PAOLO GULISANO, IMPERATIVO TECNOLOGICO, LA SFIDA ETICA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE (IDROVOLANTE EDIZIONI, 2024, 170 PAGINE, EURO 15)
Paolo Gulisano è una firma ben nota ai nostri lettori. Medico di professione e scrittore per passione e per amore alla verità: così lo si potrebbe descrivere in estrema sintesi.
L’ultimo suo libro appena giunto in libreria è dedicato ad un tema estremamente scottante, l’Intelligenza Artificiale. Il sottotitolo del saggio parla di “sfida etica”, e in qualche modo anche il libro lo è: la nostra epoca di molti dubbi e pochissime certezze vede però l’imporsi di una sorta di imperativo tecnologico: se qualcosa è tecnicamente possibile, perché non farla? L’intelligenza artificiale ne è un esempio. “Che piaccia o no, l’Intelligenza Artificiale è destinata a cambiare il mondo” ha detto Klaus Schwab, professore di economia politica all’Università di Ginevra, nonché fondatore e direttore esecutivo del Forum economico mondiale, meglio conosciuto come forum di Davos.
Che piaccia o no. E’ molto significativa questa precisazione. Schwab sembra essere consapevole che ci possono essere dei dubbi, delle opposizioni, delle resistenze a questa determinata evoluzione della società, ma non importa: questo cambiamento s’ha da fare.
L’Intelligenza Artificiale, ci spiega Gulisano, non è solo una disciplina appartenente all’informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono la progettazione di sistemi hardware e sistemi di programmi software capaci di fornire all’elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana. Rappresenta qualcosa di più. E’ una disciplina che studia se e in che modo si possano realizzare sistemi informatici intelligenti in grado di simulare la capacità e il comportamento del pensiero umano, agire in modo analogo a quanto viene fatto dagli esseri umani.
La misura di efficacia della IA è la somiglianza con il comportamento umano o con un comportamento ideale, detto razionale. Il risultato dell’operazione compiuta dal sistema intelligente non deve essere distinguibile da quello ottenuto da un umano.
I rischi già collegati all’intelligenza artificiale avanzata, e quelli ragionevolmente prevedibili, sono considerevoli.
Oltre a una diffusa riorganizzazione dei mercati del lavoro, i sistemi basati su modelli linguistici di grandi dimensioni, possono aumentare la diffusione della disinformazione e perpetuare dannosi pregiudizi. L’IA generativa minaccia inoltre di inasprire le disparità economiche e potrebbe arrivare addirittura a rappresentare un rischio esistenziale per il genere umano.
I sistemi di IA generativa dischiudono una serie di opportunità in aree quali la progettazione di prodotti, la creazione di contenuti, la ricerca farmaceutica e la sanità, l’istruzione e l’ottimizzazione energetica. Allo stesso tempo, però, possono rivelarsi gravemente destabilizzanti e dannosi per le nostre economie e società, ma anche per la stessa idea di umano.
Sono tentativi di trasposizione in termini logico-matematica-procedurali di un “modello concettuale” della realtà; tale modello o modello matematico può essere definito come l’insieme di processi che hanno luogo nel sistema reale studiato e il cui insieme permette di comprendere le logiche di funzionamento del sistema stesso. Essi sono assimilabili a una sorta di “laboratorio virtuale” per inventare una nuova realtà.
In fondo, come ci dice Gulisano, la questione dell’Intelligenza Artificiale va oltre un mero dibattito scientifico: è anche filosofico, antropologico e infine religioso. Dietro queste idee, e questi progetti, fa capolino un’antichissima eresia, la più pericolosa della storia, quella della Gnosi. La seduzione della piena e perfetta conoscenza del mondo proposta da Satana nella Genesi: sarete come Dio.
E’ l’idea dell’autodivinizzazione dell’uomo, che va oltre i confini della natura.
Ebbri delle nuove scoperte tecnologiche, gli scienziati possono diventare i nuovi prometei che possono spiegare tutto ciò che è umano con l’informatica, con la matematica, con le neuroscienze, con la chimica, analizzando geni, neuroni, ormoni e coscienze. L’uomo, in tal modo, e con l’aiuto di macchine “intelligenti”, non racchiuderà più alcun mistero.
Non si tratterà più di conoscerlo, ma di ricostruirlo; ovvero di inventarlo o reinventarlo. Anche se l’esito può essere mostruoso.
Un libro che ci aiuta a riflettere sul nostro presente, e sul nostro futuro.
Gian Piero Bonfanti