21/06/2017 – Nel novembre del 1887 venne fondato in uno dei più poveri quartieri di Glasgow, in Scozia, il Celtic Foot Ball Club. Il Celtic, destinato in seguito a diventare uno dei più prestigiosi club calcistici al mondo, nacque come una sorta di “squadra dell’oratorio”, per iniziativa di un religioso, Fra Walfrid, originario della Contea irlandese di Sligo. Glasgow,dalla metà dell’800, aveva accolto decine di migliaia di irlandesi che cercavano lavoro, sfuggendo alla miseria che imperversava sulla loro terra, e che ricoprivano i ruoli più poveri: minatori, muratori, operai nelle fabbriche di una delle più grandi città industriali del regno. Vivevano in tuguri, in quartieri-ghetto, discriminati per la loro fede cattolica. Solo la Chiesa era accanto ai loro bisogni, attraverso la presenza di sacerdoti e religiosi, che con grandi sacrifici diedero vita a strutture parrocchiali, a chiese e scuole…e al Celtic. La finalità della squadra biancoverde di raccogliere fondi, attraverso partite e tornei, da destinare alle opere di carità non è mai venuta meno, così come l’essere un punto di riferimento, attraverso bandiere, canti e iniziative parallele, per le comunità irlandesi presenti in tutto il mondo. Con le sue vittorie il Celtic diede alla comunità irlandese in Scozia e in tutta la Gran Bretagna l’orgoglio di una appartenenza e di una identità, e il sapore dolce della vittoria per un popolo che non poteva essere solo di vinti.
Il 25 maggio 1967 il Celtic visse il momento più importante di tutta la sua storia: si giocò il titolo di Campione d’Europa nella finale della Coppa dei Campioni che si disputò nello Stadio Nazionale di Lisbona, in Portogallo. Era una sfida praticamente impossibile contro quella che in quel momento era la più forte squadra del mondo: l’Inter di Milano, una squadra di fuoriclasse assoluti come Facchetti e Mazzola, guidata da un carismatico allenatore argentino, Helenio Herrera, soprannominato “il Mago” per le sue soluzioni tecnico e tattiche spesso straordinarie e imprevedibili, delle vere magie. Il Celtic affrontò i giganti italiani con una squadra di ragazzi usciti quasi tutti dal proprio settore giovanile. Tutti e undici inoltre erano nati in un fazzoletto di terra scozzese, entro trenta miglia dal proprio stadio, il mitico Celtic Park, soprannominato The Paradise, il Paradiso.
Paolo Gulisano, medico e saggista lecchese che da anni si occupa della letteratura fantasy e di temi del mondo celtico, ci offre con il suo “Il prodigio di Lisbona” un romanzo accattivante che ha più dimensioni. La vicenda che fa da sfondo alla storia è una sorta di favola sportiva, realmente accaduta cinquant’anni fa: un successo incredibile, un vero e proprio prodigio avvenuto nella città di Lisbona dove si svolgeva la finale.
Ma in attesa della storica finale, si intrecciano nel romanzo varie storie e vicende, tra la stessa Scozia, l’Italia e l’Irlanda. Emergono vicende della Seconda Guerra Mondiale, e passano sulla scena personaggi davvero esistiti, come lo scrittore Guareschi, il grande giornalista Nino Nutrizio, e i campioni dello sport che diedero vita all’avvincente sfida. È un romanzo che vede tra i protagonisti dei ragazzi irlandesi un po’ ribelli e in cerca di identità, che aggregatisi ad un pellegrinaggio a Fatima allo scopo di raggiungere il Portogallo per assistere alla finale diventeranno, quasi per caso, cercatori di Verità sulle tracce della Fede. È un romanzo pieno di ottimismo, di speranza. Tra vicende personali e i drammi storici dei tre Paesi, Italia, Scozia e Irlanda, il lettore è guidato verso l’epilogo toccante. È un romanzo che vuole essere un contributo a quella “Letteratura della Gioia” che il grande Chesterton auspicava. Un libro per i giovani, un libro per chi ama lo sport, specie nelle sue pagine più epiche. Un libro che vuole divertire, emozionare, commuovere, far riflettere.
IL PRODIOGIO DI LISBONA verrà presentato alla Libreria IBS – Il Libraccio di Lecco domani sera, giovedì, alle 21.
http://www.leccosportweb.it/calcio-1/news-5/201718/gulisano-ricorda-il-grande-celtic-brla-presentazione-domani-in-libreria-21233