Archivi categoria: Fede

San John Ogilvie, il primo santo scozzese canonizzato dopo la Riforma

st john ogilvieIl gesuita delle Highlands appartiene alla schiera di martiri del tremendo periodo di persecuzioni anti-cattoliche del XVI e XVII secolo in Inghilterra, la Scozia e l’Irlanda

Martedì 10 marzo la Scozia ha celebrato  il 400° anniversario  del martirio di San John Ogilvie, il primo santo scozzese canonizzato dopo la Riforma. Alle celebrazioni, guidate dall’arcivescovo di Glasgow Philip Tartaglia, ha presieduto l’inviato speciale del papa, il cardinale Cormac Murphy-O’Connor, arcivescovo emerito di Westminster e Primate d’Inghilterra. John Ogilvie appartiene a quella schiera di martiri del tremendo periodo di persecuzioni anti-cattoliche che si abbatterono, nel periodo elisabettiano e per tutto il XVII secolo sull’Inghilterra, la Scozia, l’Irlanda. La Chiesa cattolica venne schiacciata, resa clandestina, confinata in una sorta di nuove catacombe.  I martiri affrontarono la morte nel nome della Fede, e tra di essi spicca S.John Ogilvie, ucciso in odio alla fede a Glasgow nel 1615 e canonizzato nel 1976.

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Dizionario della fede – “D” come Diavolo

Opened book with flying letters

La più precisa descrizione dell’azione del diavolo è stata fatta, in ambito letterario, dallo scrittore anglo-irlandese C.S. Lewis nel libro “Le lettere di Berlicche”

«A questa generazione hanno fatto credere che il diavolo fosse un mito, una figura, un’idea, l’idea del male. Ma il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui». Così ha affermato recentemente papa Francesco. Per il Pontefice il diavolo è una presenza reale che lavora dietro le quinte, una presenza insidiosa: «È il bugiardo, è il padre dei bugiardi – dice il papa- il padre della menzogna, è un seminatore di zizzania, fa litigare, induce nell’errore grave”. Da qui, l’esortazione a «prendere l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito che è la Parola di Dio». L’antidoto secondo papa Francesco resta la fede e la consapevolezza che «la vita sia una milizia. La vita cristiana è una lotta, una lotta bellissima, perché quando il Signore vince in ogni passo della nostra vita, ci dà una gioia, una felicità grande”. Insomma, “si deve combattere: non è un semplice scontro, è un combattimento continuo».

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Dizionario della fede – “C” come Confessione

Opened book with flying lettersOvvero il riconoscimento e la lode della santità di Dio e della sua misericordia verso l’uomo

Confessione: per la Chiesa uno dei più importanti Sacramenti, ovvero quegli aiuti della Grazia che sostengono l’umanità nel suo cammino verso Dio. Questo sacramento viene chiamato anche della Penitenza, perché coloro che lo ricevono ottengono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui e insieme si riconciliano con la Chiesa, alla quale hanno inflitto una ferita col peccato e che coopera alla loro conversione con la carità, l’esempio e la preghiera. È chiamato anche sacramento della Conversione poiché realizza sacramentalmente l’appello di Gesù alla conversione, il cammino di ritorno al Padre da cui ci si è allontanati con il peccato.

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Dizionario della fede – “B” come Beatitudini

Opened book with flying lettersCos’è la beatitudine? Uno stato meraviglioso di pace, di serenità, di gioia. Essere beati: un’aspirazione di ogni persona, ma per tanti una mera utopia, con tutte le cose brutte della vita, le avversità, le sofferenze. Eppure Gesù ha detto che la beatitudine non è un sogno, un’utopia irrealizzabile, una fantasia consolatoria. E che beati possono essere anche (e magari soprattutto) quelli che soffrono, quelli che piangono, quelli che sono offesi, umiliati, oppressi. Com’è possibile? Al nostro scetticismo risponde uno dei passaggi cruciali del Vangelo: il Discorso della Montagna di Gesù come riportato dal Vangelo secondo Matteo al capitolo 5 e dal Vangelo secondo Luca al capitolo 6. Le Beatitudini qui illustrate descrivono le caratteristiche per essere veramente felici. Quelli che vivono questo messaggio sono i Beati, cioè i felici. Le Beatitudini soprattutto rappresentano la persona di Gesù, sono l’identità del cristiano, il cristiano che vive secondo questi insegnamenti, sa ed è consapevole di portare la croce della vittoria, l’emblema della risurrezione, come Cristo nel momento della trasfigurazione nel dialogare con Elia e Mosè alla presenza di tre apostoli disse, se prima non fosse stato innalzato sulla croce non sarebbe potuto entrare nella gloria del padre, spazzando via la morte. Così il cristiano se non si identifica nella persona di Cristo non può accedere al Regno di Dio.

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Dizionario della fede – “A” come Annuncio

Opened book with flying lettersAnnuncio: significa dare notizia. Oggi gli annunci sono soprattutto pubblicitari. Un tempo “annunciare” significava comunicare pubblicamente, dare un messaggio. Il Cristianesimo è un fatto, un avvenimento, una realtà concreta, che non si può tenere per sé. E’ un evento straordinario, accaduto 2000 anni fa, ma che accade, ri-accade ogni giorno, per chi incontra nella sua vita Cristo. Un evento, appunto, di cui dare notizia. La parola stessa Vangelo significa “buona notizia”. E qual è allora il messaggio che i cristiani portano al mondo?

“Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita … noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi” (1Gv 1,1-3). E’ l’inizio del Vangelo di Giovanni, uno dei testi-chiave di tutta la Rivelazione cristiana.

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Jimmy’s Hall, la solita e brutta parodia della Fede

foto dal film JImmy's HallPer comprendere il significato dell’attacco veemente di Leonardo Boff contro Vittorio Messori, che si è preso un po’ della scena mediatica di Capodanno, con il giudizio acrimonioso del teologo della Liberazione che andava per la maggiore negli anni ’80 dello scorso secolo, in risposta all’articolo del Corriere della Sera con cui Messori- la vigilia di Natale- aveva riflettuto in modo pacato nei toni e meditato nei contenuti su alcuni aspetti dell’attuale pontificato, bisogna partire paradossalmente da un film attualmente in programmazione, che si svolge lontano dal Sudamerica di Boff così come dai Sacri Palazzi romani. Un film che ci porta lontano nel tempo e nello spazio, e precisamente nell’Irlanda degli anni ’30 rappresentata al cinema dal regista Ken Loach nel suo ultimo film, Jimmy’s Hall.

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Guareschi: un uomo vivo

Quel cristiano di GuareschiPotrebbe essere un mondo migliore, se si facesse come il contadino, che salva il seme dal gelo e dalle alluvioni. Bisogna salvare la fede

“Un uomo di difficili costumi”: di sé stesso aveva dato questa appropriatissima definizione. Un uomo cioé di forte moralità, intransigente, ma – è quasi superfluo dirlo – di una moralità che nulla ha a che fare con la rigidità puritana, in quanto ricca della misericordia. Questa virtù Guareschi la coltivò in tutti i suoi anni e in tutte le circostanze: dal lager di Hitler alla galera di De Gasperi. Quella misericordia che non è mai negata a nessuno nei numerosi episodi di Mondo Piccolo, sia che venga manifestata dal Crocifisso, sia che venga praticata – ringhiando a denti stretti – dal Sindaco o dal Parroco, fu dunque la matrice delle profonde virtù di Guareschi, che seppe tuttavia esercitare il suo umorismo anche su sé stesso.

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GRAN BRETAGNA/ Quella lotta tra anima cristiana e pensiero unico

A United Kingdom, British Flag on an Old Grunge Brick WallLeggendo della mobilitazione intellettuale che a Londra ha fatto seguito alle parole con cui il premier Cameron ricordava la lapalissiana evidenza che l’Inghilterra è un paese cristiano, mi sono chiesto quando verrà indetto un referendum per l’abolizione della Union Jack, la bandiera nazionale del Regno Unito. Sarebbe un atto di coerenza: come si fa ad avere un vessillo dove campeggiano ben tre croci, ognuna rappresentante un santo patrono e il relativo Paese? La croce di San Giorgio per l’Inghilterra, la croce di Sant’Andrea per la Scozia e la croce di San Patrizio per l’Irlanda. Un coacervo insopportabile, per una mentalità moderna, secolare, progressista come quella degli intellettuali che hanno protestato contro Cameron, tra cui Terry Pratchett e Philip Pullman, gli esponenti di punta della Fantasy ateistica, gli anti-Lewis e anti-Tolkien per eccellenza.

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IRLANDA/ Quando la fede va in guerra: Brian Boru e la battaglia di Clontarf

King Brian BoruIl 23 aprile di 1000 anni fa era un venerdì, il Venerdì Santo, e in quel giorno l’Irlanda visse uno dei giorni più gloriosi della sua storia bella e tragica. In questi giorni Dublino, la swinging Dublin del turismo giovane, della birra e della musica, ricorda e riflette su un evento accaduto esattamente un millennio fa, una pietra miliare nella storia dell’isola, quando un grande guerriero, un re poeta, Brian Boru – una sorta di William Wallace irlandese- vinse l’ultima e decisiva battaglia contro i Vichinghi ed assicurò alla sua terra la libertà. Per duecento anni, nel corso del IX e X secolo, l’Irlanda aveva vissuto l’incubo vichingo, che era iniziato come fenomeno di scorrerie e razzie episodiche per poi diventare un vero e proprio tentativo di invasione e conquista. Le conseguenze di questo assalto furono drammatiche. Oltre alle migliaia di vittime della violenza vichinga, l’Irlanda si trovò ad essere isolata dal resto d’Europa proprio nel periodo di maggiore sua influenza sulla cultura e sulla società continentali. I Vichinghi cominciarono a costruire delle loro città, basi navali situate tutte sulla costa che costituivano l’approdo di nuove navi e nuove truppe: Waterford, Wexford, Limerick, la stessa Dublino. La resistenza che gli irlandesi opposero fu tale che i colonizzatori vichinghi non riuscirono a dominare e a sottomettere l’isola, ma nemmeno si poté scacciarli dai loro villaggi che cominciavano a crescere e a popolarsi non solo di guerrieri ma anche di mercanti, artigiani, famiglie. Esisteva ormai un’Irlanda vichinga, che viveva accanto all’Irlanda celtica, una presenza pagana che invitava non solo a combatterla, ma anche a cercare di evangelizzarla.

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