Archivi categoria: Fede

Dizionario della fede – “O” come Orazione

Opened book with flying lettersLa preghiera e l’orazione sono degli strumenti straordinari per innalzare la nostra condizione umana, per farci più simili al Dio che ci ha creato.

La parola orazione è uno dei due vocaboli (l’altro è il più comune “preghiera”) con cui si indica la relazione cosciente e colloquiale dell’uomo con Dio. La parola preghiera” proviene dal verbo latino precor , che significa pregare, rivolgersi a qualcuno chiedendo un beneficio. Il termine “orazione” proviene dal sostantivo latino oratio, che significa parlare, discorso, colloquio. L’orazione è assolutamente necessaria per la vita spirituale. È come il respiro che permette alla vita dello spirito di crescere. Nell’orazione si manifesta la fede in Dio e nel suo amore. Si stimola la speranza che porta a orientare la vita verso di Lui e a confidare nella sua provvidenza. Il cuore si dilata se rispondiamo col nostro amore all’Amore divino.

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Dizionario della fede – “M” come Madre

Opened book with flying lettersAttraverso lo stupore di Maria avviene l’Incarnazione, l’inizio di quella risposta definitiva, con cui Dio viene incontro alle inquietudini del cuore dell’uomo

Madre. Mamma: la parola più dolce, la prima che viene balbettata dalle labbra di un bambino, quella che spesso è l’ultima, sulle labbra dei morenti. Nel Cristianesimo la parola madre è fondamentale: essa ci richiama l’altissima dignità della donna, chiamata a trasmettere la vita, a nutrirla, ad accudirla. E tra le donne ce n’è una, in particolare, che venne chiamata a generare il Verbo di Dio.

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Dizionario della fede – “K” come Kyrie eleison

Opened book with flying lettersQuesta antica preghiera della liturgia cristiana non è solo la richiesta di essere perdonati ma anche di essere voluti bene

Il Kyrie eleison è una delle più antiche preghiere della liturgia cristiana. Vi sono espressioni simili in alcuni salmi e all’interno dei Vangeli: le testimonianze di un uso liturgico risalgono al IV secolo nella chiesa di Gerusalemme, e al V secolo nella messa di rito romano. È usata come preghiera litanica e risposta a determinate invocazioni. Nel rito tridentino viene pronunciato dopo l’atto penitenziale e subito dopo l’antifona di introito; nel rito ambrosiano viene detto all’atto penitenziale e ripetuto tre volte al termine della Messa, prima della benedizione finale. Il Kyrie, come viene generalmente abbreviato, fa anche parte delle messe cantate, essendone la parte immediatamente successiva all’introito. In seguito alla riforma liturgica, nel rito romano in lingua italiana Kyrie eleison è stato tradotto Signore, pietà e Christe eleison (Χριστἐ ἐλέησον) con Cristo, pietà.

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Dizionario della fede – “J” come Jesus

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Da duemila anni echeggia sulla terra quella domanda che egli rivolse ai suoi discepoli: “E voi chi dite che io sia?” 

E’ il suo nome nella lingua universale, il latino, ma lo è anche nell’altrettanto universale inglese, e in tante altre lingue. Jesus, Gesù di Nazareth. Da duemila anni echeggia nel mondo quella domanda che egli rivolse ai suoi discepoli: “E voi chi dite che io sia?” La figura di Gesù, il cui nome significa “colui che salva” si staglia nella storia umana, la segna, inequivocabilmente, tant’è che i tempi e i secoli si dividono in “prima di Cristo” e “dopo Cristo”. Un grande uomo, un profeta, il Messia.

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Dizionario della fede – “G” come Gloria

Opened book with flying lettersE’ tutta presente in Gesù: in quanto Figlio di Dio egli è “lo splendore della sua gloria, l’immagine della sua sostanza”

Gloria: un termine che la Chiesa sottolinea particolarmente in occasione della Pasqua, quando si celebra la Risurrezione del Signore. Nella Bibbia il concetto di gloria viene specificandosi nel passaggio dall’Antico al Nuovo Testamento: da un concetto di gloria inizialmente legato alla ricchezza si passa ad esprimere la gloria di Dio come la sua magnificenza legata alle sue grandi opere, per arrivare con Cristo alla manifestazione della stessa in Gesù, soprattutto nella sua risurrezione di Gesù.

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Dizionario della fede – “F” come Fede

Opened book with flying lettersE’ un atto personale: è la libera, ragionevole risposta dell’uomo all’iniziativa di Dio che si rivela

Il Cristianesimo è Dio che si è fatto incontrabile. La Fede è questo incontrare, vedere, riconoscere, seguire. La Fede è una risposta ad una chiamata, ad una offerta di amore. Un Dio che ci ha amati fin da principio e che a un certo punto della storia si rende incontrabile, si fa persona, per essere visto, udito, toccato con mano. Come dice sant’Agostino, “il Verbo si vede solamente col cuore; invece la carne si vede anche con gli occhi del corpo. Pertanto ci era possibile vedere la carne, ma non ci era possibile vedere il Verbo; per questo “il Verbo si è fatto carne”. L’incontro con Dio avviene attraverso la nostra corporeità: “ciò che noi abbiamo udito…”. E’ questa l’assoluta originalità del cristianesimo: Verbum-caro. Quanto Giovanni ha descritto come esperienza vissuta da lui e dagli apostoli in parte appartiene a loro esclusivamente ma nella sua sostanza si continua anche oggi come possibilità offerta a tutti. E si continua sempre colla stessa modalità, mirabilmente espressa da un Prefazio del Natale: “conoscendo Dio visibilmente, per mezzo suo siamo rapiti all’amore delle realtà invisibili”. Questa modalità nel suo intero è la Chiesa: essa costituisce la via visibile mediante la quale siamo introdotti nel mondo invisibile. Questo modo di “vedere” la Chiesa implica però la messa in atto di tutto l’essere umano-cristiano della persona: la sua sensibilità, la sua ragionevolezza, la sua fede. Non staccate o disintegrate l’una dall’altra, ma unificate in una unità all’interno della quale ciascuna dimensione umana si realizza in pienezza.

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SAN PATRIZIO/ Quando la fede crea un popolo

st patrickL’Irlanda: una terra antica, magica, affascinante, diventata negli ultimi anni oggetto di sogno e desiderio per tutti coloro che, visitandola o semplicemente sentendone parlare, ascoltando la sua musica, leggendo i suoi miti e le sue tragiche vicende storiche, vi hanno riconosciuto una patria dell’anima, legando in vario modo ad essa il proprio affetto. Anche la letteratura e la cinematografia contribuiscono ad alimentare l’interesse e la passione per questo paese, ormai conosciuto non solo per il celebrato James Joyce, ma anche per un numero davvero considerevole di scrittori, fino all’ultimo premio Nobel Seamus Heaney. Il cinema poi ha attinto a piene mane alla storia, ai miti, ai drammi di Irlanda, da Michael Collins al Bloody Sunday, dalla rivolta per l’indipendenza senza trascurare – anzi, indulgendovi a volte spietatamente- i problemi della contemporaneità, della nuova Irlanda che sembra avviarsi all’omologazione nei gusti e nei comportamenti col resto del mondo occidentale.

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San John Ogilvie, il primo santo scozzese canonizzato dopo la Riforma

st john ogilvieIl gesuita delle Highlands appartiene alla schiera di martiri del tremendo periodo di persecuzioni anti-cattoliche del XVI e XVII secolo in Inghilterra, la Scozia e l’Irlanda

Martedì 10 marzo la Scozia ha celebrato  il 400° anniversario  del martirio di San John Ogilvie, il primo santo scozzese canonizzato dopo la Riforma. Alle celebrazioni, guidate dall’arcivescovo di Glasgow Philip Tartaglia, ha presieduto l’inviato speciale del papa, il cardinale Cormac Murphy-O’Connor, arcivescovo emerito di Westminster e Primate d’Inghilterra. John Ogilvie appartiene a quella schiera di martiri del tremendo periodo di persecuzioni anti-cattoliche che si abbatterono, nel periodo elisabettiano e per tutto il XVII secolo sull’Inghilterra, la Scozia, l’Irlanda. La Chiesa cattolica venne schiacciata, resa clandestina, confinata in una sorta di nuove catacombe.  I martiri affrontarono la morte nel nome della Fede, e tra di essi spicca S.John Ogilvie, ucciso in odio alla fede a Glasgow nel 1615 e canonizzato nel 1976.

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