gli italiani fu la “Grande guerra”

L’inverno  del  1918 vide il Paese  in  una situazione  difficile, dopo  lo  straordinario successo ottenuto dall’esercito austro-tedesco a Caporetto. L’Italia si piegava sulle sue ferite, e mentre Cadorna veniva avvicendato ai vertici militari da Armando Diaz, il popolo affrontava un inverno di paura, fame, freddo e frustrazione. Nel frattempo ci si preparava a mandare al fronte i giovanissimi, i ragazzi della classe ’99, ragazzi strappati ai villaggi e ai campi se non alle aule di liceo per essere inviati sulla linea del Piave. Il nazionalismo italiano ha sempre celebrato con tutti i mezzi quella che considera una delle sue epopee, ma di quel fatidico ’18 bisognerebbe ricordare anche altri aspetti sottaciuti.

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Come la chiesa finì, l’utopia che sta diventando realtà

La parola utopia nacque nel 1516, cinquecento anni fa, dalla fervida mente del grande umanista e santo martire Tommaso Moro. Era il titolo di una sua opera letteraria destinata ad essere non solo un capolavoro immortale, ma anche a costituire un vero e proprio paradigma in campo letterario, filosofico e politico. La parola Utopia inventata da Moro da cinque secoli è entrata nel lessico comune con il significato di sogno, di progetto, di immaginazione proiettata sul futuro. A volte queste utopie mostrano scenari decisamente cupi se non disastrosi, e in tal caso vengono definite distopie.

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