Omicron 2 non è la vendetta del Covid, ma un ulteriore passo indietro della sua letalità. I dati clinici, infatti, ci dicono che questa variante sembra colpire con i classici sintomi da virus intestinale. Niente polmoniti e niente terapie intensive, pazienti intubati e morti. Ma il guru americano della virologia Anthony Fauci coglie l’occasione della sua contagiosità per rilanciare un nuovo tipo di vaccino definito “universale”.
Le varianti del Covid sono come gli esami: non finiscono mai. E la paura deve continuare. La scienziata sudafricana Coetzee, colei che ha individuato la variante Omicron, ha recentemente rivelato di avere subito forti pressioni per non divulgare la buona notizia che la Omicron era una variante molto più leggera e molto meno pericolosa del Covid nelle sue varianti precedenti, specialmente la Delta, ma nonostante queste rivelazioni e gli effettivi riscontri clinici ed epidemiologici, il livello di timore nei confronti del Covid non deve diminuire, anche in un momento in cui il focus dell’attenzione mediatica è stato spostato sul conflitto russo-ucraino. A rilanciare il tema delle varianti, del virus e delle vaccinazioni, ci ha pensato con tutta la sua autorità biopolitica il guru americano della virologia Anthony Fauci.
Lo scienziato ha inviato un video messaggio in occasione del meeting “Highlights in Immunology”, promosso dall’Accademia Nazionale dei Lincei e dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Fauci ha parlato di una “sottovariante” della Omicron, la Omicron BA.2.
“La sotto variante Omicron BA.2 sta assumendo un maggiore grado di dominanza a livello globale, che ormai arriva al 60%”, osserva Fauci. Rispetto alla Omicron originale, ha detto ancora, “non c’è grande differenza nel dominio Rbd” cioè nella porzione della proteina Spike che lega le cellule umane. Questo indica che “c’è una notevole cross-protezione. In altre parole – precisa il virologo – BA.2 non è più severa di BA.1 e l’infezione da BA.1 protegge molto bene dall’infezione BA.2. Entrambe però eludono la protezione del vaccino se non si è fatto il booster”.
Messaggio molto chiaro: non basta il ciclo base di due dosi ( non si spiega perché) e quindi occorre la terza dose che cambia tutto e che secondo il guru “garantisce un’alta protezione da sintomi e ricoveri che si mantiene nel tempo”.
In quanto a questa sottovariante, le sue origini secondo Fauci non sono ancora chiare. Secondo alcuni ricercatori, sarebbe nata in India lo scorso dicembre per poi diffondersi in Cina, Israele, Danimarca, Australia, Canada e Singapore. Le prime evidenze che arrivano da Israele, Danimarca e Regno Unito, che stanno gia’ attraversando una fase di prevalenza della variante BA.2, indicano che Omicron 2 ha una capacita’ di diffusione maggiore del 30 per cento rispetto a Omicron 1. Se questi risultati fossero confermati, saremmo di fronte, secondo Fauci, “alla variante piu’ contagiosa mai conosciuta”. Ed ecco che scatta il meccanismo ormai da riflesso condizionato della paura.
Ma è un timore giustificato? Omicron 2 non è la vendetta del Covid, ma un ulteriore passo indietro della sua letalità. Infatti i dati clinici ci dicono che questa Omicron 2 sembra colpire di preferenza l’intestino, con sintomi quali nausea, diarrea, vomito, dolore addominale, bruciore di stomaco e gonfiore. Niente polmoniti, dunque, e niente terapie intensive, Cpap, pazienti intubati e morti. Un virus intestinale, come tanti. E come gli altri curabile con farmaci adeguati. Ma Fauci coglie l’occasione del discorso sulla Omicron 2 per rilanciare la soluzione vaccinale, anzi prospettando un nuovo tipo di vaccino, che egli ha definito “universale”.
La notizia data dal virologo americano è che è già cominciato il percorso a tappe che porterà alla messa a punto di un vaccino universale contro i coronavirus: Fauci vi si sta dedicando personalmente. “Non possiamo continuare a inseguire le nuove varianti, abbiamo bisogno di un vaccino universale contro i coronavirus”, afferma Fauci. “Ci arriveremo passo dopo passo: non avremo un vaccino universale al primo colpo, sarebbe troppo ambizioso, ma quello che possiamo fare è partire da un vaccino pan-SarsCoV2 che protegga da tutte le varianti Alfa, Beta, Gamma, Delta e Omicron. Il passo successivo sarà un supervaccino che protegga non solo da SarsCov2, ma anche da SarsCoV1 e altri virus che possono evolvere in infezioni che colpiscono gli esseri umani”. Durante il suo intervento, Fauci ha citato poi “un paio di esempi di vaccini pan-coronavirus che sto personalmente studiando ora”. Uno si basa sull’uso di nanoparticelle che presentano frammenti di diverse proteine Spike, mentre l’altro è un vaccino a virus inattivato che consiste nel somministrare SarsCoV2 e altri coronavirus inattivati attraverso uno spray nasale.
L’epoca dei vaccini anti Covid è solo all’inizio. Si attende solo che l’attenzione mediatica venga riportata sul virus per attendere nuove emergenze sanitarie e le relative soluzioni vaccinali.
Paolo Gulisano
https://lanuovabq.it/it/omicron-non-fa-piu-paura-ma-vogliono-il-vaccino-universale