Archivi categoria: Giovanni Guareschi

Guareschi/ Il “Mondo” è piccolo ma la Provvidenza governa la storia

Quel cristiano di GuareschiE’ tra i protagonisti indiscussi del Meeting: Giovannino Guareschi. Proprio lui: l’inventore del Mondo Piccolo di don Camillo e Peppone. Ma non solo: Guareschi fu grande giornalista, e scrittore di immenso talento narrativo. La cultura ufficiale cerca di nasconderlo, ma è lui lo scrittore italiano più letto e tradotto nel mondo. L’intellighenzia italica non può che restare imbarazzata di fronte a questa evidenza, perché Giovannino Guareschi della Bassa parmense non è mai stato un intellettuale. In compenso è stato- ed è- uno scrittore unico, un vero e proprio maestro di umanità.

Gli scrittori raccontano storie, ma pochi sanno davvero leggere dentro la realtà, dentro il cuore umano, e Giovannino Guareschi è stato uno di questi.

Alla base di tutto c’è il Mondo Piccolo, con Peppone e don Camillo in primo piano, e dietro loro tutto un universo che ad ogni pagina tende continuamente ad emergere con sfumature e tonalità narrative tali da affascinare i lettori, divertendo e commuovendo, avvincendo e appassionando.

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Guareschi: un uomo vivo

Quel cristiano di GuareschiPotrebbe essere un mondo migliore, se si facesse come il contadino, che salva il seme dal gelo e dalle alluvioni. Bisogna salvare la fede

“Un uomo di difficili costumi”: di sé stesso aveva dato questa appropriatissima definizione. Un uomo cioé di forte moralità, intransigente, ma – è quasi superfluo dirlo – di una moralità che nulla ha a che fare con la rigidità puritana, in quanto ricca della misericordia. Questa virtù Guareschi la coltivò in tutti i suoi anni e in tutte le circostanze: dal lager di Hitler alla galera di De Gasperi. Quella misericordia che non è mai negata a nessuno nei numerosi episodi di Mondo Piccolo, sia che venga manifestata dal Crocifisso, sia che venga praticata – ringhiando a denti stretti – dal Sindaco o dal Parroco, fu dunque la matrice delle profonde virtù di Guareschi, che seppe tuttavia esercitare il suo umorismo anche su sé stesso.

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Quel filo sottile tra Guareschi e Jannacci Gulisano e l’amore per il mondo piccolo

La Provincia 10 agosto 2014Intervista a Paolo Gulisano su La Provincia di Lecco domenica 10 agosto 2014

Ci sono viaggi che si compiono grazie alle parole di quegli scrittori che sanno guidarci dentro i loro mondi. Chi sa far buon uso di queste parole è Paolo Gulisano. Medico di professione e scrittore per passione, come lui si definisce, Paolo Gulisano sarà uno dei curatori della mostra “Mondo piccolo Roba minima. Le periferie esistenziali in Giovannino Guareschi ed Enzo Jannacci”, che si terrà in occasione del Meeting di Rimini dal 24 al 30 agosto.

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Il “Mondo Piccolo” di Giovannino Guareschi

Quel cristiano di GuareschiIn occasione degli incontri settimanali: “Periferie esistenziali, Periferie del Mondo. Un martedì con…”

martedì 15 luglio 2014 alle ore 21, presso la Parrocchia San Nicola in Dergano a Milano (Via Livigno), Paolo Gulisano terrà una conferenza dal titolo:

Il “Mondo Piccolo” di Giovannino Guareschi

E’ possibile cenare presso l’oratorio, previa iscrizione telefonando alla segreteria della parrocchia (tel. 02 6884282)

LETTURE/ Che cosa unisce Blair, Renzi, Peppone e Padre Brown

Quel cristiano di GuareschiI paragoni tra Matteo Renzi e Tony Blair in questi giorni si stanno sprecando. Quante similitudini tra il sindaco di Firenze (non a caso la città italiana più amata oltre Manica) e il Premier che fondò il New Labour. Similitudini più di immagine che di sostanza, peraltro. Due leaders arrivati giovani al vertice politico dei rispettivi paesi, progressisti ma non massimalisti, dinamici, pragmatici. Tutto vero, ma un giudizio più approfondito può venire dal confronto fra i retro terra culturali dei due, e magari anche religiosi.

Di Blair è noto il cammino spirituale che lo portò, dopo lunga riflessione, a convertirsi al Cattolicesimo, una volta lasciato il numero 10 di Downing Street. L’avesse fatto mentre era in carica, l’avvenimento avrebbe suscitato un notevole scalpore, e anche una situazione imbarazzante per la Gran Bretagna, le cui leggi ancora oggi, a secoli di distanza dallo strappo di Enrico VIII e dalle leggi persecutorie di Elisabetta I, proibiscono che un cattolico possa essere Primo Ministro. In tempi di trionfo del Politically correct, un anacronismo assurdo, discriminatorio e spaventoso.

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