Archivi giornalieri: 23 Dicembre 2017

Natale clandestino

Premessa. Nel mio romanzo Il prodigio di Lisbona, uno dei personaggi è il giornalista scozzese Peter Smyth. Le vicende del romanzo avvengono nel 1967, quando la squadra di calcio del Celtic si avvia a diventare campione d’Europa nella finale di Lisbona. Nel romanzo ci sono tuttavia dei flash back alla Seconda Guerra Mondiale, quando Peter Smyth era un giovane sottufficiale della Royal Air Force che viene abbattuto in Italia e fatto prigioniero. Per quasi due anni Peter è nel campo di prigionia di Fossoli, presso Carpi. L’8 settembre del ’43 riesce a fuggire, ma viene ferito dai tedeschi nelle campagne presso Correggio. Un giovane studente di Medicina, Antonio Azzoni, lo trova, lo soccorre e lo cura. Peter resta poi alcuni mesi nascosto nella casa degli Azzoni. Il racconto che segue- ambientato al momento del Natale che Peter trascorse in casa Azzoni, il Natale del ’43- è dunque un piccolissimo spin off del romanzo, o meglio, semplicemente un approfondimento da vicino di quanto viene accennato nella storia. Buona lettura e buon Natale.
Paolo Gulisano

Era la Vigilia di Natale. Aveva fatto buio presto. Peter guardava fuori dalla finestrella della mansarda di casa Azzoni, il suo rifugio segreto. La luce era spenta, e ciò consentì a Peter di godere della vista della campagna emiliana coperta di neve. Il giovane scozzese sospirò. Certo, godeva del calore, dell’affetto, del sostegno della famiglia Azzoni, ma la nostalgia di casa era forte. Intorno imperversava la guerra, che continuava più feroce che mai. Avrebbe avuto modo di trascorrere un Natale come non aveva avuti da tre anni in là. Il peggiore era stato l’anno precedente, passato in campo di concentramento. Peter cercò di scacciare il triste ricordo. Ora era lì, con attorno a sé le premure della signora Azzoni, e il profumo dei manicaretti che saliva dalla cucina gli stuzzicò piacevolmente le narici e gli ricordò che lo aspettava l’indomani uno squisito pranzo. C’erano le cure di Antonio e di suo padre, il farmacista del paese, e infine le attenzioni affettuose di Maria Grazia, la sorella di Antonio, con la quale trascorreva tante ore a chiacchierare della sua Scozia.

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